albert
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sabato 1 marzo 2025
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noir chandleriano
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Il film si rifà ad un romanzo di Raymond Chandler, il più importante scrittore di noir. E il film è proprio un noir a tutti gli effetti, con un protagonista che si addentra nei meandri di una società degradata, cupa, dove la corruzione è dilagante. Dallo stesso romanzo erano, in precedenza, stati tratti altri due film, uno dei quali aveva come protagonisti Bogart e la Bacall. In questo lungometraggio il poliziotto privato Marlowe è interpretato da un Robert Mitchum in stato di grazia, con una recitazione che rende molto bene il personaggio disilluso, consapevole di vivere in un mondo irredimibile, che sembra quasi stanco di quello che fa; affronta la vita come se fosse una cosa a lui estranea, con frasi spesso piene di ironia e, a volte, addirittura sarcastiche ed è per questo che il regista opta per fare raccontare la vicenda dalla voce fuori campo di Mitchum stesso.
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Il film si rifà ad un romanzo di Raymond Chandler, il più importante scrittore di noir. E il film è proprio un noir a tutti gli effetti, con un protagonista che si addentra nei meandri di una società degradata, cupa, dove la corruzione è dilagante. Dallo stesso romanzo erano, in precedenza, stati tratti altri due film, uno dei quali aveva come protagonisti Bogart e la Bacall. In questo lungometraggio il poliziotto privato Marlowe è interpretato da un Robert Mitchum in stato di grazia, con una recitazione che rende molto bene il personaggio disilluso, consapevole di vivere in un mondo irredimibile, che sembra quasi stanco di quello che fa; affronta la vita come se fosse una cosa a lui estranea, con frasi spesso piene di ironia e, a volte, addirittura sarcastiche ed è per questo che il regista opta per fare raccontare la vicenda dalla voce fuori campo di Mitchum stesso. La protagonista femminile è una splendida Charlotte Rampling, una femme fatale che usa il suo fascino per fini criminosi, senza mai il minimo scrupolo. La vicenda è molto complessa con vari fili che si intrecciano, risultando così piuttosto difficile da seguire con la necessaria chiarezza. Probabilmente questo è il maggior difetto del film; il filone principale vede Marlowe avere l'incarico di ritrovare la moglie di un gangster energumeno e dalla forza bruta, ma innamoratissimo della moglie stessa. Il gangster è stato in prigione sette anni per una rapina e in seguito si scoprirà che sua moglie Velma è proprio il personaggio interpretato dalla Rampling, che era stata sua complice nella rapina e che aveva lasciato che in prigione andasse il solo marito, per tenere per sé il danaro. Storia complessa? A questa si aggiungono tante altre sottostorie, per cui la sceneggiatura si fa piuttosto fumosa; ciononostante, il film risulta più che discreto, poiché, oltre alle due prove maiuscole di Mitchum e della Rampling, anche il resto del cast, tra cui John Ireland, non sfigura. Buona la resa di un ambientazione cupa e opprimente di una società dove il crimine è cosa all'ordine del giorno.
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luca g
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martedì 17 settembre 2024
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non mancato ma troppo riuscito
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Richards era un grande regista, che si distingueva dagli altri, 'fango sudore ...' un eccellente western, 'marlowe' un film assolutamente magnifico, che nessuno capì;
che tristezza un'epoca in cui la gente ragiona con unico cervello quello della massa, gente il cui già scarso non dico intelletto diciamo cervello si spappola sotto l'effetto della manipolazione di massa;
questo marlowe è il migliore di tutti, supera alla grande Bogart che non c'entrò il personaggio e la Rampling è meglio della Bacall;
Richards creò un perfetto film di quegli anni ma lo rielaborò secondo una concezione innovativa, che non è solo da cineasta, ma da studioso di cinema, solo che il pubblico ignorante, quantunque tale, una cosa la capisce, che non capisce, e allora scredita il film quando dovrebbe screditare sé stessa;
la vicenda è bellissima, M.
