Salò o le 120 giornate di Sodoma

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Ah beh è Pasolini Valutazione 1 stelle su cinque

di cianoz


Feedback: 5077 | altri commenti e recensioni di cianoz
giovedì 5 gennaio 2012

Questo film è il paravento perfetto per tutti coloro che sono pubblici perbenisti e finti sedicenti intellettuali, per tutti coloro che per paura e falso perbenismo aborrono pubblicamente pornografia, sesso e violenza quando sono dichiarati ed espliciti, per quel che sono, ovvero impulsi umani reali. Gente a cui il sesso e l'estremo piace ma guai a parlarne o ad ammetterlo per cui vai di brutto con vagonate di falsi moralismi. Questo film atroce è la maschera perfetta per queste persone, profondamente ipocrite, l'alibi perfetto per poter vedere sesso deviato mascherandolo con spiegazioni artistiche, storiche e psicologiche di qualche tipo, cose di cui in realtà non solo non sanno nulla, ma non ve n'è traccia proprio. E' un alibi per loro come per quel signore disturbato di nome Pasolini. La gente che parla bene di questo film di indescrivibile bruttezza è la stessa che si scandalizza e punta il dito contro la pornografia e il sesso in tutte le sue manifestazioni più marcate. Questa gente si deve vergognare. *Questo* è un film osceno, non i film porno. Questo film è uno sfogo indecente di pulsioni interiori malcelate, cosa che invece non sono i film pornografici, immensamente più onesti di questa farsa, perché non cercano di nascondere il sesso con dietrologismi idioti e spesso talmente riusati in maniera passiva e riportata da perdere di ogni pur minima credibilità. La pornografica è fatta con due scopi precisi e mai nascosti: l'esplicito piacere del sesso e i soldi che questa cosa porta. Chiunque abbia del sale in zucca sa che non viene nascosto ne l'uno ne l'altro. Questa grande vaccata di Pasolini invece è qualcosa di alquanto falso e ipocrita. Almeno nella costruita convenienza dell'interpretazione che i tanti finti moralisti ne danno, perché magari le intenzioni di Paolini erano molto meno nascoste di quel che si vuole far pensare. Ma i cosiddetti critici, gli esperti, devono leggere per forza significati doppli e tripli in tutto, anche dove non c'è niente da leggere, anche su ciò che va preso per quel che appare, perché il primo e più immediato significato è anche l'unico che esiste. Invece no, eh no, così è da sempliciotti, dobbiamo per forza trovare un significato più alto ma soprattutto nascosto. E della violenza e il sadismo sventolati in questo film che vogliamo dire? Di quale alto significato allegorico lo vogliamo vestire? Ci facciamo belli parlando di alta rappresentazione di atavici istinti umani? Quale puttanata vogliamo trovare per giustificare quello che decine di ottimi film horror descrivono molto meglio di questo? Con il criterio di giudizio che sempre si usa per film come questo, ovvero "si, c'è sesso e violenza, ma qui sono arte perché c'è tutta una allegoria..." allora film come Hostel sono da considerare anche migliori di questo (e in verità lo sono). L'ipocrisia più grande comunque non è quella di quel pseudo artista di Pasolini ma senz'altro quella delle persone che lodano questo film con l'intento di sembrare colte e profonde. Perché se non lo fanno hanno paura di essere marcate come ignoranti. Da parte di gente ancora più ignorante di loro. E che hanno paura del sesso, per questo gli serve mascherarlo con qualcos'altro, di più facile da accettare. E se pensate di essere tanto intrellettuali da poter negare la vostra ipocrisia allora studiate Freud e vedere cosa aveva da dire sul sesso. Altro che Pasolini.

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chachacha venerdì 3 febbraio 2012
esatto! Valutazione 0 stelle su cinque
38%
No
62%

Assolutamente, totalmente, pienamente d'accordo!

