lamax61°
|
domenica 3 gennaio 2010
|
che film!
|
|
|
|
Il commissario dalle gambe ad "X", così viene definito, nella prefazione del bel libricino di U.F.De LA GARDA, il personaggio interpretato dal grandissimo Ugo Tognazzi. Assai diverso diverso dal corpulento e più anziano commissario letterario.Anche in questo caso, amo questo film perchè amo il libro e li trovo complementari.
Vicenza, Bassano del Grappa a far da sfondo alla storia tutta italiana.
Grande Maffioli/Parigi l'invalido che sa tutto di tutti e grande anche Trovajoli per la bella colonna sonora, che regala ci un autentico pezzo d'epoca con la canzone "We'll keep trying" ben interpretata da Lydia MacDonald."I disordini succedono perchè c'è sempre qualcuno che li prevede" dice il buon Pepe al suo vice.
[+]
Il commissario dalle gambe ad "X", così viene definito, nella prefazione del bel libricino di U.F.De LA GARDA, il personaggio interpretato dal grandissimo Ugo Tognazzi. Assai diverso diverso dal corpulento e più anziano commissario letterario.Anche in questo caso, amo questo film perchè amo il libro e li trovo complementari.
Vicenza, Bassano del Grappa a far da sfondo alla storia tutta italiana.
Grande Maffioli/Parigi l'invalido che sa tutto di tutti e grande anche Trovajoli per la bella colonna sonora, che regala ci un autentico pezzo d'epoca con la canzone "We'll keep trying" ben interpretata da Lydia MacDonald."I disordini succedono perchè c'è sempre qualcuno che li prevede" dice il buon Pepe al suo vice.
Basta smuovere un sasso e si scopre tutto un mondo che brulica e mai avremmo pensato che fosse così variegato. Ottimo film di Scola.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lamax61° »
[ - ] lascia un commento a lamax61° »
|
|
d'accordo? |
|
gerryloragno
|
giovedì 9 febbraio 2017
|
la provincia insospettabile
|
|
|
|
In una provincia del Veneto, apparentemente tranquilla e perbene, il commissario di polizia Antonio Pepe (interpretato da un Ugo Tognazzi perfettamente calato nella parte) è incaricato ad indagare sulla parte più oscura della periferia veneta, caratterizzata da molteplici reati a sfondo sessuale (prostituzione, pederastia ecc.). Una volta scovati i colpevoli, il commissario Pepe sta per mettere il tutto nero su bianco, quando viene fermato dal suo capo, il quale gli ordina di mettere in lista solo i “pesci piccoli” e non inserire persone considerate illustre, famose e importanti onde evitare scandali o ripercussioni.
[+]
In una provincia del Veneto, apparentemente tranquilla e perbene, il commissario di polizia Antonio Pepe (interpretato da un Ugo Tognazzi perfettamente calato nella parte) è incaricato ad indagare sulla parte più oscura della periferia veneta, caratterizzata da molteplici reati a sfondo sessuale (prostituzione, pederastia ecc.). Una volta scovati i colpevoli, il commissario Pepe sta per mettere il tutto nero su bianco, quando viene fermato dal suo capo, il quale gli ordina di mettere in lista solo i “pesci piccoli” e non inserire persone considerate illustre, famose e importanti onde evitare scandali o ripercussioni. Antonio Pepe, indignato da questa comunicazione e dal malaffare che lo circonda, decide di trasferirsi e lasciare tutto nelle mani del suo successore. L’opera si dimostra abbastanza appesantita e riflessiva nella prima parte, seppur stemperata da alcune gag come il medico omosessuale, per poi prendere ritmo e rivelarsi completamente nella seconda parte. La pellicola, tende anche a far riflettere sul come in qualunque luogo, persona o situazione apparentemente onesta, pulita e tranquilla possa in realtà nascondersi qualcosa di più tetro e orrendo. Inoltre, un bel plauso va alla coraggiosa scelta di aver affrontato, anche se solo umoristicamente, il tema dell’omosessualità, a quei tempi considerato un argomento molto “giovane” e “innovativo” soprattutto per il cinema nostrano. Infine, l’opera può considerarsi un vero e proprio cult nel genere giallo del cinema italiano, ed uno dei migliori film del maestro Ettore Scola.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gerryloragno »
[ - ] lascia un commento a gerryloragno »
|
|
d'accordo? |
|
renato c.
