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michele martelossi
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venerdì 28 settembre 2007
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la nostra gabbia è il mondo
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Straordinario capolavoro hitchcockiano che vede il regista stranamente coinvolto in una vicenda tratta da un racconto di Daphne DuMaurier, non più centrata sull'oscurità dell'animo umano bensì sul deragliato rapporto tra popolazione e natura. Quel che ne segue è un film con protagonisti impeccabili e pittoresca scenografia californiana in cui l’inspiegabile attacco ornitologico, sulla località di Bodega Bay, coincide con l’entrée dell’affascinante cittadina di verde vestita Tippi Hedren, quale elemento di rottura che da il là alla reazione. L’allegoria di una realtà sociale stretta in un paesino della provincia americana in preda ad una catastrofe ecologica sarà poi costante che torna nel cinema del decennio successivo.
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Straordinario capolavoro hitchcockiano che vede il regista stranamente coinvolto in una vicenda tratta da un racconto di Daphne DuMaurier, non più centrata sull'oscurità dell'animo umano bensì sul deragliato rapporto tra popolazione e natura. Quel che ne segue è un film con protagonisti impeccabili e pittoresca scenografia californiana in cui l’inspiegabile attacco ornitologico, sulla località di Bodega Bay, coincide con l’entrée dell’affascinante cittadina di verde vestita Tippi Hedren, quale elemento di rottura che da il là alla reazione. L’allegoria di una realtà sociale stretta in un paesino della provincia americana in preda ad una catastrofe ecologica sarà poi costante che torna nel cinema del decennio successivo. “Squirm” e “Dogs”, entrambi del 1976, facendo apertamente il verso a cliché quali la venuta dello straniero, la madre vedova dai nervi a fior di pelle, la protezione per la casa e la premonizione di una sciagura che - per quanto confinata - sarà universale,sono solo alcuni degli esempi di quanto il “know how” di Mr Hitchcock abbia potuto genialmente influenzare. Ne "Gli Uccelli", impressionante è la metamorfosi che l’imperturbabile protagonista Miss Daniels subisce nel corso di questo inaspettatamente tragico week end, uscendone distrutta: memorabile la scena della cabina telefonica in cui ella si rinchiude in cerca d’asilo e che diviene un cubo di cristallo quadrimensionale, nel quale lo spettatore viene suo malgrado intrappolato insieme a lei e ridotto a testimone passivo di una soffocante panoramica sulla città in preda al panico; e sottilmente evocativa della tecnica a “taglia e cuci” tipica della doccia di Psyco, quella sull’attacco finale in soffitta. Un classico imperituro che non può mancare nella propria collezione.
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aaa
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martedì 11 settembre 2007
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molto sopravvalutato
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Secondo me questo non è un capolavoro. Il capolavoro di Hitchcock è la donna che visse due volte, non questo film legnoso, sopravvalutato e blasonato dalla frase "Potrebbe essere il film più sconvolgente che abbia mai realizzato!", che di sicuro è solo una leggenda.
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(di alessandro)
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miki spin
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mercoledì 15 agosto 2007
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la paura senza volto viene dall'alto
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La paura si trasforma in qualcosa che vediamo ovunque, in qualcosa che consideriamo quasi arredo urbano. Quel qualcosa ad un certo punto ci odia, decide di ucciderci, senza la minima spiegazione, o motivo apparente. Percio' ne cerchiamo una: gli uccelli si ribellano dopo tutto cio che hanno subito da noi uomini, oppure è una punizione divina, o forse... e il cercare una spiegazione e anche cio' che cercano di fare i personaggi del film. Spesso incolpandosi a vicenda, trovando un colpevole da poter punire, qualcuno di reale e non irrealistico come banalmente gli uccelli. Ma questa non è l'unica reazione, gli uomini imparano anche ad amarsi ed aitarsi e ad avere dei rapporti più veri. I loro carnefici non hanno un vero volto, ma noi li sentiamo quasi ridere quando appiccano fuoco alla città.
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La paura si trasforma in qualcosa che vediamo ovunque, in qualcosa che consideriamo quasi arredo urbano. Quel qualcosa ad un certo punto ci odia, decide di ucciderci, senza la minima spiegazione, o motivo apparente. Percio' ne cerchiamo una: gli uccelli si ribellano dopo tutto cio che hanno subito da noi uomini, oppure è una punizione divina, o forse... e il cercare una spiegazione e anche cio' che cercano di fare i personaggi del film. Spesso incolpandosi a vicenda, trovando un colpevole da poter punire, qualcuno di reale e non irrealistico come banalmente gli uccelli. Ma questa non è l'unica reazione, gli uomini imparano anche ad amarsi ed aitarsi e ad avere dei rapporti più veri. I loro carnefici non hanno un vero volto, ma noi li sentiamo quasi ridere quando appiccano fuoco alla città. E questi nemici cosi' strani e spietati, alla fine nel finale, vinceranno
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oscar
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lunedì 25 giugno 2007
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bello davvero
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La madre aveva impedito il matrimonio del figlio per la paura di rimanere sola. Nella cittadina molti sono soli, e ne soffrono. Melanie vive una vita inutile in cerca di qualcosa che la riempia. Chi ha voluto dare un senso alla rivolta ha messo l'accento sul vuoto dentro e fuori i personaggi. Ma possono esserci anche altri significati. Questo è "Gli Uccelli", il film più assurdo di Hitchcock. il più sconvolgente, perchè nulla può salvarsi dalla natura che si ribella. All'impotenza si aggiunge l'orrore per l'innaturalità della natura. Le nostre paure prendono la forma di corvi e gabbiani e ci attaccano. Potrebbe essere per vendetta contro l'uomo, dopo secoli di dispetti contro di loro, la ragione della rivolta.
