alessandra verdino
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lunedì 6 aprile 2009
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il sacrificio del sole
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Una delle caratteristiche di Thomas Hardy, lo scrittore inglese del romanzo "Tess dei d'Ubervilles", era che dipingeva la vita. Così com'é. Dura e cruda.
"Tess" di Roman Polansky, interpretato dalla bravissima Nastassia Kinsky, é uno dei pochi casi di un film che rende onore al romanzo.
Ambientato nella campagna inglese, intriso di sottiglieze psicologiche e drammi sociali.
Ecco, per prima cosa, il dramma sociale.
La povertà contadina. Il desiderio di un titolo, di appartenere ad una famiglia importante.
Per averlo, ogni mezzo é lecito.
Anche quello della rovina di una fanciulla onesta.
Ed ecco, pronto, il secondo tema.
Il sacrificio dell'innocenza, un dramma universale, che non é certo cambiato con i tempi.
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Una delle caratteristiche di Thomas Hardy, lo scrittore inglese del romanzo "Tess dei d'Ubervilles", era che dipingeva la vita. Così com'é. Dura e cruda.
"Tess" di Roman Polansky, interpretato dalla bravissima Nastassia Kinsky, é uno dei pochi casi di un film che rende onore al romanzo.
Ambientato nella campagna inglese, intriso di sottiglieze psicologiche e drammi sociali.
Ecco, per prima cosa, il dramma sociale.
La povertà contadina. Il desiderio di un titolo, di appartenere ad una famiglia importante.
Per averlo, ogni mezzo é lecito.
Anche quello della rovina di una fanciulla onesta.
Ed ecco, pronto, il secondo tema.
Il sacrificio dell'innocenza, un dramma universale, che non é certo cambiato con i tempi.
Così come non sono cambiati gli uomini.
In questo film, ne abbiamo un bel campionario.
Alexander d'Ubervilles é il tipico uomo viziato, affascinante, e fondamentalmente privo di scrupoli.
Angel é il ritratto dell'orgoglio e dell'imbecillità.
Di fronte ad una ragazza pura, incontaminata, desiderosa solo di un pò d'amore.
Ed ecco il terzo tema: la vita é dura con una donna onesta.
Lo é sempre stato e sempre lo sarà.
La Kinsky, con la sua dolcezza, la sua innocenza e la sua dignità, riesce, magistralmente, a rappresentare questo tipo di donna.
La donna che cerca l'amore.
Per averlo, dovrà compiere un delitto.
E, come nei sacrifici umani, sarà sacrificata a Stonehedge, di fronte al sole che fa capolino tra i pilastri dei druidi.
Questo film é indimenticabile.
Per la sua durezza, la sua belleza e la sua, fondamentale, onestà.
Onestà nel rappresentare il sacrificio di una vita.
Roman Polansky ha creato un capolavoro: con la ricostruzione storica, la fotografia, la bellezza e la dolcezza della Kinsky.
Un film che lascia, giustamente, l'amaro in bocca.
Per pensare. E sul serio.
Al significato della vita e al sacrificio di una donna innocente.
Sacrificata al Dio Sole, come nei riti Aztechi.
sacrificata in nome dell'imbecillità umana.
CHAPEAU.
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weach
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sabato 30 aprile 2011
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i tentacoli di un destino
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Tess 1979,
di Roman Polanski
Trasposizione cinematografica fedele dal romanzo di Thomas Hardy
Sospesa fra il l vuoto e l’anelito di felicità ,è’ film in vibrazione sincronica con la filosofia del poeta e scrittore britannico.
Ma non solo, !!E quasi documento storico di un’ epoca che fu , piena di risonanze , di echi, di pensieri lontani che qui riemergono con tutte le sofferenze esistenziali dell’ ‘uomo di sempre .
Roman Polanski descrive la fisicità del dolore,la potenzialità della bellezza impersonata da una splendida Nastassya Kinsky ;la speranza di felicità in contrasto con un mondo maligno , ostile, crudele, insensibile , distruttivo che non da pace alla sogno di essere (vedi Schopenhauer).
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Tess 1979,
di Roman Polanski
Trasposizione cinematografica fedele dal romanzo di Thomas Hardy
Sospesa fra il l vuoto e l’anelito di felicità ,è’ film in vibrazione sincronica con la filosofia del poeta e scrittore britannico.
