ricbossss
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sabato 4 settembre 2021
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encomio di una trashata eclettica
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Mi è capitato con altri amici di fare un re watch di questo film: trashata pura, ma ben riuscita.
Partendo dal presupposto che spessissimo i personaggi degli horror ci appaiono piuttosto stupidi e che noi non porremmo mai in essere gli stessi comportamenti incauti che, sebbene fuori da ogni logica razionale e di sopravvivenza, sono ahimè prodromici allo sviluppo della trama, è possibile riscontrare questo aspetto anche nel "la casa", ma il tutto è servito in un'altra salsa. Sarà per la fotografia anni 80, con primi piani esilaranti, per i dialoghi surreali, per la recitazione tanto brutta quanto divertente, ma il regista è riuscito a farci stare simpatici i personaggi, in particolare mi riferisco all'unico quasi-superstite, trovatosi per caso nelle vesti dell'antieroe, che parte come un agnellino in difficoltà per poi trasformarsi in rambo 2 la vendetta, armato di fucile.
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Mi è capitato con altri amici di fare un re watch di questo film: trashata pura, ma ben riuscita.
Partendo dal presupposto che spessissimo i personaggi degli horror ci appaiono piuttosto stupidi e che noi non porremmo mai in essere gli stessi comportamenti incauti che, sebbene fuori da ogni logica razionale e di sopravvivenza, sono ahimè prodromici allo sviluppo della trama, è possibile riscontrare questo aspetto anche nel "la casa", ma il tutto è servito in un'altra salsa. Sarà per la fotografia anni 80, con primi piani esilaranti, per i dialoghi surreali, per la recitazione tanto brutta quanto divertente, ma il regista è riuscito a farci stare simpatici i personaggi, in particolare mi riferisco all'unico quasi-superstite, trovatosi per caso nelle vesti dell'antieroe, che parte come un agnellino in difficoltà per poi trasformarsi in rambo 2 la vendetta, armato di fucile. Irreale in quanto una ragazza non è più in grado di camminare dopo una ferita con una matita, mentre il nostro eroe, con due gambe in parte rosicchiate dagli affamati demoni, in parte prive anche dei tendini, riesce agevolmente a restare in piedi. Trash perché pieno di sangue e scene "crude" random, come quella in cui l'albero abusa sessualmente della ragazza, con i suoi lunghi rami. Eclettico, o addirittura pioniere, perchè troviamo le red lights tipiche di Gaspar Noe, gli schizzi di sangue non possono non rievocare quelli di kill bill di tarantino, mentre infine alcune inquadrature, nonchè i versi emessi da un demone, richiamano senza dubbio il caro Linch, in particolare nel film "the elephant man".
"GGGENIOOO"
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sarimatteo
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lunedì 11 novembre 2019
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film cult notevole, ma un po' sopra le righe
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La storia tratta di un gruppo di ragaazzi che decidono di trascorrere dei giorni in compagnia , e a questo fine affittano una casa dispersa tra i boschi. Qui però il ritrovamento di un libro maledetto, ricco di formule sumere in grado di evocare demoni, cambierà le sorti di questo soggiorno(che si ridurrà a un unica nottata). Il film, dato il budget molto ridotto, è ricco di effetti speciali artigianali che contribuiscono a renderlo un cult ma che, crescendo nel tempo come quantità e come intensità(a livello di splatter) vanno un po' sopra le righe, riducendo quell'impatto emotivo che avrebbero potuto generare se gestiti in modo più moderato.