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Richards era un grande regista, che si distingueva dagli altri, 'fango sudore ...' un eccellente western, 'marlowe' un film assolutamente magnifico, che nessuno capì;
che tristezza un'epoca in cui la gente ragiona con unico cervello quello della massa, gente il cui già scarso non dico intelletto diciamo cervello si spappola sotto l'effetto della manipolazione di massa;
questo marlowe è il migliore di tutti, supera alla grande Bogart che non c'entrò il personaggio e la Rampling è meglio della Bacall;
Richards creò un perfetto film di quegli anni ma lo rielaborò secondo una concezione innovativa, che non è solo da cineasta, ma da studioso di cinema, solo che il pubblico ignorante, quantunque tale, una cosa la capisce, che non capisce, e allora scredita il film quando dovrebbe screditare sé stessa;
la vicenda è bellissima, M. che riceve in ufficio marriot la conversazione 'uno di noi due può lasciarci la pelle', poi entra il poliziotto corrotto 'mmm che profumo è stato l'olezzante finocchio che stava uscendo...' 'no sapevo che venivi tu allora ho spruzzato l'insetticida'; la corsa nella sera 'avevo telefonato due volte a casa sua tommy rey non era tornato', l'interrogatorio di marlowe alla polizia 'mi sono dato una botta in testa e poi ho fatto 50 miglia a piedi', l'arrivo alla villa del giudice 'la casa degli stanford non era un granché più piccola del palazzo reale inglese e con meno finestre del grattacelo chrysler' la minaccia di Ireland di togliergli la licenza M. che chiede a Stanton 'allora me la ridai tu quanto vuoi?' le indagini l'exgangster grosso e stupido 'quando mi ridai la mia welma?' l'incontro con la Rampling 'passo tutto il tempo a pregare con gli altri frati' ''che femmina corrotta e stupenda gnutty''marlowe nelle mani della donnona del bordello 'lei fa un mestiere stupido'' ho capito sono uno stupido''i ceffoni M. che si alza e le tira un cartone, M. sullo yacht di brunette 'lei sperava di mandarmi in galera''ci spero ancora' la macchina da cui parte uno sparo...'bisogna essere molto bravi per sbagliare un bersaglio da quella distanza tanto bravi da fare centro al momento giusto' ...
tutto è studiato per rappresentare il mondo di oggi dove i ricchi son ricchi perchè frodano sui poveri, perchè sono cinici corrotti spietati, ed i poveri son poveri perchè non gli riesce di essere come i ricchi, non son belli come loro, cattivi come loro...
M. non. è un illuso non è uno che spera di...è uno che non si comporta come gli altri, rimane sé stesso, anche solo per il fatto di non darla vinta...
Michtum ne fu ottimo interprete un grande attore come nessun altro, la Rampling una donna corrotta e cinica rappresentata al top,
per me il dispiacere che al cinema finisce per prevalere l'idiozia, la gente non apprezza, non capisce film come questi,
era la primavera credo del 78 al jolly di Bologna, c'era gente ma non troppa però ce n'era chi era venuto il flm l'aveva capito, classico pochi ma buoni.
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luca scial�
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mercoledì 25 settembre 2013
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intrigante rievocazione di inizio anni '40
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Marlowe è un investigatore privato ormai stanco e disincantato. Fa il suo lavoro sempre con minore passione, specie quando gli affidano casi banali. Uno di questi però si rivela nascondere dietro un giro d'affari fatto di spietatezza, milioni e sangue. E così ritrova l'energia dei tempi migliori.
Un ottimo film mancato. La rievocazione d'inizio anni '40, la scelta di un grande attore come Robert Mitchum, ormai attempato ma sempre di grande spessore, un Giallo stile anni '50, non bastano. Seppur con le succitate caratteristiche retrò, la pellicola risente della banalizzazione dei tempi più moderni. Stupenda la Rampling nel ruolo di donna fatale.