Ma non solo, !!E quasi documento storico di un’ epoca che fu , piena di risonanze , di echi, di pensieri lontani che qui riemergono con tutte le sofferenze esistenziali dell’ ‘uomo di sempre .
Roman Polanski descrive la fisicità del dolore,la potenzialità della bellezza impersonata da una splendida Nastassya Kinsky ;la speranza di felicità in contrasto con un mondo maligno , ostile, crudele, insensibile , distruttivo che non da pace alla sogno di essere (vedi Schopenhauer).
In Tess il libero arbitrio diviene goffo, affogato in un palude tenebrosa dove la luce è solo speranza e mai approdo.
Qualcuno ha visto nel romanzo e nella trasposizione cinematografica un compiacimento nel dolore; ma non credo sia così ; mi appare più evidente la miseria materiale che condiziona l’essere e lo rende ricattabile.
Roman Polanski, è uno dei pochi registi di vera cultura internazionale ,sena fronzoli , mai banale , sempre speciale dietro alla macchina da presa ;lo si vede affascinato nell’osservazione delle forme che lo circondano, dei particolari, dei conflitti interiori e senso di inadeguatezza.; il tutto rappresentato con un livello di comunicazione di alto profilo, intelligente, affatto scontato, spesso geniale.
Non posso non associare questa film al Barry Lyndon di Stanley Kubrick oppure all’ Oliver twist sempre di Roman Polanski, ,ma anche a The duellist di Ridley Scott quanto meno per un elemento comune che ineluttabilmente li rende assimilabile : sono tutti quadri mirabili, se pur da angolazioni diverse , di un un’epoca che è stata e che sola grazie al lavoro accurato delle regie è stato possibile vivificare generando potente richiamo energetico e sincronicità con noi spettatori..
M qualcosa dobbiamo spendere per Nastassya Kinsky che appena diciottenne ,diviene con la sua bellezza sconvolgente , l’oggetto del desiderio; nel film schiava del suo ruolo,sedotta, abbandonata ripudiata , utilizzata , umiliata , in certe espressione del viso richiama il viso di Ingrid Bergman; la giovanissima attrice si muove sul set con padronanza, catalizzando in modo magico l’attenzione del regista, del pubblico e della critica .
Qualcuno, “leggo una sorta di invidia “,ha detto che non si comprende come un uomo tanto brutto e piccolo possa aver avuto compagne splendide . vedi l’attrice polacca Barbara Lass, poi Sharon Tate ,Poi ancora Nastasssja Kinski etcc;
Queste “gocce di veleno” non sanno che un uomo non è solo corpo ma prima ancora intelletto, fantasia creatività ,passionalità ,trasgressione , libertà: queste connotazione pesano e rendono un essere vivente decisamente più interessante di un uomo solo “bello e vuoto”;la bellezza passa ,il corpo energetico resta e contiene un “affascinante Roman Polanski .
Un regista grande , che ama sondare tutto , senza pregiudizi, con senso di libertà, contro le regole costituite: non credo fosse un pedofilo, nel suo intimo è stato sempre sensibile verso il profumo di un frutto fresco , comunque femmina , bella , sicuramente con i richiami di una donna calda.
Tess, splendido film ,da vedere tutto, anche si ha una durata biblica,è quasi capolavoro, vale quattro stelle d’ore, forse di più.
Grazie per l’attenzione
Weach illuminati
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stefania callisto
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venerdì 23 marzo 2007
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tess indimenticabile e vera
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Siamo nel Wessex,nella splendida campagna inglese di fine ottocento.Qui di svolge il destino di Tess,giovane e bella contadina,di lontane origini aristocratiche.Nata in una famiglia di contadi ,ambiziosi ma poverissimi,tess viene inviata da nobili parenti ,con la speranza che qualcuno la sposi e si accolli la sua numerosa famiglia.Bella e giovane ,viene sedotta da un cugino privo di scrupoli e rimandata a casa incinta.Il bambino muore e a tess non rimane che andarsene.Assunta come mungitrice,Tess incontra Angel,figlio anticonformista di un pastore.Si sposano, ma lei non vuole mentirgli e lui non le perdona il passato.Sola,Tess torna a fare la contadina,assediata dal suo antico padrone.
Finirà per liberarsi di lui assassinandolo,e nonostante il ritorno del marito pentito,verrà giustiziata.