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La storia tratta di un gruppo di ragaazzi che decidono di trascorrere dei giorni in compagnia , e a questo fine affittano una casa dispersa tra i boschi. Qui però il ritrovamento di un libro maledetto, ricco di formule sumere in grado di evocare demoni, cambierà le sorti di questo soggiorno(che si ridurrà a un unica nottata). Il film, dato il budget molto ridotto, è ricco di effetti speciali artigianali che contribuiscono a renderlo un cult ma che, crescendo nel tempo come quantità e come intensità(a livello di splatter) vanno un po' sopra le righe, riducendo quell'impatto emotivo che avrebbero potuto generare se gestiti in modo più moderato. Gli attori sono in parte dilettanti, il che emerge in qualche occasione, ma non pregiudicano l'andamento del film. La trama è semplice ma ben costruita( infatti è alla base di un numero indicibile di horror postumi), anche se risente della sceneggiatura un po' troppo scarna, che avrebbe potuto "alleggerire" alcune scene. La storia mostra un crescente senso di angoscia e tensione che sono sapiententemente accompagnati dalle scelte registiche(inquadrature e riprese innovative) e dai risvolti della trama. L'atmosfera lugubre/orrorifica è da subito palpabile, ed è esaltata dalle abilità registiche. Il finale poi culmina in un bagno di sangue (forse eccessivo per ciò che mostra), ma ha anche il pregio di lasciare dubbi su come si consolida realmente la vicenda. Pro: regia, gestione dei tempi e della tensione, e effetti speciali(tutto innovativo per l'anno di uscita) Contro: effetti in parte eccessivi, piccole banalità da film horror, e sceneggiatura povera
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sarimatteo
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lunedì 11 novembre 2019
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film cult degno di nota, ma un po' sopra le righe
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La storia tratta di un gruppo di ragaazzi che decidono di trascorrere dei giorni in compagnia , e a questo fine affittano una casa dispersa tra i boschi. Qui però il ritrovamento di un libro maledetto, ricco di formule sumere in grado di evocare demoni, cambierà le sorti di questo soggiorno(che si ridurrà a un unica nottata).
Il film, dato il budget molto ridotto, è ricco di effetti speciali artigianali che contribuiscono a renderlo un cult ma che, crescendo nel tempo come quantità e come intensità(a livello di splatter) vanno un po' sopra le righe, riducendo quell'impatto emotivo che avrebbero potuto generare se gestiti in modo più moderato.
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La storia tratta di un gruppo di ragaazzi che decidono di trascorrere dei giorni in compagnia , e a questo fine affittano una casa dispersa tra i boschi. Qui però il ritrovamento di un libro maledetto, ricco di formule sumere in grado di evocare demoni, cambierà le sorti di questo soggiorno(che si ridurrà a un unica nottata).
Il film, dato il budget molto ridotto, è ricco di effetti speciali artigianali che contribuiscono a renderlo un cult ma che, crescendo nel tempo come quantità e come intensità(a livello di splatter) vanno un po' sopra le righe, riducendo quell'impatto emotivo che avrebbero potuto generare se gestiti in modo più moderato. Gli attori sono in parte dilettanti, il che emerge in qualche occasione, ma non pregiudicano l'andamento del film.
La trama è semplice ma ben costruita( infatti è alla base di un numero indicibile di horror postumi), anche se risente della sceneggiatura un po' troppo scarna, che avrebbe potuto "alleggerire" alcune scene. La storia mostra un crescente senso di angoscia e tensione che sono sapiententemente accompagnati dalle scelte registiche(inquadrature e riprese innovative) e dai risvolti della trama. L'atmosfera lugubre/orrorifica è da subito palpabile, ed è esaltata dalle abilità registiche. Il finale poi culmina in un bagno di sangue (forse eccessivo per ciò che mostra), ma ha anche il pregio di lasciare dubbi su come si consolida realmente la vicenda.
Pro: regia, gestione dei tempi e della tensione, e effetti speciali(tutto innovativo per l'anno di uscita)
Contro: effetti in parte eccessivi, piccole banalità da film horror, e sceneggiatura povera
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laurence316
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martedì 11 luglio 2017
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non del tutto all'altezza della fama, ma godibile
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Film a bassissimo costo poi diventato celebre dando l’avvio all’omonimo e ben noto franchise, La casa, diretto da un giovanissimo Sam Raimi, prodotto grazie all’aiuto di parenti e conoscenti, interpretato da amici del regista e attori non professionisti, girato in una chalet abbandonato sperduto fra le montagne, fra mille difficoltà in larga parte a causa dell’inesperienza di cast e crew, riesce ad ottenere una piccola distribuzione negli Stati Uniti e nel resto del mondo e da lì in poi si diffonde divenendo sempre più famoso, nonostante i non esaltanti incassi, fino a diventare un vero e proprio cult movie, idolo degli amanti del gore e dello splatter.