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Marlowe è un investigatore privato ormai stanco e disincantato. Fa il suo lavoro sempre con minore passione, specie quando gli affidano casi banali. Uno di questi però si rivela nascondere dietro un giro d'affari fatto di spietatezza, milioni e sangue. E così ritrova l'energia dei tempi migliori.
Un ottimo film mancato. La rievocazione d'inizio anni '40, la scelta di un grande attore come Robert Mitchum, ormai attempato ma sempre di grande spessore, un Giallo stile anni '50, non bastano. Seppur con le succitate caratteristiche retrò, la pellicola risente della banalizzazione dei tempi più moderni. Stupenda la Rampling nel ruolo di donna fatale.
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gigi de grossi/red
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mercoledì 27 febbraio 2008
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mitchum o bogart ?
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Dal bel romanzo di Raymond Chandler "Addio mia amata". Un gangster di mezza tacca, grande e grosso quanto ingenuo, esce di galera dopo cinque anni e per ritrovare la sua "pupa" che crede lo stia ancora aspettando, mentre in realtà lo ha tradito, si affida al più disilluso, al più stanco, al più perdente detective di tutta Los Angeles: Philip Marlowe, che di botte e delusioni ne ha già prese tante ma, caparbiamente, non si arrende alla deriva umana che lo circonda. Riuscirà a dipanare l'intricata matassa in cui è invischiato al prezzo di molte vite reiette e di altre botte, ma inseguendo ancora una volta l'illusione che onestà, lealtà e amicizia siano ancora possibili in un mondo di corruzione e miseria morale.
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Dal bel romanzo di Raymond Chandler "Addio mia amata". Un gangster di mezza tacca, grande e grosso quanto ingenuo, esce di galera dopo cinque anni e per ritrovare la sua "pupa" che crede lo stia ancora aspettando, mentre in realtà lo ha tradito, si affida al più disilluso, al più stanco, al più perdente detective di tutta Los Angeles: Philip Marlowe, che di botte e delusioni ne ha già prese tante ma, caparbiamente, non si arrende alla deriva umana che lo circonda. Riuscirà a dipanare l'intricata matassa in cui è invischiato al prezzo di molte vite reiette e di altre botte, ma inseguendo ancora una volta l'illusione che onestà, lealtà e amicizia siano ancora possibili in un mondo di corruzione e miseria morale. Robert Mitchum presta a Marlowe la sua maschera dolente (e i vestiti stazzonati) in un superbo confronto con Bogart che trenta anni prima aveva interpretato Marlowe ne "Il grande sonno". Un film insolito e coinvolgente, che rinnova le atmosfere torbide del "noir" con la bellissima fotografia notturna John Alonzo e una meticolosa ricostruzione degli ambienti urbani degli anni '40. Magia di Chandler, magia di Mitchum e di battute del tipo: "Stavo cenendo al ristorante cinese quando un'ombra immensa oscurò il mio pollo alle mandorle".
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nathan
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domenica 18 febbraio 2007
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questo sì che è noir!
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Capolavoro sottovalutato del cinema noir,con un grande Mitchum.Dal romanzo di Chandler,la storia di un investigatore privato che si muove in un universo decadente:dai poliziotti corrotti all'ex ballerina alcolizzata,dalla maitresse grassona e lurida al gangster muscoloso e senza cervello,il nostro Marlowe si muove suo malgrado tra una serie di personaggi squallidi,dove non c'è differenza tra sottoproletariato e ricca borghesia;anche il ricco ambiente in cui vive l'affascinante Charlotte Rampling è un mondo decadente e falso,come si scoprirà nel finale del film.L'ambientazione urbana è ottima,la musica fascinosa,la trama molto avvincente,Mitchum un vero duro disilluso,la sua recitazione è perfettamente naturale e spontanea.
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