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tratlevon lunedì 11 febbraio 2013
film inguardabile
18%
No
83%

pienamente daccordo con il commento precedente! di recente ho visto questo film per la prima volta,incuriosito dal regista e dalla fama ..ora capisco il perchè delle censure! oltre 120 minuti di immagini da voltastomaco ( e scrive uno che he visto tutti i film piu "estremi" , cannibal holocaust in primis )..violenze su ragazzini, linguaggio stravolgare e scene abominevoli come ingestione di escrementi , violenze gay e etero e uccisioni atroci..per me questo film di pasolini ha un unico scopo,scioccare la critica e la censura..quindi posso solo apprezzare il coraggio nel dirigerlo,niente di piu..nessuna spiegazione sul perchè i 4 signori si comportino cosi', o sul perchè i ragazzini vengano offerti cosi' facilmente al macello dai genitori o chi ne fa le veci. [+]

[+] informati prima di tutto (di ellen94)
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pb80pb80 sabato 12 ottobre 2013
È proprio vero!
28%
No
72%

Sono anche gli stessi ipocriti che guardano di nascosto i film che chiamano "commerciali" (e che invece sono molto più elaborati e profondi sotto tutti i punti di vista) vergognandosi di farlo. Alla fine, un bel paio tette sode sono molto più "rivoluzionarie". Del resto, questa è la gente che secoli fa bruciava le streghe e considerava le belle donne "immonde" per la stessa paura del sesso, o per invidia e ipocrisia che (è ben noto) Dante mette agli ultimi gironi dell'Inferno. In realtà quello che terrorizza questa gente è la totale "orizzontalizzazione" della società, e per ritrovare la loro finta superiorità non hanno che questi mezzucci. Meglio hostel o una bella partita a GTA. Più chiaro e diretto, fatto meglio e fa il suo sporco lavoro catartico in modo più efficace.

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valentinaddd lunedì 4 novembre 2013
assolutamente no
89%
No
11%

Ma sai di chi stai parlando ? Dico non è Wes Anderson è Pier Paolo Pasolini annoverato tra i più grandi intellettuali del XX secolo, inserito all'interno del canone occidentale . "Sfogo di pulsioni malcelate " ? Ma come ti permetti di esprimere un simile giudizio ? Nella tua foga esprimi al meglio l'immagine del piccolo italiano medio che non arriva a comprendere le cose perché le snatura dal loro contesto e allora lancia la pietra dello scandalo. Forse una conoscenza più approfondita di Pasolini ti aiuterebbe a comprendere più dettagli.Cito Pasolini:"Penso che scandalizzare sia un diritto, essere scadalizzati un piacere e chi rifiuta il piacere di essere scandalizzato sia un moralista"

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fujiko nime lunedì 20 ottobre 2014
sì è pasolini e grazie al cielo non sei tu
80%
No
20%

A parte che il tuo caro Freud è stato sorpassato e che le sue teorie hanno imprigionato più anime di quante ne hanno liberate,il tuo commento è con i vari assensi la testimonianza di come si può essere convinti di vedere la luna anche con gli occhi rivolti al dito. Hostel? Hostel è un torture-porn e appartiene a qualcosa di decisamente diverso. Allegoria? Sì c'è eccome ma per fortuna non l hai compresa perché se la vedessero tutti i rari intelligenti smetterebbero di sentirsi delle anime elette e il mondo sarebbe un caos. Grazie a te e a chi non ne capisce nulla così almeno i restanti possono sentirsi dei privilegiati anche vedendo un film.Quello che commenta dicendo che "sono gli stessi che guardano di nascosto i film commerciali molto più profondi" vorrei incontrarlo e capire se quindi secondo lui "Alla fine arriva Polly" ha la stessa dignità di "La mia droga si chiama Julie". [+]

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heyoka giovedì 28 luglio 2016
commento becero e ignorante
100%
No
0%

Che commento becero e totalmente retorico, a parte il livore non c'è nulla a parte la presunzione di stigmatizzare un grande poeta e artista come "disturbato" e "pseudo-artista", chissà da che pulpito. Non ha mosso alcuna critica che non fosse totalmente gratuita, quasi a rivelare l'unica cosa davvero sospetta qui, che non è assolutamente il film, ma questo discorso totalmente fuori di testa (che getta subito luce su chi l'abbia mai scritto). Perché non ci illumina un po' su chi siano i veri artisti e quali mai delle autentiche spiegazioni storiche e psicologiche? Pasolini, che, oltre a essere un poeta e aver scritto e fatto tutto quello che sappiamo (come essere tra i primi ad animare il dibattito delle riviste nel secondo dopoguerra), ha fatto questo film prendendo a modello il libro di De Sade, ambientandolo in Italia durante l'occupazione nazi-fascista proprio per renderlo più vicino a noi, per lei non rientra né nella storia, né nell'arte. [+]

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