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Siamo nel Wessex,nella splendida campagna inglese di fine ottocento.Qui di svolge il destino di Tess,giovane e bella contadina,di lontane origini aristocratiche.Nata in una famiglia di contadi ,ambiziosi ma poverissimi,tess viene inviata da nobili parenti ,con la speranza che qualcuno la sposi e si accolli la sua numerosa famiglia.Bella e giovane ,viene sedotta da un cugino privo di scrupoli e rimandata a casa incinta.Il bambino muore e a tess non rimane che andarsene.Assunta come mungitrice,Tess incontra Angel,figlio anticonformista di un pastore.Si sposano, ma lei non vuole mentirgli e lui non le perdona il passato.Sola,Tess torna a fare la contadina,assediata dal suo antico padrone.
Finirà per liberarsi di lui assassinandolo,e nonostante il ritorno del marito pentito,verrà giustiziata.film indimenticabile,veritiero,commuovente e recitato ottimamente.
grande regia di Polanski.
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fedeleto
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domenica 31 luglio 2011
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il destino crudele di tess
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Vincitore di tre premi oscar,tess e' un film firmato dal celebre Roman Polanski( rosemary's baby,chinatown,che?),reduce dal successo dell'inquilino del terzo piano ,adatta per il grnade schermo il romanzo di thomas hardy,collaborando alla sceneggiatura con brach.Nell'inghilterra del 1800,un uomo viene a conoscenza grazie ad un esperto di mappe genealogiche,che la sua famiglia ha una discendenza nobile.Mandera' la figlia dai rimanenti nobili,e gradualmente tess sara' coercizzata ed infine violentata dal cugino avendo un bambino che morira' poco dopo.Fuggita da quella vita lavorera' come mungitrice innamorandosi di un ragazzo che infine sposera'.,a nel loro primo giorno di matrimonio confesseranno i loro peccati ,ed appena il marito conoscera' la situazione di tessla abbandonera' per poi ritornare dopo anni ed ella non esitera' ad uccidere il proprio cugino che ancora la teneva imprigionata a se'Un dramma commovente ,dove la crudelta' del destino e' un vicolo cieco e la povera tess una vittima che non trova la felicita' qualunque cosa faccia.
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Vincitore di tre premi oscar,tess e' un film firmato dal celebre Roman Polanski( rosemary's baby,chinatown,che?),reduce dal successo dell'inquilino del terzo piano ,adatta per il grnade schermo il romanzo di thomas hardy,collaborando alla sceneggiatura con brach.Nell'inghilterra del 1800,un uomo viene a conoscenza grazie ad un esperto di mappe genealogiche,che la sua famiglia ha una discendenza nobile.Mandera' la figlia dai rimanenti nobili,e gradualmente tess sara' coercizzata ed infine violentata dal cugino avendo un bambino che morira' poco dopo.Fuggita da quella vita lavorera' come mungitrice innamorandosi di un ragazzo che infine sposera'.,a nel loro primo giorno di matrimonio confesseranno i loro peccati ,ed appena il marito conoscera' la situazione di tessla abbandonera' per poi ritornare dopo anni ed ella non esitera' ad uccidere il proprio cugino che ancora la teneva imprigionata a se'Un dramma commovente ,dove la crudelta' del destino e' un vicolo cieco e la povera tess una vittima che non trova la felicita' qualunque cosa faccia.Non mancano scenen interessanti( tess dice tutto e' vanita' e un alce si avvicina,una chiara simbologia del concetto di vanita' riferita all'uomo =essere corruttibile,e non all'animale=essere puro),ma soprattutto l'abilita' di polanski sta nel non far vedere e nell'immaginare (lo stupro di tess e l'omicidio del cugino).Un buon film dove natasja kinski impersona un carattere del tutto cupo ,molto poche infatti sono le scene in cui sorride.Dedicato a sharon tate e speriamo che ovunque sia possa apprezzarlo.
