Hazel Motes torna dal Vietnam nel suo paesino natio, dove ormai se ne sono andati tutti, preferendo la città. Decide di emigrare anche lui, ma viene colpito da un predicatore cieco e sua figlia che predicano la Chiesa di Gesù e la necessità di redimersi. Lui, fortemente contrario, decide di predicare una propria religione, senza Cristo nè redenzione. Finirà per incrociare opportunisti e falsi predicatori, che non faranno che alimentare in modo selvaggio le sue idee.
Huston traspone un romanzo di Flannery O'Connor del 1952, criticando in modo ora ironico, ora inquietante, ora blasfemo, ora grottesco, i tanti falsi predicatori che sfruttano la credulità della gente.
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Hazel Motes torna dal Vietnam nel suo paesino natio, dove ormai se ne sono andati tutti, preferendo la città. Decide di emigrare anche lui, ma viene colpito da un predicatore cieco e sua figlia che predicano la Chiesa di Gesù e la necessità di redimersi. Lui, fortemente contrario, decide di predicare una propria religione, senza Cristo nè redenzione. Finirà per incrociare opportunisti e falsi predicatori, che non faranno che alimentare in modo selvaggio le sue idee.
Huston traspone un romanzo di Flannery O'Connor del 1952, criticando in modo ora ironico, ora inquietante, ora blasfemo, ora grottesco, i tanti falsi predicatori che sfruttano la credulità della gente. Finale drammatico, degno epilogo di un film cupo.
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