paolp78
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sabato 5 febbraio 2022
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il fascino di james bond
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Secondo capitolo di una delle serie cinematografiche più fortunate e di successo del cinema mondiale, dedicata al celebre agente segreto britannico nato dalla penna di Ian Fleming; dietro la macchina da presa c’è di nuovo Terence Young che aveva già diretto il primo film della serie “Agente 007 - Licenza di uccidere” e dirigerà anche il quarto “Agente 007 - Thunderball (Operazione tuono)”.
Come tutti i film di James Bond, la pellicola appartiene al genere del fantaspionaggio, spy-fi in inglese, dove le principali attrazioni per il pubblico sono costituite dal susseguirsi di scene d'azione, tra inseguimenti, sparatorie e combattimenti spettacolari.
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Secondo capitolo di una delle serie cinematografiche più fortunate e di successo del cinema mondiale, dedicata al celebre agente segreto britannico nato dalla penna di Ian Fleming; dietro la macchina da presa c’è di nuovo Terence Young che aveva già diretto il primo film della serie “Agente 007 - Licenza di uccidere” e dirigerà anche il quarto “Agente 007 - Thunderball (Operazione tuono)”.
Come tutti i film di James Bond, la pellicola appartiene al genere del fantaspionaggio, spy-fi in inglese, dove le principali attrazioni per il pubblico sono costituite dal susseguirsi di scene d'azione, tra inseguimenti, sparatorie e combattimenti spettacolari.
Della consueta trama molto elementare e comprensibile al grande pubblico, si segnala in questo caso la particolarità costituita dal ruolo chiave che va a giocare nella storia il ben noto fascino dell’agente segreto: un risvolto tutto sommato piacevole ed in linea con l’umorismo leggero che caratterizza la serie.
Altro punto di forza di queste pellicole sono i personaggi eccentrici e quasi fumettistici che popolano il fantastico mondo di 007, tra bellissime Bond girls e sicari spietati.
James Bond è interpretato da Sean Connery che ancora oggi a tanti anni di distanza resta l'attore al quale più direttamente viene associato 007, essendo stato colui che ha portato al successo il personaggio e l'intera saga. La parte della Bond girl è affidata all’attrice e modella italiana Daniela Bianchi che deve la sua notorietà quasi unicamente a questo ruolo; tra i cattivi invece si ricordano Robert Shaw insolitamente biondo, nella parte dell’implacabile killer della famigerata Spectre, e l’attrice austriaca Lotte Lenya in un ruolo che resterà nell’immaginario collettivo tanto che sarà riproposto in chiave parodistica da Mike Myers con i film del suo Austin Powers.
Nella pellicola fa la sua prima apparizione Q, il simpatico capo del settore dell’intelligence che ha il compito di inventare le più sofisticate armi ed i più innovativi gadget da mettere a disposizione di 007; il personaggio è interpretato dal gallese Desmond Llewelyn, a cui questo ruolo regalò notorietà internazionale.
Compare per la prima volta anche il capo della Spectre, Ernst Stavro Blofeld, che non si vedeva nel primo film e di cui anche qui non viene mostrato il volto.
Immancabili le mitiche musiche che accompagnano tutte le pellicole di 007, sempre molto apprezzabili.
Il finale non è una sorpresa: Bond prevale sempre ed anche quando sembra ormai spacciato riesce a cavarsela grazie a qualche colpo di scena ed alle inspiegabili esitazioni che frenano il cattivo di turno quando avrebbe l’occasione di uccidere 007.
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pacittipaolo
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giovedì 5 dicembre 2019
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il migliore film di james bond
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Il secondo film di 007, che non si discosta molto dal primo, deve molto alla bontà della storia (era uno dei 10 romanzi preferiti da J. F. Kennedy), e senza bisogno di ambientazioni fantastiche è forse il migliore di tutta la serie. I personaggi sono memorabili, come la sgraziata Rosa Klebb (Lotte Lenya) o il simpatico Kerim Bey (Pedro Armendariz), e il capo dell'ufficio equipaggiamento, che diverrà uno dei personaggi più amati della serie. Per la prima volta, come avverrà in seguito, il film comincia con una sequenza prima dei titoli (una delle soluzioni geniali del montatore Peter Hunt, che usa in modo creativo il suo lavoro spostando sequenze in modo da far funzionare al meglio il film, così come aveva inventato un nuovo stile di montaggio nel primo della serie, sovranamente violando - come ogni grande artista - quelle che erano fino ad allora considerate regole sacre).