|
sabato 20 aprile 2013
|
difetti di una provincia italiana
|
|
|
|
Il film è ambientato in una città veneta di provincia di cui nel film non è mai fatto il nome, comunque dalle inquadrature si riconoscono bene Vicenza e Bassano del Grappa (qui riunite in un unica città), luoghi che conosco bene e che conoscevo già bene negli anni '60. Debbo dire che è una bella denuncia, il Veneto cattolico bigotto (almeno quello di allora!) tutto Chiesa e rispetto, ma solo all'apparenza. Erano tempi tranquilli dal lato della criminalità ed è vero che non si sentivano mai notizie di fatti di sangue. Anche la contestazione giovanile era piuttosto sobria in quell'ambiente. Ed ecco che dall'alto, nell'imminenza delle elezioni, il buon commissario Pepe, interpretato da un grandissimo Ugo Tognazzi, viene incaricato di far luce nell'ambito del buon costume, dove in una città in cui, specialmente d'autunno c'era poco da fare, il sesso era diventato un passatempo per tutte la classi sociali.
[+]
Il film è ambientato in una città veneta di provincia di cui nel film non è mai fatto il nome, comunque dalle inquadrature si riconoscono bene Vicenza e Bassano del Grappa (qui riunite in un unica città), luoghi che conosco bene e che conoscevo già bene negli anni '60. Debbo dire che è una bella denuncia, il Veneto cattolico bigotto (almeno quello di allora!) tutto Chiesa e rispetto, ma solo all'apparenza. Erano tempi tranquilli dal lato della criminalità ed è vero che non si sentivano mai notizie di fatti di sangue. Anche la contestazione giovanile era piuttosto sobria in quell'ambiente. Ed ecco che dall'alto, nell'imminenza delle elezioni, il buon commissario Pepe, interpretato da un grandissimo Ugo Tognazzi, viene incaricato di far luce nell'ambito del buon costume, dove in una città in cui, specialmente d'autunno c'era poco da fare, il sesso era diventato un passatempo per tutte la classi sociali. Tognazzi, che finora aveva interpretato soprattutto films comici, interpreta la figura di un commissario serio, tollerante e che dichiara che quello era l'incarico più ingrato che gli avevano affidato; però fa il suo dovere, inzia le indagini senza guardare in faccia a nessuno compila la lista di tutti i sospettati e la presenta al superiore. Quando però gli viene consigliato di depennare dalla lista i nomi troppo in vista, getta la spugna e chiede il trasferimento lasciando al suo successore il compito di arrestare tutti senza guardare in faccia a nessuno, oppure di cedere alle pressioni dei superiori commettendo così una grande ingiustizia! In questo film, a parte un paio di casi di omosessualità, il sesso è visto come una fuga dalla noia, infatti si prostituiscono persone che non hanno nessun bisogno economico! Oppure per desiderio di trasgressione, come le giovani studentesse, prima fra tutte la figlia del prefetto (Silvia Dionisio). Sono azzeccatissimi i personaggi caratteristici di quei luighi, primo fra tutti il mutilato Parisi , che sfoga il suo stato di disabile facendo imbestiare tutti e godendo del disprezzo degli altri, che preferiisce decisamente alla compasione che lo umilierebbe. Ad un certo punto dice una frase molto significativa: quando Tognazzi dice "Io mi interesso di queste cose perchè è il mio lavoro", gli risponde "Invece questo è il mio passatempo, per questo ne so più di lei!" Grande frase che fa capire che se tutti facessero il loro lavoro con la passione in cui si occupano degli hobbies, quanto sarebbe più gratificante il lavoro! Mi è stato detto da alcuni conoscenti di Vicenza che il personaggio di Parisi è esistito veramente, anche se non arrivava agli estremi del personaggio del film! Altri personaggi caratteristici sono l'ubriacone "Garibaldi" e la vecchietta pensionante del commssario che scandiva le ore in base ai programmi televisivi e che aveva le battute e le uscite tipiche delle vecchiette di quei luoghi anche se parlava un dialetto più lombardo che veneto. Quando Tognazzi, parlandole, pronuncia la parola "prostitute", esclama:" Eh, che parole! Porca puttana!"
