bomber89
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lunedì 21 dicembre 2015
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un grande affresco settecentesco
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Inizia il film e sembra quasi di essere seduti nella poltrona di un bel salone a pochi passi da un enorme "affresco animato" di epoca neoclassica. Un dipinto tutt'altro che statico, le vicende narrate sono quelle di Redmond Barry Lyndon, un giovane irlandese molto focoso e istintivo. Una vita piena di peripezie e colpi di scena quella di Barry, che si trova a giovane età a dover scappare dal suo paese di origine per una contesa amorosa finita male per lui; inizierà da lì un lungo viaggio per un Europa tumultuosa, animata dalla Guerra dei Sette anni alla quale Redmond prenderà parte. Barry si troverà presto a scalare posizioni sociali, nelle più lussuose regge e sale da gioco del vecchio continente, tra donne di alto rango e personaggi molto influenti.
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Inizia il film e sembra quasi di essere seduti nella poltrona di un bel salone a pochi passi da un enorme "affresco animato" di epoca neoclassica. Un dipinto tutt'altro che statico, le vicende narrate sono quelle di Redmond Barry Lyndon, un giovane irlandese molto focoso e istintivo. Una vita piena di peripezie e colpi di scena quella di Barry, che si trova a giovane età a dover scappare dal suo paese di origine per una contesa amorosa finita male per lui; inizierà da lì un lungo viaggio per un Europa tumultuosa, animata dalla Guerra dei Sette anni alla quale Redmond prenderà parte. Barry si troverà presto a scalare posizioni sociali, nelle più lussuose regge e sale da gioco del vecchio continente, tra donne di alto rango e personaggi molto influenti. Ma le sue vicende non sono mai scontate, mosso da lussuria, brama di potere e un prorompente carattere istintivo Barry andrà incontro ad una parabola discendente condita da momenti dapprima esaltanti ma ben presto molto drammatici. Un film che ha un certo peso specifico, una caratura importante; si rimane spesso abbagliati dalla sua bellezza estetica e qua una nota particolare di merito va alla straordinaria costumista italiana Milena Canonero, la quale affermò che molti costumi furono realizzati prendendo spunto da numerosi affreschi dell'epoca. Per creare il contesto storico, culturale e artistico Stanley Kubrick usò il materiale inutilizzato per il mai realizzato film su Napoleone e bisogna ammettere che il risultato delle lunghe ricerche fù ripagato da una meticolosità per il dettaglio che appare palese fin dalle prime scene. E poi c'è la voce narrante, forse dello stesso Kubrick, che ci accompagna per tutto il film e con la quale il regista sembra rivolgersi direttamente agli spettatori dicendo: "Mettetevi comodi, vi racconto una storia."
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jekyll
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sabato 12 dicembre 2015
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missione terra: xviii secolo
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Una specie di documentario sul Settecento, con la sua migliore musica (tranne il tema d'amore tragico di Schubert, che Kubrick ha dovuto prendere dall'800) e soprattutto con la sua migliore pittura. E come in essa, fedeltà ai modelli, verità del colore, sensibilità, eleganza e perfezione rare, essenzialità e grande senso della composizione, il tutto in visione severa della vita come dell'arte, caratterizzano questo film. Egli restò deluso dal risultato commerciale del film (parzialmente bilanciato da 7 candidature all'Oscar, di cui 4 vinti).
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Una specie di documentario sul Settecento, con la sua migliore musica (tranne il tema d'amore tragico di Schubert, che Kubrick ha dovuto prendere dall'800) e soprattutto con la sua migliore pittura. E come in essa, fedeltà ai modelli, verità del colore, sensibilità, eleganza e perfezione rare, essenzialità e grande senso della composizione, il tutto in visione severa della vita come dell'arte, caratterizzano questo film. Egli restò deluso dal risultato commerciale del film (parzialmente bilanciato da 7 candidature all'Oscar, di cui 4 vinti). Certo che è un film pessimista sulle possibilità dell'uomo di conquistare un reale progresso. Nella rivoluzione borghese che, dopo l'America, sarebbe scoppiata anche in Europa, avviene un passaggio di poteri dall'aristocrazia, ormai degradata, a una sua commistione con le emergenti forze borghesi, i banchieri, una versione falsamente aggiornata dell'aristocrazia. Ancora una volta, tutto cambia perchè nulla cambi. Il film sembra la storia dell'uomo filmata da un extraterrestre ma potrebbe anche essere lo sguardo di un terrestre su un mondo alieno. Quando uscì pochi si sono accorti dello sperimentalismo estremo del film, che guarda al passato come guardava al futuro in 2001, cioè in modo totalmente nuovo. Si potrebbe vederlo come un trip allucinato, così come era 2001. Per riprodurre la luce naturale, come in un viaggio nel tempo, Kubrick acquistò degli obiettivi prodotti per la NASA - che aveva collaborato già in 2001 - del tipo di quelli usati nelle missioni Apollo.