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gianmarco.diroma
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domenica 10 marzo 2013
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"occhio ai sottotitoli"
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Le stelle dovrebbero essere cinque, se si riuscisse ad arrivare ai presunti 180 minuti di durata del film. Perché il film, fin da subito, presenta questa particolarità, ovvero una durata di tre ore, a cui va sommato il ruolo di un ritmo decisamente lento e (forse) volutamente letterario. Elementi che, insieme, potrebbero condurre lo spettatore meno allenato ad abbandonare la visione di questo omaggio "A Sharon" (Sharon Tate). Bisognerebbe conoscere direttamente Roman Polanski e saperci avere a che fare (come forse il Moretti di "Caos Calmo"), per domandargli se esista una relazione tra i nomi dei personaggi al centro delle sue storie. Se esista per esempio una relazione tra la figura di Teresa in Cul-de-sac (interpretato da Françoise Dorléac) e quella di Tess/Teresa, abitata da Nastassja Kinski.
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Le stelle dovrebbero essere cinque, se si riuscisse ad arrivare ai presunti 180 minuti di durata del film. Perché il film, fin da subito, presenta questa particolarità, ovvero una durata di tre ore, a cui va sommato il ruolo di un ritmo decisamente lento e (forse) volutamente letterario. Elementi che, insieme, potrebbero condurre lo spettatore meno allenato ad abbandonare la visione di questo omaggio "A Sharon" (Sharon Tate). Bisognerebbe conoscere direttamente Roman Polanski e saperci avere a che fare (come forse il Moretti di "Caos Calmo"), per domandargli se esista una relazione tra i nomi dei personaggi al centro delle sue storie. Se esista per esempio una relazione tra la figura di Teresa in Cul-de-sac (interpretato da Françoise Dorléac) e quella di Tess/Teresa, abitata da Nastassja Kinski. Perché forse, così, si avrebbe qualche dato in più per provare a capire quale sia la finalità che muove i sentimenti di questa protagonista in versione cinematografica di un romanzo di Thomas Hardy, "scrittore britannico", nato nel "1840", morto "87" anni dopo. Di una protagonista che, almeno nel film, nulla ha da spartire con "I protagonisti" di Robert Altman: di una protagonista assoluta, posta al centro dello schermo e di questa vicenda quasi ininterrottamente, bramosa a tal punto di "essere infelice" da rasentare la "stupidità". Più che bramosa, il sottotitolo in italiano alla versione originale in inglese recita per bocca del personaggio di Leigh Lawson la parola "ostinata", che pone come ineluttabile la catena di rovine e sconfitte a cui Tess va incontro (a volte perché schiava dell'epoca in cui vive, altre per sua libera scelta). Molto prima di Tom Cruise in Eyes Wide Shut, il volto monoespressivo di Nastassja Kinski, pari solo alla sua bellezza, costruisce una linea di racconto che dall'inizio delle sue sventure, esprime una sola grande finalità: "sono pronta" per morire! La quale formula, detta in forma pacata, tra le rovine di quel tempio pagano rivolto in "Alto" che è Stonehenge, nasconde il mistero di un'intera vita, di un mistero che in quante tale, può assumere infinite forme: potrebbe essere nel senso del "sacramento della Penitenza", ovvero di una Riconciliazione o Confessione "a" Dio e non "per" Dio, "L'urlo" o "Il Grido" di Edvard Munch, il percorso di morte e redenzione de "Il cattivo tenente" o quello del personaggio di Christopher Walken in "Fratelli", la voglia di vivere di Vincent Van Gogh, nonostante il suo lento e progressivo soccombere alla morte e al dolore, Pier Paolo Capovilla de "Il teatro degli orrori" che recita in "Io ti aspetto" il verso "una notte d'angoscia non può che diventare una carezza su quel dolce profilo di persona perbene che sei", "Marzella" di Ernst Ludwig Kirchner, "Animal" dei Pearl Jam, l'album "In utero" dei Nirvana, "il celebre pugno battuto sul tavolo da Papa Giovanni Paolo II, quando si accorse di non riuscire più a parlare", l'impassibilità di Titta Di Girolamo/Toni Servillo ne "Le conseguenze del'amore" mentre viene calato nel cemento, la fine "senza gloria" di Paul/Marlon Brando in "Ultimo tango a Parigi" capace di rasentare la stessa stupidità della Tess di Polanski, la morte di Jean-Paul Belmondo in "Fino all'ultimo respiro", la lunga agonia amorosa di Adèle Hugo, sempre Belmondo quando confessa il proprio "odi et amo" alla "sua" droga Julie, il finale sospeso de "L'assedio" ancora di Bertolucci, ed i Manzoni, con le "storiacce" di Piero, ed alcuni dei personaggi scritti da Alessandro.
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