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Il secondo film di 007, che non si discosta molto dal primo, deve molto alla bontà della storia (era uno dei 10 romanzi preferiti da J. F. Kennedy), e senza bisogno di ambientazioni fantastiche è forse il migliore di tutta la serie. I personaggi sono memorabili, come la sgraziata Rosa Klebb (Lotte Lenya) o il simpatico Kerim Bey (Pedro Armendariz), e il capo dell'ufficio equipaggiamento, che diverrà uno dei personaggi più amati della serie. Per la prima volta, come avverrà in seguito, il film comincia con una sequenza prima dei titoli (una delle soluzioni geniali del montatore Peter Hunt, che usa in modo creativo il suo lavoro spostando sequenze in modo da far funzionare al meglio il film, così come aveva inventato un nuovo stile di montaggio nel primo della serie, sovranamente violando - come ogni grande artista - quelle che erano fino ad allora considerate regole sacre). Il regista Terence Young, come aveva fatto in una scena del film precedente, ebbe coraggio nel realismo di scene di violenza e c'è anche una scena di nudo piuttosto visibile della protagonista (che però è una controfigura e non Daniela Bianchi, la Bond girl del film proveniente dai concorsi di bellezza e scelta personalmente da Connery tra le ultime rimaste in lizza). Nella scena del combattimento al campo degli zingari, che interrompe la lotta tra due donne, si ascolta “007”, tema composto da John Barry che ricorrerà in altri film della serie. I luoghi turisticamente appetibili sono uno dei segreti del successo di film di James Bond, che questa volta si reca a Instanbul, mentre circa mezz'ora del film è ambientato sull'Orient Express. Lo scrittore britannico Robert Shaw interpreta un cattivo che ordina vino rosso con il pesce: “Dovevo capirlo da quello” (007). Film che non è stato facile fare, che doveva essere come se non meglio del precedente, che ha avuto problemi e traversie, incidenti ai protagonisti e allo stesso regista, alla fine è riuscito, grazie al gran lavoro e all'impegno di tutti (fondamentale Terence Young, a infondere la forza di andare avanti dopo la tragedia della morte di Armendariz, amato da tutti suicidatosi malato di tumore inoperabile) a centrare il suo obiettivo, contribuendo in maniera notevole a far conoscere James Bond in America e aprendo la strada alle grosse produzioni successive.
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elgatoloco
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venerdì 5 luglio 2019
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from russia with love and connery
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Decisamente bellissimo(ma per molti il milglior Bond della serie), questo secondo"Bond", sempre con Sean Connery, l'unico Bond veramente credibile in quanto diventato una vera icona, "Forum Russia with Love"(1963), regia di Terence Young, già regista di"Dr.No", il primo Bond(1962)e poi di"Thunderball"(1965). Compresenza perfetta di azione, ironia, british humor, spionaggio, love. Capacità di "intercettare"molto bene anhce i paesaggi(pensiamo, qui, alle riprese veneziane, ma non solo...), alla capacità di inviduare il ruolo della Spectre, proprio in questo fil nel quale, ovviamente(cfr.già il titolo) la contrapposizione tra Intelligenxe Service e in genere blocco occidentale da un lato e KGN dall'altro viene fortemente tematizzata, ma il"terzo incomodo"(ossia la famosa"Spectre")emerge fortmeente e scompiglia le carte, completamente, con la figura di Daniela Banchi, molto bella e brava, nella parte dell'agente segreta russa.