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La madre aveva impedito il matrimonio del figlio per la paura di rimanere sola. Nella cittadina molti sono soli, e ne soffrono. Melanie vive una vita inutile in cerca di qualcosa che la riempia. Chi ha voluto dare un senso alla rivolta ha messo l'accento sul vuoto dentro e fuori i personaggi. Ma possono esserci anche altri significati. Questo è "Gli Uccelli", il film più assurdo di Hitchcock. il più sconvolgente, perchè nulla può salvarsi dalla natura che si ribella. All'impotenza si aggiunge l'orrore per l'innaturalità della natura. Le nostre paure prendono la forma di corvi e gabbiani e ci attaccano. Potrebbe essere per vendetta contro l'uomo, dopo secoli di dispetti contro di loro, la ragione della rivolta. Nessuno lo saprà. E nemmeno come finirà la rivolta. Il genio di Hitchcock lascia aperto il finale per questo. Pietra miliare nella filmografia del regista, pur non potendo competere con La donna che visse due volte. L'unico modo per apprezzarlo e fare come feci io: non cercando di dare significati alla rivolta, e concentrarsi solo sui protagonisti, rassicurandosi perchè loro riusciranno a salvarsi.
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nicolò
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martedì 1 maggio 2007
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quando l'uomo non può ribellarsi alla natura
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Un capolavoro della suspense, un thriller solo come Hitchcock sapeva girarli. Ispirato ad un racconto di Daphne Du Maurier, "Gli uccelli" è come un incubo ad occhi aperti, in cui l'uomo è oppresso dagli animali, gabbiani che, per motivi a noi sconosciuti, si avventano contro gli abitanti di una piccola cittadina vicino San Francisco. La storia fa capo a due personaggi chiave: la bionda bella e ricca (Tippi Hedren) e l'avvocato di cui è innamorata (Rod Taylor). Attorno a loro si sviluppano gli altri personaggi: la madre di quest'ultimo (Jessica Tandy) e sua figlia (Veronica Cartwright), l'insegnante (Suzanne Pleshette). Non c'è musica, solo effetti sonori, nella colonna musicale di Bernard Herrmann che cerca lo shock in modo diverso da come aveva fatto con "Psyco".
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Un capolavoro della suspense, un thriller solo come Hitchcock sapeva girarli. Ispirato ad un racconto di Daphne Du Maurier, "Gli uccelli" è come un incubo ad occhi aperti, in cui l'uomo è oppresso dagli animali, gabbiani che, per motivi a noi sconosciuti, si avventano contro gli abitanti di una piccola cittadina vicino San Francisco. La storia fa capo a due personaggi chiave: la bionda bella e ricca (Tippi Hedren) e l'avvocato di cui è innamorata (Rod Taylor). Attorno a loro si sviluppano gli altri personaggi: la madre di quest'ultimo (Jessica Tandy) e sua figlia (Veronica Cartwright), l'insegnante (Suzanne Pleshette). Non c'è musica, solo effetti sonori, nella colonna musicale di Bernard Herrmann che cerca lo shock in modo diverso da come aveva fatto con "Psyco". Nessun attacco, per commentare quello che è forse uno dei più spaventosi e cruenti degli opus hitchcockiani.
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tina
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sabato 16 aprile 2005
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quando a dominare e' l'irrazionale...
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Non sapremo mai perché all'improvviso succede quel succede ne "Gli uccelli". C'è chi cerca di avanzare ipotesi scientifiche, chi si rifugia nella paura per dar colpe al "diverso" che, si sa, ovunque va fa danni, chi alla fine in silenzio decide di soccombere e darla vinta all'avversario. E' forse questo il quid che rende "Gli uccelli" il vero capolavoro di Hitchcock, perché quando si è in grado di trasmettere inquietudine senza sangue ed assassini con una storia alle spalle, allora giù il cappello e godiamoci l'Arte. E quando poi si riesce a far vincere l'irrazionale, a fare in modo che domini tutto un film, analizzando le reazioni umane, quello è capolavoro puro. Perché gli uccelli alla fine vincono.
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Non sapremo mai perché all'improvviso succede quel succede ne "Gli uccelli". C'è chi cerca di avanzare ipotesi scientifiche, chi si rifugia nella paura per dar colpe al "diverso" che, si sa, ovunque va fa danni, chi alla fine in silenzio decide di soccombere e darla vinta all'avversario. E' forse questo il quid che rende "Gli uccelli" il vero capolavoro di Hitchcock, perché quando si è in grado di trasmettere inquietudine senza sangue ed assassini con una storia alle spalle, allora giù il cappello e godiamoci l'Arte. E quando poi si riesce a far vincere l'irrazionale, a fare in modo che domini tutto un film, analizzando le reazioni umane, quello è capolavoro puro. Perché gli uccelli alla fine vincono. In un susseguirsi di scene rimaste nella storia del cinema (quella famosissima della scuola ad esempio), si arriva all'ultima incredibile immagine: il nemico osserva minaccioso e diffidente la resa dell'avversario, lo guarda mentre intimidito alza bandiera bianca e và via. Non sapremo mai perché questa guerra sia stata combattuta, né quale premio ci fosse in palio, sappiamo solo che dopo aver visto questo film non guarderemo più nello stesso modo gli uccelli che volano in cielo.
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[+] immortale e indimenticabile classico di hitchcock
(di antonio montefalcone)
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