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il befe
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domenica 8 marzo 2015
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capolavoro
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fabiofeli
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mercoledì 28 gennaio 2015
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un uomo, un'epoca
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Redmond Barry (Ryan O’Neal) è un giovane irlandese, ingenuo e innamorato della cugina. Non esita a provocare e sfidare a duello un capitano inglese, abile nel ballo ed elegante nella sua rutilante casacca rossa, che si fidanza con lei. Il matrimonio, però, fa comodo allo zio spiantato, che mira ai soldi del militare, e spezza il cuore di Barry, che crede di aver ucciso in duello il rivale e scappa per arruolarsi nell’esercito britannico, alleato dei prussiani nella guerra contro la Francia. Inizia la lenta scalata di Barry, che conquista il favore dei commilitoni battendosi a pugni con uno smargiasso energumeno.
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Redmond Barry (Ryan O’Neal) è un giovane irlandese, ingenuo e innamorato della cugina. Non esita a provocare e sfidare a duello un capitano inglese, abile nel ballo ed elegante nella sua rutilante casacca rossa, che si fidanza con lei. Il matrimonio, però, fa comodo allo zio spiantato, che mira ai soldi del militare, e spezza il cuore di Barry, che crede di aver ucciso in duello il rivale e scappa per arruolarsi nell’esercito britannico, alleato dei prussiani nella guerra contro la Francia. Inizia la lenta scalata di Barry, che conquista il favore dei commilitoni battendosi a pugni con uno smargiasso energumeno. Ma Barry non ama una guerra nella quale si avanza come automi verso la morte provocata dalla fucileria nemica e si viene rimpiazzati da seconde e terze linee falcidiate a loro volta. Con impudenza ruba le credenziali di un tenente che fa il collegamento con l’esercito prussiano, ma il suo trucco viene svelato ed è costretto ad arruolarsi nell’esercito prussiano per evitare prigione e morte. La guerra finisce e Barry ha modo di mettere in pratica la sua abilità al gioco, grazie all’insegnamento di un connazionale baro e spia; corteggia cinicamente Lady Lyndon (Marisa Berenson) sposata con un uomo ricco e malato; una scenata tra Barry e Charles Lyndon provoca la morte del secondo e spiana la via all’arrivista irlandese che conquista dama e patrimonio. La nascita di un figlio accentua l’avversione del primo figlio della Lady per l’intruso plebeo che ha soppiantato il padre, ma la selvaggia punizione inflitta al figliastro sotto gli occhi di ospiti della nobiltà inglese dà il via alla discesa di Barry; oberato dai debiti l’irlandese non riuscirà a fregiarsi del titolo nobiliare dei Lyndon ...
Il film monumentale di Kubrick, sul testo originale Le memorie di Barry Lyndon di William M. Thackeray (autore del bellissimo La fiera delle vanità), sceneggiato dal regista stesso, ha l’incedere regale delle scene girate in tempi reali – meravigliose e drammaticamente lunghe le sequenze dei due duelli -; la tecnica di ripresa notturna a lume di candela, resa possibile all’epoca (1975) da un obbiettivo speciale usato per filmare dai satelliti artificiali, rimanda i colori naturali dei dipinti di grandi autori settecenteschi; l’utilizzo dello zoom, che da un particolare in primo piano allarga in campo lungo, permette di godere immagini paesaggistiche di grande effetto e bellezza, anche queste ispirate da quadri famosi: una fotografia da urlo; la musica spazia dai brani di Haendel e Schubert al sound tradizionale irlandese dei Chieftains; una ottima recitazione e un efficace uso della voce narrante, sia in edizione originale che in quella doppiata, contribuiscono a confezionare un classico. Si è a lungo discusso sul significato del film e molte chiavi di lettura sono state fornite. La più appariscente è alquanto classista: i nobili stiano con i nobili, i plebei restino con i plebei, perché chi sale nella scala sociale con il trucco, l’inganno e la furberia è destinato a scivolare rovinosamente dal palo della cuccagna. Ma ugualmente valida è l’interpretazione che il testo della storia forniva l’occasione di inserire la vicenda di un uomo nel contesto del 1700 europeo, non ancora affrontato dalla cinematografia. La pellicola restaurata dalla Cineteca di Bologna è da non perdere assolutamente.