C'è infine da dire che in questo film c'è un'immagine che resterà storica: si vede il Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa in riparazione dopo i danni subiti dall'alluvione del 1966! E proprio in quel cantiere Parisi si era ricavato un rifugio dove vivere! Films che documentano com'è stata l'Italia degli anno passati, avrebbero dovuti produrne di più!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato c. »
[ - ] lascia un commento a renato c. »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
lunedì 30 ottobre 2017
|
vizie e bugie nell'opulenza provinciale
|
|
|
|
Ennesima prova , ottimamente riuscita , per il Maestro Scola , che traspone il romanzo di Ugo Facco della Garda ( che collaborò alla sceneggiatura, insieme a Maccari e Scola), ambientato in una opulenta cittadina del Nord-Est. Il commissaro Pepe è un funzionario integerrimo che crede fermamente nella sua professione ma conosce le debolezze umane, per cui non è affato inflessibile , bensì tollerante. Gli viene affidata un'inchiesta da svolgere nel territorio di sua giurisdizione, per sgominare un giro di prostituzione, tenuto su da una coppia apparentemente normale , ma che assolda ragazze minorenni per poi indurle al meretricio. Da qui inizia un lungo excursus su tutti ( nessuno escluso) i notabili del luogo,che nascondono segreti raccapriccianti e si spalleggiano l'un l'altro.
[+]
Ennesima prova , ottimamente riuscita , per il Maestro Scola , che traspone il romanzo di Ugo Facco della Garda ( che collaborò alla sceneggiatura, insieme a Maccari e Scola), ambientato in una opulenta cittadina del Nord-Est. Il commissaro Pepe è un funzionario integerrimo che crede fermamente nella sua professione ma conosce le debolezze umane, per cui non è affato inflessibile , bensì tollerante. Gli viene affidata un'inchiesta da svolgere nel territorio di sua giurisdizione, per sgominare un giro di prostituzione, tenuto su da una coppia apparentemente normale , ma che assolda ragazze minorenni per poi indurle al meretricio. Da qui inizia un lungo excursus su tutti ( nessuno escluso) i notabili del luogo,che nascondono segreti raccapriccianti e si spalleggiano l'un l'altro. Festini aristocratici con ragazzi minorenni vehduti al miglior offerente, L'illustre umanista che molesta i propri studenti, la madre superiora che vessa ( in tutti sensi ) le novizie , il primario che è un seguace degli antichi greci , dediti agli amori efebici e molto altro ancora. Deciso ad andare fino in fondo, riceve molte pressioni dall'alto per non coinvolgere i nomi illustri della città ed invece scatenare una severa reprimenda sugli altri. Irrequieto e frustrato, riceve da Parigi ,un mutilato di guerra che si vendica quotidianamente del torto subito dalla vita, cercando il marciume ovunque si annidi, una notizia che lo lascerà atterrito; la sua amante lavora , occasionalmente, per produzioni pornografiche., Troverà conferma telefonando allo studio e parlando direttamente con lei. Stufo, senza più pazienza nè fiducia ,manderà tutto all'aria, lasciando tutto com'è. Finale con atto di accusa rivolto direttamente agli spettatori, senza mezze misure. Il quadro che emerge è crudo , avvilente, ama estremamente inerente alla realtà. Ulteriore colpo portato a segno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
wolvie
|
domenica 29 novembre 2020
|
l' insopportabile senso del pudore
|
|
|
|
Ettore Scola nel 1969 arringa la morale democristiana vigente in Italia. Utilizzando un commissario integerrimo di polizia, dedito al suo dovere, che indagando su casi di prostituzione, scopre un mondo segreto, dietro il perbenismo di facciata di una città veneta. Dove i reati a sfondo sessuale sono all'ordine del giorno, rivelando una fitta rete di intrighi tra politica, industriali ed istituzioni anche religiose.
La linea politica non vuole, però, scandali che coinvolgano, "rispettabili" cittadini bene in vista, e il commissario (sempre attratto da versioni di se stesso con comportamenti alternativi al suo Maigrettismo Perbenista), dovrà fare i conti con il suo senso etico di giustizia.
[+]
Ettore Scola nel 1969 arringa la morale democristiana vigente in Italia. Utilizzando un commissario integerrimo di polizia, dedito al suo dovere, che indagando su casi di prostituzione, scopre un mondo segreto, dietro il perbenismo di facciata di una città veneta. Dove i reati a sfondo sessuale sono all'ordine del giorno, rivelando una fitta rete di intrighi tra politica, industriali ed istituzioni anche religiose.
La linea politica non vuole, però, scandali che coinvolgano, "rispettabili" cittadini bene in vista, e il commissario (sempre attratto da versioni di se stesso con comportamenti alternativi al suo Maigrettismo Perbenista), dovrà fare i conti con il suo senso etico di giustizia.
