Boyle dirige bene, sceglie bene gli attori,la sceneggiatura, la colonna sonora ecc... Forse però sta proprio qui il problema. La "perfezione" formale del film lo fa apparire quasi uno spot, il che, visto l'argomento trattato, non mi sembra una cosa positiva. Un po' come in Fight Club di Fincher, anche in Trainspotting il regista, per puro conformismo, sembrerebbe condannare il fenomeno droga (così come il fenomeno violenza-capitalismo nel film di Fincher), ma in effetti attraverso le immagini ed i dialoghi rende questi personaggi piacevoli e divertenti. Il celebre monologo di Mc Gregor ci presenta questi drogati come dei ribelli che rifiutano lo stile di vita "borghese", quando invece sono il massimo del conformismo.
[+]
Boyle dirige bene, sceglie bene gli attori,la sceneggiatura, la colonna sonora ecc... Forse però sta proprio qui il problema. La "perfezione" formale del film lo fa apparire quasi uno spot, il che, visto l'argomento trattato, non mi sembra una cosa positiva. Un po' come in Fight Club di Fincher, anche in Trainspotting il regista, per puro conformismo, sembrerebbe condannare il fenomeno droga (così come il fenomeno violenza-capitalismo nel film di Fincher), ma in effetti attraverso le immagini ed i dialoghi rende questi personaggi piacevoli e divertenti. Il celebre monologo di Mc Gregor ci presenta questi drogati come dei ribelli che rifiutano lo stile di vita "borghese", quando invece sono il massimo del conformismo. Nella maggior parte dei casi si comincia a drogarsi per pura moda, per semplice desiderio di integrazione, non per una ribellione nei confronti della società, ma esattamente per il motivo opposto. Il consumismo vuole liberare l'uomo da qualsiasi inibizione, ma non per renderlo libero, ma per renderlo schiavo del consumo, privo d'altri valori. La droga, perciò, è una forma di consumo, un consumo atroce che porta all'autodistruzione(al consumo di se stessi), ma ciò non importa al sistema che accetta volentieri e incentiva il circolo vizioso. Vedrete, il modello olandese tra qualche anno verrà accettato anche in altri paesi, i cui governanti si accorgeranno finalmente del grande guadagno economico che la legalizzazione delle droghe potrebbe portare. L'errore di Boyle quindi sta nel mostrare questi ragazzi come dei ribelli, il cui stile di vita, tutto sommato e al di là di qualsiasi dichiarzione buonista, risulta terribilmente e subdolamente affascinante. Meglio allora un film non eccezionale come "Ritorno dal nulla" in cui, però, grazie ad un'interpretazione straordinaria ed onesta di Di Caprio, il drogato ci appare in tutto il suo squallore, piuttosto che Trainspotting, ben girato ed interpretato, con una buona fotografia e un'ottima colonna sonora, ma assolutamente "falso". Un fumettone, un videoclip di quasi due ore, piacevole e divertente come i fumetti e i videoclip devono essere, ma il cinema è un'altra cosa e soprattutto il fenomeno droga è ben più drammatico e triste di come il regista ce lo rappresenta.
[-]
[+] mah
(di f.a.)
[ - ] mah
[+] cosa???
(di pep82)
[ - ] cosa???
[+] a pep ma chi sti di
(di lollamelox)
[ - ] a pep ma chi sti di
[+] forse hai ragione, ma...
(di gabriel maiorani)
[ - ] forse hai ragione, ma...
|
|