figliounico
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sabato 8 febbraio 2025
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grandi attori ma il genere ? noioso
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Forse non mi piace il sottogenere hard boiled. Triste, lento e noioso quindi per me anche Harper del 1966 di Jack Smight tratto dal giallo di Macdonald Bersaglio mobile. Una sola eccezione: Chinatown, ma era Polanski. Nonostante il cast di tutto rispetto, con la vecchia diva, Lauren Bacall, anche se aveva poi soltanto 42 anni, e la straordinaria Shelley Winters, relegate purtroppo entrambe in particine di contorno, rimane un film patinato esteticamente perfetto ma non avvincente e tanto meno coinvolgente, bella infatti soltanto la locandina. Suggestivo il finale aperto con il fermo immagine di Newman in primo piano che alza le mani in segno di resa. Resta incerto se abbia perso la partita con la vita, ma in fondo non importa a nessuno.
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harrysalamon
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venerdì 24 agosto 2018
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un giallo passabile molto datato
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Ho appositamente lasciato passare qualche giorno dalla recente visione, per ripensare alle impressioni, tutto sommato negative, che ho avuto, rivedendolo dopo tanti anni. Le interpretazioni: i caratteristi, punto forte di Hollywood, sono qui di seconda categoria; Newman recita in modo stereotipato; eccellente soltanto la Winters, che rifà se stessa. I dialoghi: banali e prevedibili. La regia: tutto sommato melensa. La sceneggiatura tradisce il racconto di McDonald, che ricordo (però è un ricordo di cinquant'anni fa) secco ben congegnato, come il personaggio di Archer (il nome originale), un "duro" ma con vene di malinconia, scomparse nel film. A tratti mi sono assopito.
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maxzar
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venerdì 17 agosto 2018
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detective con la schiena dritta
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Paul Newman deve essere un personaggio non billante, non di successo, che non riscuote simpatie. Uno tutto d'un pezzo, che non ammette scorciatoie, né compromessi. Credo che lo scrittore, Ross MacDolald, lo volesse proprio così il suo detective, alla Harper.
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elgatoloco
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lunedì 28 dicembre 2015
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hard boiled, very good
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Siamo, con"Detective'Story"("Harper"), 1966, di Jack Smight, "dalle parti"di Dashiel Hammett e di Raymond Chandler, del"Hard boiled"di cui, oltre a Mick Spillane, era esponente di spicco anche questo Ross McDonald, con lo stile secco e disincantato dei personaggi(ma in primis del detective Harper, alias un grande Paul Newman), la visione a tratti"cinica"della realtà, descritta quasi"naturalisticamente"nei suoi aspetti più squallidi(droga, alcol, sesso perverso, per quanto lo permetteva il codice Hayes, of course), senza speranze di redenzione. In ciò, cioè in questo sguardo talora il cinema, basato sulla fotografia(a suo tempo risposta naturalistica alla pittura) riesce spesso meglio della scrittura e uno dei casi è questo"Harper", dal ritmo incessante quanto franto, dalla recitazione di tutti decisamente antiretorica(tra gli altri la Bacall, Robert Wagner, il regista Arhur Hill, Pamela Tiffin, Shelley Winters), dall'individuazione dei"buchi neri"(delle tante spine nella rosa, che però forse non c'è neppure)del reale.
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Siamo, con"Detective'Story"("Harper"), 1966, di Jack Smight, "dalle parti"di Dashiel Hammett e di Raymond Chandler, del"Hard boiled"di cui, oltre a Mick Spillane, era esponente di spicco anche questo Ross McDonald, con lo stile secco e disincantato dei personaggi(ma in primis del detective Harper, alias un grande Paul Newman), la visione a tratti"cinica"della realtà, descritta quasi"naturalisticamente"nei suoi aspetti più squallidi(droga, alcol, sesso perverso, per quanto lo permetteva il codice Hayes, of course), senza speranze di redenzione. In ciò, cioè in questo sguardo talora il cinema, basato sulla fotografia(a suo tempo risposta naturalistica alla pittura) riesce spesso meglio della scrittura e uno dei casi è questo"Harper", dal ritmo incessante quanto franto, dalla recitazione di tutti decisamente antiretorica(tra gli altri la Bacall, Robert Wagner, il regista Arhur Hill, Pamela Tiffin, Shelley Winters), dall'individuazione dei"buchi neri"(delle tante spine nella rosa, che però forse non c'è neppure)del reale. Da vedere, da rivedere, se si vuol avere un'idea di che cos'era il cinema in quegli anni(metà dei Sixties): da un lato"Doctor Zhiwago", dall'altra, appunto, "Harper"... El Gato
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sabato 27 settembre 2008
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mnj
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martedì 6 febbraio 2007
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srebbe stata una buona recensione senza finale...
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non ho visto il film, ma lo volevo vedere. ora non c'è più tanto gusto sapendo già il finale! hai ragione anonimo.
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anonimo
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giovedì 13 gennaio 2005
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grazie
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si ok ma alla prossima recensione risparmiaci il finale,altrimenti ldelle tue 5 stelle ne rimangono 3
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