Film infarcito di spunti critici che viene tirato un po' troppo per le lunghe, forse perdendo di vista il vero contenuto della sceneggiatura: fustigare la morale della società italiana dell' epoca (Nord Italia), perbenista ma corrotta, con la contestazione giovanile che rischia però di prostituirsi sempre al "padronato" che governa.
Preferisco Elio Petri, ma sicuramente di film così non se ne fanno più.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a wolvie »
[ - ] lascia un commento a wolvie »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 15 marzo 2021
|
ottima commedia amara
|
|
|
|
"Il commissario Pepe"(Ettore Scola, scritto con Ruggero Maccari da un romanzo di Ugo Facco de Lagarda 1969=è un esempio perfetto di commedia drammatica o meglio, forse, amara con risvolti anche drammatici. Un commissario di polizia in una cittadina veneta imprecisata(potrebbe essere Vicenza, ma la città non si vede come tale), indaga su alcune pensioni nelle quali si praticano incontri con minorenni, su fatti di pederastia etc., ma si renderà conto che anche la sua amante va a Milano per farsi fotografare nuda per riviste "osè". Un po'figlio dell'ossessione di fine anni Sessanta per il sesso(da un lato la"liberazione sessuale", dall'altra invece la feroce repressione cattolica integralsita e non a caso si sceglie una cittadina di provincia, appunto imprecisata, come teatro del tutto), questo film, interpretato da un Ugo Tognazzi"perfetto"nel ruiolo(attore drammatico lo è stato varie altre volte, a iniziare dallo straordinario"UN fischio al naso", da lui diretto e tratto da una pièce di Dino Buzzati)di un amante della giustizia, certo non"codino"(Tognazzi un ruolo di codino non avrebbe mai pouto interpretalo seriamente, semmai in chiave comico.
[+]
"Il commissario Pepe"(Ettore Scola, scritto con Ruggero Maccari da un romanzo di Ugo Facco de Lagarda 1969=è un esempio perfetto di commedia drammatica o meglio, forse, amara con risvolti anche drammatici. Un commissario di polizia in una cittadina veneta imprecisata(potrebbe essere Vicenza, ma la città non si vede come tale), indaga su alcune pensioni nelle quali si praticano incontri con minorenni, su fatti di pederastia etc., ma si renderà conto che anche la sua amante va a Milano per farsi fotografare nuda per riviste "osè". Un po'figlio dell'ossessione di fine anni Sessanta per il sesso(da un lato la"liberazione sessuale", dall'altra invece la feroce repressione cattolica integralsita e non a caso si sceglie una cittadina di provincia, appunto imprecisata, come teatro del tutto), questo film, interpretato da un Ugo Tognazzi"perfetto"nel ruiolo(attore drammatico lo è stato varie altre volte, a iniziare dallo straordinario"UN fischio al naso", da lui diretto e tratto da una pièce di Dino Buzzati)di un amante della giustizia, certo non"codino"(Tognazzi un ruolo di codino non avrebbe mai pouto interpretalo seriamente, semmai in chiave comico.gorttesca), che scoère corruzione in alto loco e "pugnalate alle spalle"anche da parte di colleghi e comunue di persone a lui vicine. Tra le/gli algtri interpreti, si notano Silvia Dionisio, Pippo Starnazza, GIno Santercole, in un film ancora molto attento(eredità del neorealismo ma non solo)alle specificità dalettali, capace di cogliere ancora un'Italia non totalmente"omologata", diremmo forse meglio"pre-pasoliniana". Tognazzi inteprete staordinario si muove straordinariamente bene in un mondo di macchiette, di maschere, nelle quali è comunque sempre ravvisabile il"serpe"dell'ambiguità e dell'ipocrisia"congenita", dalle figure più"basse"nella scala sociale a quelle cui il titolo(ricordo che dalla Cosituzione del 1946 in poi i titoli di "nobilltà"non hanno più valore legale, ma nella provincia italiana essi valevano ancora a livello di interrelazione sociale, in ogni caso). Decisamente il film, che forse non è il milgiore di Scola ma che certamente è tra i più efficaci della sua filmografia, rimane come un documento straordinario di un cinema che sapeva ancora chiaramente che cosa voleva dire e come voleva farlo. a differenza di filmetti inconsistenti che, specialmente negli ultimi decenni, si ammantano di valenze particolari, certo immeritate. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|