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Decisamente bellissimo(ma per molti il milglior Bond della serie), questo secondo"Bond", sempre con Sean Connery, l'unico Bond veramente credibile in quanto diventato una vera icona, "Forum Russia with Love"(1963), regia di Terence Young, già regista di"Dr.No", il primo Bond(1962)e poi di"Thunderball"(1965). Compresenza perfetta di azione, ironia, british humor, spionaggio, love. Capacità di "intercettare"molto bene anhce i paesaggi(pensiamo, qui, alle riprese veneziane, ma non solo...), alla capacità di inviduare il ruolo della Spectre, proprio in questo fil nel quale, ovviamente(cfr.già il titolo) la contrapposizione tra Intelligenxe Service e in genere blocco occidentale da un lato e KGN dall'altro viene fortemente tematizzata, ma il"terzo incomodo"(ossia la famosa"Spectre")emerge fortmeente e scompiglia le carte, completamente, con la figura di Daniela Banchi, molto bella e brava, nella parte dell'agente segreta russa. C'è poi ancora l'"immortale"Lotte Lenya, tanto cara a Bertolt Brecht, ma anche Pedro Armendait quale"vilain". Un vero monumento, questo film, al mito di Bond, uno dei pochi duraturi(con Elvis Presley, the Beatles, Marilyn Monroe, James Dean e pochi altri)fatalmente da identificare sempre con Sean Connery, anche se qualche successore è stato degno della parte... Diremo che questo coloratissimo"Bond", che rilegge, come giò il primo, molto liberamente, l'originale letterario di Ian Fleming, dovrebbe essere patriomonio di tutte le cineteche e "piatto ghiotto"di ogni superstite "cinéma d'essai", finalmnete lasciando perdere certi pregiudizi vetero.quaclosa verso questo tipo di cinematrografia... Lo si spera, lo si auspica, ma finora sembra che questa necessità sia stata avvertita quasi unicamente da certi(non da tutti, certo)i cnali TV , il che, francamente, sembra ancora molto, anzi troppo poco... El Gato
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rmarci05
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domenica 4 febbraio 2018
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superiore al precedente, tra i migliori della saga
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Questo film è a mio avviso superiore al precedente. Per la prima volta compare il personaggio di Ernst Stavro Blofeld (molto misterioso), il cattivo iconico della saga e il nemico giurato di james bond. La scena finale e quella iniziale sono realizzate bene, la sparatoria nel campo rom è fatta e girata ottimamente, sean connery è più calato nel personaggio e la bond-girl italiana è bellissima. La colonna sonora è ottima ma gli effetti speciali sono datati. Il punto forte del film sono le ambientazioni (istanbul, venezia, orient express).
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fedeleto
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domenica 21 maggio 2017
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il ritorno di bond
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La perfida organizzazione Spectre deve impadronirsi di un codificatore chiamato il Lektor. Bond andrà ad Istambul per conoscere una donna(ingaggiata dalla spectre) che lo aiutera a rubare l'oggetto, ovviamente l'impresa non sarà facile ma Bond non fallisce mai. Terence Young (licenza di uccidere) dirige il secondo capitolo del celebre agente segreto, la formula funziona ancora, e le scene buone ci sono( il combattimento nel vagone del treno, l'inseguimento con l'elicottero che ricorda intrigo internazionale) e Sean Connery sembra essere nato per il ruolo, in bilico tra ironIco e gentiluomo.Bond girl italiana Tatiana as Daniela Bianchi, soggetto tratto dal romanzo di Fleming, e sceneggiatura di Johanna Harwood e Richard Maibaunt.
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La perfida organizzazione Spectre deve impadronirsi di un codificatore chiamato il Lektor. Bond andrà ad Istambul per conoscere una donna(ingaggiata dalla spectre) che lo aiutera a rubare l'oggetto, ovviamente l'impresa non sarà facile ma Bond non fallisce mai. Terence Young (licenza di uccidere) dirige il secondo capitolo del celebre agente segreto, la formula funziona ancora, e le scene buone ci sono( il combattimento nel vagone del treno, l'inseguimento con l'elicottero che ricorda intrigo internazionale) e Sean Connery sembra essere nato per il ruolo, in bilico tra ironIco e gentiluomo.Bond girl italiana Tatiana as Daniela Bianchi, soggetto tratto dal romanzo di Fleming, e sceneggiatura di Johanna Harwood e Richard Maibaunt.Ottima Lotte Lenya nella parte di numero 3.Forse il miglior film di Bond.
