Mary Reilly |
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Un film di Stephen Frears.
Con Julia Roberts, John Malkovich, George Cole, Michael Gambon.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 108 min.
- USA 1996.
- Sony Pictures Italia
uscita venerdì 22 marzo 1996.
MYMONETRO
Mary Reilly ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Un film inquietante
di LoraxyFeedback: 0 |
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martedì 18 aprile 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nella prima scena scorgiamo il delicato viso avorio, i lunghi capelli raccolti rossi, l’aspetto emaciato e la delicatezza di Mary Reilly , quando già assistiamo alle prime avvisaglie del contrasto che domina questo film: la candida Mary trova sotto il materasso del letto, nella camera che sta riordinando, un fazzoletto bianco imbevuto di sangue, con su scritte le iniziali H. J. Mary è una ragazza estremamente semplice, virtuosa e rispettosa, riconoscente di quel poco che la vita le ha dato. Presta servizio presso la casa signorile del dottor Henry Jekyll (John Malkovich), subendo le prepotenze del duro e inflessibile maggiordomo Mr. Poole, ma svolge il suo duro lavoro con devozione, senza dimostrare insofferenza o insoddisfazione. Ha il dono della spontaneità ed è l’unica che, grazie alla sua scaltrezza, riesce ad esprimere i propri pensieri più sinceri al dottor Jekyll, senza peccare comunque di insolenza, e ciò le permette di intrattenere con lui insolite conversazioni, che ingenerano sconcerto ed invidia tra il resto della servitù. I loro dialoghi sono incantevoli, e un carismatico John Malkovich entra perfettamente nei panni di un elegante e signorile dottor Jekyll, che si esprime con parole suadenti e modi leziosi, ad emblema del tipico gentile signore dell’Inghilterra Vittoriana. Ed emerge fin dall’inizio come la candida Mary stimi e adori tanto il dottor Jekyll, che a sua volta dimostra una singolare disponibilità ed una lodevole ammirazione per la cameriera; proprio lui, che inquieta tutti, salvo Mary, per via delle sue strane abitudini e del suo estenuante impegno con la scienza, che lo tiene rinchiuso nel suo oscuro laboratorio per notti intere. In sintonia con l’atteggiamento del dottor Jekyll, la grande casa è avvolta da una lugubre ed inquietante atmosfera, nella quale l’innocente e candida Mery porta un bagliore di freschezza; tinte scure dominano le sequenze e le scene girate all’esterno sono avvolte in una leggera nebbia. Ed ecco apparire la figura dell’assistente del dottor Jekyll, Mr Edward Hide (John Malkovich), una presenza che all’inizio aleggia nella villa e non si lascia intravedere; si conosce soltanto la sua abitudine di utilizzare l’entrata principale per uscire (magari nella notte), ma non per entrare. Quando questa entità prende forma appare un giovane intrigante dalle tinte oscure, florido nell’aspetto e profondo nello sguardo; è un uomo tenebroso, sagace e spesso sfrontato, villano nei modi, che quando si imbatte nella dolce Mary Reilly non ha remore nel mostrarle il suo divampante e vorace ardore e non esita ad esprimerle il suo voluttuoso desiderio carnale. Il mistero avvolge le vicende della villa e persino la trasparente personalità di Mary appare a tratti contrastata, poiché senza sapersi spiegare il perché, si trova a desiderare e a voler difendere il meschino Hide. La vicenda trasfigura una inquietante lotta tra due poli, tra il Bene ed il Male, come d’altronde testimonia la duplice e opposta personalità di Dr Jeckyll e Mr. Hide. Alla bontà, al candore e alla gentilezza si contrappongono la malvagità, il desiderio meramente carnale, la brama di vivere con voracità la vita. Si potrebbe cogliere un messaggio che dimostra come il bene possa domare il male, come il perdono di occhi velati dall’amore riesca a trascendere le più efferate azioni, ma anche come l’amore possa essere malato, contagiato dall’ossessione, da un desiderio insaziabile.
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