Dark City

Il titolo descrive alla perfezione il film. Per gli amanti del fantasy thriller (non lo definirei proprio horror questo film), una pellicola di questo tipo è quasi il massimo. A ragione è stato il precursore della trilogia di Matrix: fotografia e scenografia cupe, trama dark e introspettiva, un protagonista destinato a grandi cose, dei costumi riusciti (soprattutto per gli stranieri) e un sonoro azzeccatissimo dalla ritmica decisiva. A differenza dei film di Neo, qui la pellicola è dominata da uno spettro di colori predominanti nero-blu, puttosto che da uno nero-verde. L'ambiente inoltre è un imprecisato futuro, ma la rappresentazione della realtà è quella di un vago metà secolo scorso, il che dà un gustoso tocco retrò. L'attore principale ha un che di Ray Liotta ed a mio avviso è stato ben scelto per questo ruolo; molto di più di un Lee from The Crow come ha scritto qualcuno prima di me. Alcune riprese sono degne di John Carpenter, e si vede che il regista de Il Corvo ha ancora talento da vendere. Un film che oserei dire unico nel suo insieme, intelligentemente non troppo lungo, che meriterebbe un 4/5 come voto, ma vista la scarsa attenzione avuta tra la critica e la poca diffusione, mi sento in obbligo a dargli un 5. I grandi registi si vedono. A mio avviso è un film assolutamente da non perdere per gli amanti del genere.