angelino67
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giovedì 19 maggio 2016
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il tempo
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Alberto Sordi, sempre stato sensibile al costume italiano e ai suoi mutamenti, la cui storia ha praticamente raccontato come attore e come regista, dirige la sua opera seconda con una piacevole commedia leggera scritta con l'amico Sergio Amidei e con, non accreditato, Dario Argento - che interpreta il ruolo di un pretino -, su un tema d'attualità in quegli anni, in cui si discuteva la legge sul divorzio. Egli racconta la vita di un borghese che, separato dalla moglie (interpretata da Giulietta Masina), ha un'amante per ogni giorno dalla settimana mentre la domenica si riposa in compagnia del fido maggiordomo Igor (Eugene Walter), dichiarandosi contrario al divorzio. La girandola, che si svolge a ritmo lento e rilassato, é una panoramica di vari luoghi e ambienti di Roma e un inno alla bellezza delle donne, dalla anziana bellissima Caterina Boratto alla giovane altrettanto bellissima Tina Aumont (accreditata come Tina Marquand), da Anita Ekberg nei panni della baronessa romena alla affascinante Silvana Mangano, dalla svedese Bibi Andersson alle "gemelle" interpretate da Anna e Angela Mazzanti (con nella parte della madre Franca Marzi).
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Alberto Sordi, sempre stato sensibile al costume italiano e ai suoi mutamenti, la cui storia ha praticamente raccontato come attore e come regista, dirige la sua opera seconda con una piacevole commedia leggera scritta con l'amico Sergio Amidei e con, non accreditato, Dario Argento - che interpreta il ruolo di un pretino -, su un tema d'attualità in quegli anni, in cui si discuteva la legge sul divorzio. Egli racconta la vita di un borghese che, separato dalla moglie (interpretata da Giulietta Masina), ha un'amante per ogni giorno dalla settimana mentre la domenica si riposa in compagnia del fido maggiordomo Igor (Eugene Walter), dichiarandosi contrario al divorzio. La girandola, che si svolge a ritmo lento e rilassato, é una panoramica di vari luoghi e ambienti di Roma e un inno alla bellezza delle donne, dalla anziana bellissima Caterina Boratto alla giovane altrettanto bellissima Tina Aumont (accreditata come Tina Marquand), da Anita Ekberg nei panni della baronessa romena alla affascinante Silvana Mangano, dalla svedese Bibi Andersson alle "gemelle" interpretate da Anna e Angela Mazzanti (con nella parte della madre Franca Marzi). Nella parte di se stessa la Sora Lella (Elena Fabrizi). La musica é di Piero Piccioni, che tanto bene esprime con le sue note i sentimenti del film sordiano, questo come gli altri quattodici diretti dall'attore-regista che Piccioni ha musicato. Come sempre quando c'è Sordi alla regia l'acuta osservazione sociale di stempera nel gusto di divertirsi e di divertire, e l'entrare nel protagonista, con forte senso di affettività e partecipazione, mostrandone l'umanità pur nella sua sua ipocrisia, finisce per suscitare l'empatia e la simpatia dello spettatore. Se Sordi attore é superiore a Sordi regista non é tanto per la qualità di quest'ultimo, sulla quale si può discutere, quanto per la straordinarietà del primo che qui ha una delle migliori caratterizzazioni della sua carriera, dove trasporta il suo tipico personaggio dell'Italia che fu provinciale nella sfavillante civiltà del maturo capitalismo.
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paolo 67
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venerdì 4 novembre 2011
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harem all'italiana
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Il secondo film di Sordi regista, ispirato dalla proposta di legge per il divorzio, aggiunge alla straordinaria galleria di personaggi del grande attore romano questo borghese che separato dalla moglie, ha tante amanti quanto i giorni della settimana e alla domenica si riposa. L'ipocrita conservatore, che ha ha al suo servizio un amabile maggiordomo, si dichiarerà contro il divorzio. Il film, che si regge quasi interamente sulle spalle di Sordi, attore talmente bravo da non aver bisogno di una importante regia, presenta una serie di belle attrici ed è svolto con l'abituale simpatica allegria dell'attore. Apparizioni di Dario Argento come prete e della simpaticissima Lella Fabrizi.
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Il secondo film di Sordi regista, ispirato dalla proposta di legge per il divorzio, aggiunge alla straordinaria galleria di personaggi del grande attore romano questo borghese che separato dalla moglie, ha tante amanti quanto i giorni della settimana e alla domenica si riposa. L'ipocrita conservatore, che ha ha al suo servizio un amabile maggiordomo, si dichiarerà contro il divorzio. Il film, che si regge quasi interamente sulle spalle di Sordi, attore talmente bravo da non aver bisogno di una importante regia, presenta una serie di belle attrici ed è svolto con l'abituale simpatica allegria dell'attore. Apparizioni di Dario Argento come prete e della simpaticissima Lella Fabrizi.
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ralphscott
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lunedì 28 marzo 2011
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confortevole
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Quelche mi resta di più intenso dalla visione di questo film è la sensazione di serenità,dovuta alla recitazione garbata e sottotraccia,quindi verosimile,del grande traditore Sordi. L'impunito saltella abilmente qua e la,complice una brava Masina (che le vicende personali hanno allenato,evidentemente, benissimo) e altre bellezze compiacenti. Stupenda la Mangano,con taglio di capelli ardito e l'eleganza sua propia. I minus si possono riassumere in una sceneggiatura scollata e dialoghi,talvolta,verbosi. Moderno ed anticipatore di temi attuali come la famiglia allargata
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sasà
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lunedì 14 aprile 2008
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capolavoro
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Capolavoro della commedia all'italiana.
Attori tutti bravissimi e con un mastodontico Sordi...nella parte del "cummenda" farfallone.
Sordi prende la vita a morsi. Lavoro...amanti...famiglia...l'energico protagonista trova tempo per tutto e tutti. Pragmatico...ma comunque romantico...e melanconico.
Qualche bacchettone e qualche cripto-femminista portrà storcere il naso...ma il film è un inno alla vita ed alla sua fugacità.
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barbara
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domenica 23 settembre 2007
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un sordi adrenalinico
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è un film modernissimo nei tempi e ritmi della regia.
ottima fotografia ed illuminante spaccato sull'alta borghesia romana anni sessanta. godibile e anche glamour
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attila
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giovedì 29 giugno 2006
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il solito sordi
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Scusi, lei è favorevole o contrario ha una pecca: vive solo con Sordi e nel talento indiscusso dell'attore romano, che nella circostanza non è seguito brillantemente dagli altri attori. Buona la colonna sonora, decisamente sordiana, e bella Anita Ekberg, lontana però dai fasti gloriosi di pochi anni prima. Il film, comunque, è un interessante capitolo dell'Italia dei sessanta e dei settanta del secolo scorso. Il tena del divorzio è affrontato con garbo.
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