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Film a bassissimo costo poi diventato celebre dando l’avvio all’omonimo e ben noto franchise, La casa, diretto da un giovanissimo Sam Raimi, prodotto grazie all’aiuto di parenti e conoscenti, interpretato da amici del regista e attori non professionisti, girato in una chalet abbandonato sperduto fra le montagne, fra mille difficoltà in larga parte a causa dell’inesperienza di cast e crew, riesce ad ottenere una piccola distribuzione negli Stati Uniti e nel resto del mondo e da lì in poi si diffonde divenendo sempre più famoso, nonostante i non esaltanti incassi, fino a diventare un vero e proprio cult movie, idolo degli amanti del gore e dello splatter. Realizzato con un’attrezzatura esigua e con una sceneggiatura che è poco più di un canovaccio, è un horror che riesce a mantenere abbastanza alta la tensione, nonostante alcune cadute di ritmo, e che ha soprattutto il merito di aver rivelato al mondo il talento di un regista che poi andrà avanti realizzando progetti ben più maturi e interessanti. Squartamenti e laghi di sangue non mancano, ma sono insolitamente appoggiati ad una componente di appena velata ironia. Visto l’interesse suscitato, darà origine a 2 seguiti, un remake e una serie tv.
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harloch74
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giovedì 6 ottobre 2016
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l'unica,originale "casa"
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Chiariamo subito una cosa che molti non condivideranno:Di casa (o meglio Evil dead) Esiste una sola tutti gli altri seguiti originali o meno non sono minimamente paragonabili al capostipite.Una casa isolata,5 amici,un bosco,un registratore,effetti caserecci e tanta,tanta paura.Come tutte le cose quando hai pochi soldi devi sfruttare al massimo quello che hai,e Sam Raimi con questi poveri ingredienti e un talento ricco e enorme e' riuscito a fare quello che un altro con il doppio del budget non sarebbe riuscito,creare un piccolo gioiello horror pieno di inventive che ha distanza di ben 34 anni riesce pur con i limiti dettati dagli effetti a spaventare.Non c'è buonismo,non c'è lieto fine,L'Horror ti piomba addosso subito,non ci sono giustificazioni,non esiste razionalità nella vicenda dei 5 protagonisti,e d'altronde non potrebbe essere altrimenti in una situazione del genere.
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Chiariamo subito una cosa che molti non condivideranno:Di casa (o meglio Evil dead) Esiste una sola tutti gli altri seguiti originali o meno non sono minimamente paragonabili al capostipite.Una casa isolata,5 amici,un bosco,un registratore,effetti caserecci e tanta,tanta paura.Come tutte le cose quando hai pochi soldi devi sfruttare al massimo quello che hai,e Sam Raimi con questi poveri ingredienti e un talento ricco e enorme e' riuscito a fare quello che un altro con il doppio del budget non sarebbe riuscito,creare un piccolo gioiello horror pieno di inventive che ha distanza di ben 34 anni riesce pur con i limiti dettati dagli effetti a spaventare.Non c'è buonismo,non c'è lieto fine,L'Horror ti piomba addosso subito,non ci sono giustificazioni,non esiste razionalità nella vicenda dei 5 protagonisti,e d'altronde non potrebbe essere altrimenti in una situazione del genere.Un film dove la paura la tocchi davvero,E Raimi riesce ha creare una tensione perfetta calando lo spettatore nell'orrore dei protagonisti dove minuto dopo minuto aspetta chi all'improvviso possa trasformarsi in un demone. Il seguito punta sull'ironia dove il troppo horror finisce per essere comico e crea definitivamente l'icona Horror di Ash che continuerà con "l'armata delle tenebre" e il recente "Ash vs Evil dead" il remake e' troppo patinato e i protagonisti troppo tracciati psicologicamente.Di "Casa" c'è solo quella del 1981.
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claudiofedele93
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sabato 9 gennaio 2016
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la casa: lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.
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Correva l’anno 1981, quando il primo film, dell’allora giovane Sam Raimi, faceva la sua comparsa nei cinema Americani, nel mese più esoterico e sinistro dell’anno per alcune culture: quello d’Ottobre; una pellicola, The Evil Dead, destinata ad entrare nella storia della settima arte, nata e cresciuta sotto l’ala di quel genere considerato minore rispetto al grande Cinema, quello con la “C” maiuscola figlio delle enormi produzioni made in Hollywood e dalle ambizioni più pretenziose e canoniche, capace di capovolgere radicalmente il modo in cui si considerano i lungometraggi e il valore insito al loro interno.
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Correva l’anno 1981, quando il primo film, dell’allora giovane Sam Raimi, faceva la sua comparsa nei cinema Americani, nel mese più esoterico e sinistro dell’anno per alcune culture: quello d’Ottobre; una pellicola, The Evil Dead, destinata ad entrare nella storia della settima arte, nata e cresciuta sotto l’ala di quel genere considerato minore rispetto al grande Cinema, quello con la “C” maiuscola figlio delle enormi produzioni made in Hollywood e dalle ambizioni più pretenziose e canoniche, capace di capovolgere radicalmente il modo in cui si considerano i lungometraggi e il valore insito al loro interno.