Valutazione ****
FabioFeli
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goldy
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domenica 18 gennaio 2015
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ovvero il trionfo dell'ambiguità
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Barry Kyndon è “bello” perché ogni scena è un quadro suggerita dalle più belle tele dell’epoca e per la scelta dei bei brani musicali che ne fanno un film di grande suggestione visiva e uditiva. Al pubblico di oggi, magari forse no, ma alla sua uscita 40 anni fa, quasi nessun critico seppe cogliere la profondità. Gli fu rimproverato un eccesso di rigore formale caratterizzato da una “lentezza” che tradisce mancanza di ispirazione. In realtà è un film che obbliga a pensare, a ribaltare il senso delle comunicazione immediata, a sfuggire all’inganno della prima facile interpretazione superficiale per scoprire realtà molto più profonde e ricche di significato.
A differenza delle intenzioni di W:M Thackeray autore del romanzo omonimo da cui Kubrick ha tratto la sceneggiatura, Kubrick no ha nessuna intenzione di riflettere sui rapporti sociali imposti dalla borghesia imperante delle nuova realtà produttiva.
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Barry Kyndon è “bello” perché ogni scena è un quadro suggerita dalle più belle tele dell’epoca e per la scelta dei bei brani musicali che ne fanno un film di grande suggestione visiva e uditiva. Al pubblico di oggi, magari forse no, ma alla sua uscita 40 anni fa, quasi nessun critico seppe cogliere la profondità. Gli fu rimproverato un eccesso di rigore formale caratterizzato da una “lentezza” che tradisce mancanza di ispirazione. In realtà è un film che obbliga a pensare, a ribaltare il senso delle comunicazione immediata, a sfuggire all’inganno della prima facile interpretazione superficiale per scoprire realtà molto più profonde e ricche di significato.
A differenza delle intenzioni di W:M Thackeray autore del romanzo omonimo da cui Kubrick ha tratto la sceneggiatura, Kubrick no ha nessuna intenzione di riflettere sui rapporti sociali imposti dalla borghesia imperante delle nuova realtà produttiva. A Kubrick interessa fare un film sulla Storia con la S maiuscola. Il contesto storico è quello di un mondo che deve fare la rivoluzione: quella francese o quella industriale, non c’è molta differenza dal punto di vista della trasformazione radicale dei rapporti sociali. La borghesia che intraprende e produce ricchezza incalza e spazzerà via una aristocrazia parassitaria che campa di privilegi. Straordinarie in quest’ottica le lunghe sequenze di cambiali da pagare, segno di una ricchezza che si sperpera e si consuma ma non produce, non crea valore aggiunto oppure quel denaro che corre sui tavoli da gioco, anche questo denaro “morto”.
Barry tenta la sua scalata sociale. Numerose le avventure che dovrà affrontare attraverso i rituali dell’epoca:i duelli,il gioco, l’amore. Interni di sensualità, di inganni, di ipocrisie e di corruzione ed esterni di guerra e violenza,. I critici parlarono di “rigore geometrico” che domina la prima parte. Nella seconda riaffiorano i sentimenti, quelli veri impossibili da reprimere come il sistema vorrebbe. L’amore e il matrimonio con Lady Lyndon sono chiaramente strumentali ma l’amore per il figlio è “vero” così come “veri” sono lo strazio per la sua perdita e l’odio del figliastro nei suoi confronti. Punta di svolta nel film è la scena in cui mentre viene eseguito il “Concerto per due clavicembali e orchestra” di J.S. Bach il figlioletto irrompe nella sala calzando scarpe troppo grandi del fratellastro Lord Bullington. La scena con forte valore simbolico denuncia la fine di una trasgressione. Per Barry non c’è possibilità di successo perché dentro quel mondo non si fuoriesce dalla condizione che ti è stata assegnata, oppure si resta comunque esclusi dall’appartenenza.
Si è detto che l’elemento visivo è una cifra stilistica rilevante del film. I quieti paesaggi di Constable, Watteu e gli interni di Hogarth e Gainsborough comunicano un senso di ordine, di grazia, di equilibrio, sotto il quale si cela un secolo che qualcuno ha definito come “demoniaco, sudicio, cinico, empio, insostenibile e turbolento”. E’ cos’ che il regista vuol far cogliere l’AMBIGUITA’ del secolo coadiuvato dalla voce fuori campo sempre pronta a cogliere l’ironia, il contrasto tra ciò che appare e ciò che è.
