Italiani brava gente di De Santis fa eco alla Ballata di un soldato del ’59 di ?uchraj e non soltanto perché il personaggio della protagonista femminile è interpretato in entrambi i film dalla stessa attrice, Žanna Prochorenko, ed è quasi identico benché impegnato in ruoli diversi, ma per la medesima retorica partigiana e nazionalista con la quale si dipingono rispettivamente il popolo italiano e quello russo che fa del racconto un tema ben svolto ed artificiosamente costruito per la dimostrazione della tesi contenuta nel titolo del film. I buoni sentimenti stanno tutti da una parte mentre il malvagio, come nelle favole, è ben individuato e manifesto, identificabile a prima vista dalla divisa indossata, nella fattispecie quella nazista.
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Italiani brava gente di De Santis fa eco alla Ballata di un soldato del ’59 di ?uchraj e non soltanto perché il personaggio della protagonista femminile è interpretato in entrambi i film dalla stessa attrice, Žanna Prochorenko, ed è quasi identico benché impegnato in ruoli diversi, ma per la medesima retorica partigiana e nazionalista con la quale si dipingono rispettivamente il popolo italiano e quello russo che fa del racconto un tema ben svolto ed artificiosamente costruito per la dimostrazione della tesi contenuta nel titolo del film. I buoni sentimenti stanno tutti da una parte mentre il malvagio, come nelle favole, è ben individuato e manifesto, identificabile a prima vista dalla divisa indossata, nella fattispecie quella nazista. Nonostante ciò, la bravura del cast, Checchi, Cucciolla, Pisu, Falk, e la spettacolarità delle scene di guerra fanno di quest’opera un film ancora guardabile e nella storia del nostro cinema sarà ricordato come ultimo esempio di cinema neorealista corale in cui fa capolino sorniona la commedia all’italiana, come già accaduto nel ’59 con La grande guerra di Monicelli, come a dire che un tema serio, almeno per il cinema italiano, fino in fondo non può essere trattato veramente in modo serio ma deve sempre sfociare in una farsa seppure in una tragica farsa, dimenticando, e forse è questa la sua funzione, la storia che fa del popolo italiano un popolo sconfitto, zimbello prima dei tedeschi e poi degli americani e questo giogo dura fino ai giorni nostri.
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