La Casa, titolo datogli per la distribuzione italiana, fu più di un semplice appuntamento con un horror vecchio stile e del tutto inedito al contempo, esso è riuscito con gli anni a crearsi una schiera di innumerevoli di seguaci ed emuli che non hanno perso interesse nel replicare storie simili o affini a quella di Ash Williams e dei suoi amici, sperduti nei boschi del Michigan in una catapecchia abbandonata, durante un tranquillo week-end a base di ormoni, sesso, divertimento e paura.
Oggi, nel vedere l’opera prima di un autore che è possibile considerarlo tra i migliori della sua generazione, quel che colpisce non sono tanto le pennellate di terrore o splatter che alimentano la storia, ma l’impostazione scelta da Raimi nel voler raccontare la triste dipartita di un gruppo di amici attraverso una regia sempre attenta ed originale, magari non tanto nella tecnica, ma nel contesto, poiché appare lampante, fin dalle prime inquadrature, che il film-maker abbia preso come punti di riferimento personalità intramontabili, per la resa visiva della sua creatura, che spaziano da un Hitchcock nei momenti più tesi e drammatici, ad uno Spielberg reduce di Duell, ad un Carpenter, ad Sergio Leone con le sue inquadrature maestre nel catturare e nell'evidenziare i sentimenti trasmessi dai volti degli attori e a tutto un campionario di elementi sovrannaturali che si amalgamo tra loro alla perfezione in ogni momento per tutta la durata del film.
In effetti, se The Evil Dead, da un lato, non fa più paura, ma in fondo il vero terrore che cosa è?, dall’altro non si può non comprendere l’importanza che questa produzione a voluto dire a livello internazionale, imponendo la sua forte personalità e dando una precisa direzione ad un genere tanto vasto quando complesso da mettere in scena sul grande o piccolo schermo. Le lente inquadrature, i dialoghi ridotti all’osso, il gioco fatto con le luci, i primi piani sui volti dei personaggi, danno vita ad un lungometraggio atipico, per l’epoca, e dal sapore cult per chi lo guarda adesso; magari, per alcuni, sarà come vedere un fossile ben conversato, mentre per altri esso rappresenterà una fonte inesauribile di ispirazione, di fatto La Casa, a distanza di trent’anni, funziona in ogni suo dettaglio, a partire da quell’ambientazione naturale che assume i contorni di una foresta selvaggia e aspra, quasi paragonabile ad una selva dantesca impiantata sopra le porte dell’Inferno, dalla quale fuori emergono i demoni e gli orrori dell’oltretomba chiamati, casualmente, a risvegliarsi dopo l’arrivo dei protagonisti nell’ormai celebre catapecchia; il trucco e il tocco splatter, in alcuni momenti vicinissimo al gore, evidenziano la creatività del regista ed al contempo donano all’insieme quel tocco retrò che è possibile assaporare in quei lavori ormai distanti dal nostro presente di cui non ci si stanca mai. Grazie all’utilizzo di make up di fortuna, effetti speciali dell’ultimo minuto ed una fantasia infinita, The Evil Dead supera il lento procedere degli anni mostrando un’eleganza nell’essere consapevole di essere nata per un certo tipo di cinema e di pubblico, inconsapevole, tuttavia, di appartenere ad un genere che lei stessa avrebbe dato alla luce e di cui ancor oggi si rivela capostipite.
Quando si parla de La Casa bisogna prendere coscienza del fatto che è come toccare una delle vette più alte del genere horror e del cinema degli ultimi anni, quel che rende ancora affascinante, divertente e paurosa la particolare prima fatica di Sam Raimi non sono tanto i momenti di tensione, posizionati nelle sequenze giuste, qua e là, ma l’innovazione che questa ha rappresentato, grazie ad uno spropositato uso dell’ironia e del sarcasmo, della voglia, da parte del regista, di voler mettere paura allo spettatore divertendolo, spingendolo a domandarsi se, in un determinato frangente, sarebbe stato più giusto sorridere per la grottesca soluzione, o piangere e spaventarsi, per la drammatica sequenza appena vista.