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brian77
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lunedì 12 gennaio 2015
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sindrome da capolavoro
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Terribilmente sussiegoso. Kubrick aveva la sindrome del capolavoro, una forma di malattia estetica di cui hanno sofferto anche altri registi importanti. Ad ogni film che faceva pretendeva di stupire tutti facendone la versione "definitiva". Ma non è obbligatorio cascarci sempre nelle sue trappole: dubitare è lecito...
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alex2044
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giovedì 25 dicembre 2014
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capolavoro
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Un capolavoro chi non l' ha ancora visto corra . E' più di un capolavoro è un capolavoro assoluto . Il cinema allo stato puro , un incanto !
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tomdoniphon
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domenica 18 maggio 2014
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il progetto più audace di kubrick
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L'irresistibile ascesa e la rovinosa caduta di un avventuriero irlandese del Settecento. All'apparenza si tratta di un film freddo sul ruolo del denaro nella società (si veda anche "Eyes wide shut"), in realtà è il più commovente (come dimostrano le scene finali tra Barry ed il figlioletto morente) film di uno dei "legislatori del cinema", Stenley Kubrick. Il regista "insiste sulla lentezza per riprodurre il ritmo dell'epoca" (Martin Scorsese). Una scena rende perfettamente l'idea: è quando Barry e la sua futura moglie si incontrano per la prima volta. I (lenti e quasi impercettibili) movimenti dei corpi si muovono in perfetto equilibrio con quello della musica.
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L'irresistibile ascesa e la rovinosa caduta di un avventuriero irlandese del Settecento. All'apparenza si tratta di un film freddo sul ruolo del denaro nella società (si veda anche "Eyes wide shut"), in realtà è il più commovente (come dimostrano le scene finali tra Barry ed il figlioletto morente) film di uno dei "legislatori del cinema", Stenley Kubrick. Il regista "insiste sulla lentezza per riprodurre il ritmo dell'epoca" (Martin Scorsese). Una scena rende perfettamente l'idea: è quando Barry e la sua futura moglie si incontrano per la prima volta. I (lenti e quasi impercettibili) movimenti dei corpi si muovono in perfetto equilibrio con quello della musica...Non occorre aggiungere altro...Questa è arte signori!
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paolomiki
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martedì 10 dicembre 2013
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chi troppo in alto va cade sovente....
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Questo film narra le vicissitudini di un ragazzotto irlandese verso la fine del settecento.Durante le tre interminabili ore del film il ragazzo ne passa di tutti i colori nella sua corsa alla scalata sociale.Cerca in tutti i modi di immergersi nel mondo della nobiltà, riuscendoci usando l'arma che più sa usare e cioè quella della seduzione.Ma come spesso avviene nella vita se non hai nel dna la capacità di gestire certe situazioni e comportamenti,finisci per rovinare tutto.Infatti ritornerà insieme a sua madre (che aveva introdotto insieme a lui imperiosamente in quel mondo che non gli apparteneva)praticamente da dove veniva,portando con se un bagaglio enorme di esperienza che gli consentirà di vivere dignitosamente per il resto dei suoi anni!! Sono daccordo solo per l'oscar alla fotografia supermeritato,per il resto un filmone sicuramente,ma troppo lento e pieno di scene che si immergono in particolari inutili.
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Questo film narra le vicissitudini di un ragazzotto irlandese verso la fine del settecento.Durante le tre interminabili ore del film il ragazzo ne passa di tutti i colori nella sua corsa alla scalata sociale.Cerca in tutti i modi di immergersi nel mondo della nobiltà, riuscendoci usando l'arma che più sa usare e cioè quella della seduzione.Ma come spesso avviene nella vita se non hai nel dna la capacità di gestire certe situazioni e comportamenti,finisci per rovinare tutto.Infatti ritornerà insieme a sua madre (che aveva introdotto insieme a lui imperiosamente in quel mondo che non gli apparteneva)praticamente da dove veniva,portando con se un bagaglio enorme di esperienza che gli consentirà di vivere dignitosamente per il resto dei suoi anni!! Sono daccordo solo per l'oscar alla fotografia supermeritato,per il resto un filmone sicuramente,ma troppo lento e pieno di scene che si immergono in particolari inutili.La colonna sonora sembra una marcia funebre,ma forse è proprio quello che vuole trasmettere kubrik: un de profundis per tutti,buoni cattivi ecc sono adesso tutti uguali come è scritto alla fine del film!!meno male che ci ha risparmiato le scene di sesso, altrimenti il film avrebbe tranquillamente superato le cinque ore!! Da vedere sicuramente!!
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