The Evil Dead, nel suo essere un prodotto dotato di una doppia personalità resta un cult intramontabile, una parentesi destinata ad espandersi all’infinito, apprezzata da centinaia di registi in erba e scrittori di talento, tra i quali possiamo inserire un certoStephen King, che, fino a prova contraria, di paura se ne intende parecchio. Che lo si guardi in compagnia o in solitudine, che sia durante un campeggio estivo o una notte passata in nome del terrore, La Casa, tra horror tradizionale e rivoluzionario, tra iperbole e macabro (ir)realismo, tra sacro e profano, con i suoi angoli bui, i silenzi e gli scricchiolii, le sue pareti sporche, il legno putrefatto e le finestre con le ante in continuo movimento a causa di un vento sinistro, è, come il suo protagonista Ash, capace di conquistare ancora l’interesse di quegli spettatori tanto coraggiosi da avventurarvisi all’interno, sebbene, al contrario di tante altre storie, nessuno avverta loro di lasciare ogni speranza una volta entrati.
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zero99
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mercoledì 28 ottobre 2015
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un film bruttissimo e sopravvalutato.
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Dato che mi piace molto il genere horror ho voluto vedermi anche i vecchi film, considerati dei cult, come nel caso del "La Casa" di Sam Raimi. Allora, sicuramente bisogna tener conto che è un film fatto con pochissimi soldi, da un regista esordiente, ed è stato fatto nel 1981, però non è una giustificazione sul risultato di questo film. io l'ho trovato un film bruttissimo. Non mi è piaciuto per nulla, l'ho trovato noioso, con degli effetti speciali brutti e pessimi, con una storia che sulla carta è bella ma nel film diventa banale e raccontata male, una recitazione degli attori pessima (quando la ragazza fa l'indemoniata invece di inquietarmi mi faceva ridere a crepapelle), in più la casa stessa sembra una baracca abbandonata da 100 anni, ecc.
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Dato che mi piace molto il genere horror ho voluto vedermi anche i vecchi film, considerati dei cult, come nel caso del "La Casa" di Sam Raimi. Allora, sicuramente bisogna tener conto che è un film fatto con pochissimi soldi, da un regista esordiente, ed è stato fatto nel 1981, però non è una giustificazione sul risultato di questo film. io l'ho trovato un film bruttissimo. Non mi è piaciuto per nulla, l'ho trovato noioso, con degli effetti speciali brutti e pessimi, con una storia che sulla carta è bella ma nel film diventa banale e raccontata male, una recitazione degli attori pessima (quando la ragazza fa l'indemoniata invece di inquietarmi mi faceva ridere a crepapelle), in più la casa stessa sembra una baracca abbandonata da 100 anni, ecc. Cioè questo film è bruttissimo e non riesco a capire perchè piaccia a tanti. E' troppo sopravvalutato!
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lalli
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martedì 14 maggio 2013
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forse un po' sopravvalutato
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non lo reputo certo un capolavoro nel suo genere... però è sicuramente un film da vedere x gli amanti del genere...e io lo sono. Ma devo ammettere che in alcuni punti mi ha annoiato... e non dura nemmeno un'ora e mezzo...
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tarantinofan96
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venerdì 10 maggio 2013
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capolavoro!!
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Capolavoro del genere horror realizzato con 2 lire. Uno dei migliori film horror mai realizzati. Immortale!
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cenox
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domenica 21 aprile 2013
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raimi e la nascita dello splatter
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Iniziamo subito col dire che questo film segna la nascita di un grande regista come Raimi, e sottolineamo che naturalmente, quando si tratta di un inizio ci sono pochi soldi e quindi ci vogliono soprattutto le idee. Non si può dire che questo non sia un prodotto poco fantasioso: un gruppo di ragazzi affitta per le vacanze una casetta (catapecchia forse è meglio) sperduta in un bosco in montagna. La scoperta in cantina di un registratore e di uno strano libro saranno il connubio per risvegliare presenze demoniache sopite da tempi immemori... . Effetti speciali creati con pochi mezzi ma molto efficaci. Raimi è precursore di un genere che verrà ripreso più volte.
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Iniziamo subito col dire che questo film segna la nascita di un grande regista come Raimi, e sottolineamo che naturalmente, quando si tratta di un inizio ci sono pochi soldi e quindi ci vogliono soprattutto le idee. Non si può dire che questo non sia un prodotto poco fantasioso: un gruppo di ragazzi affitta per le vacanze una casetta (catapecchia forse è meglio) sperduta in un bosco in montagna. La scoperta in cantina di un registratore e di uno strano libro saranno il connubio per risvegliare presenze demoniache sopite da tempi immemori... . Effetti speciali creati con pochi mezzi ma molto efficaci. Raimi è precursore di un genere che verrà ripreso più volte.
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