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paolopace
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mercoledì 19 ottobre 2016
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il miglior film seriale di tutti i tempi
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Il secondo film della serie non si discosta molto dal primo: per lo stesso regista la differenza era nel budget, doppio rispetto al precedente. L'idea di aprire con la morte (apparente) di Bond appartiene ad Harry Saltzman, così come la scuola di combattimento dei cattivi, che gli fu ispirata da Kubrick. La scena del duello tra le zingare (dove appare Martine Beswick, che tornerà in "Thunderball") è stata realizzata con i colori del Techcnicolor tradizionale: un esempio di tecnica al servizio dell'espressione - con un colore che alcuni considerano, con la sua dominante rosso-qrancione e il suo antinaturalismo il migliore della storia del cinema -. Vero e proprio secondo episodio, il film è collegato al primo da Eunice Gayson, mentre si presenta per la prima volta Desmond Llewelyn, nel ruolo di capo dell'ufficio equipaggiamento.
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Il secondo film della serie non si discosta molto dal primo: per lo stesso regista la differenza era nel budget, doppio rispetto al precedente. L'idea di aprire con la morte (apparente) di Bond appartiene ad Harry Saltzman, così come la scuola di combattimento dei cattivi, che gli fu ispirata da Kubrick. La scena del duello tra le zingare (dove appare Martine Beswick, che tornerà in "Thunderball") è stata realizzata con i colori del Techcnicolor tradizionale: un esempio di tecnica al servizio dell'espressione - con un colore che alcuni considerano, con la sua dominante rosso-qrancione e il suo antinaturalismo il migliore della storia del cinema -. Vero e proprio secondo episodio, il film è collegato al primo da Eunice Gayson, mentre si presenta per la prima volta Desmond Llewelyn, nel ruolo di capo dell'ufficio equipaggiamento. Colpì molto all'epoca che il libro da cui è stato tratto il film fosse tra i preferiti del presidente John Fitzgerald Kennedy. Il colore di Ted Moore è ancora più vivido, pieno, corposo che nel film precedente. John Barry compone un secondo tema per 007 e conferma la sua grande maestria nell'arrangiamento. Peter Hunt spinge ancora di più il suo montaggio creativo con alcuni "trucchi" del mestiere geniali, che troveranno apoteosi in "Goldfinger", mentre rimaneggia in modo geniale ed entusiasmante un materiale a un certo punto non facile da rendere (sua la idea di un prologo prima dei titoli di testa). Chi ama il Bond soave e minimale, non troppo esagerato, troverà in questo film il massimo - cosa che il Bond cinematografico successivo non sara più -. La raffinatezza, il buon gusto di Terence Young fanno miracoli (come nell'inserto di un nudo velato al millimetro - della controfigura di Daniela Bianchi, che pare fu scelta da Connery tra varie in lizza e che seppur italiana, romana, riesce a esprimere benissimo la bellezza dell'Est (a conferma che nel cinema la realtà è l'impressione, l'apparenza, l'inganno se si vuole, la sensazione, come affermava Fellini, grande fan di 007). Le componenti variegate del Bond sono ancora in maggiore equilibrio in questo titolo, che il regista Terence Young privilegiava (come lo privilegia Connery). Le scenografie, con Ken Adam occupato con Kubrick, sono dello stilisticamente meno sontuoso e fiammeggiante ma egualmente eccezionale Syd Cain (anche lui sceneggiatore Kubrickiano con "Lolita") nel trovare le soluzioni giuste per ogni scena (mentre Bob Simmons venne sostituito da Peter Perkins, altro coreografo delle scene di lotta). Grandissima performance del malato terminale Pedro Armendariz nel ruolo di Kerim Bey (che spiega a Bond come avviene la "partita" con i russi nei Balcani). Genialissima la scelta di Lotte Lenya, anti-Bond (e anti-Bond girl per eccellenza). Sublime la scelta delle location.
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e. hyde
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sabato 18 giugno 2016
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la fantasia come realtà (o viceversa)
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Il regista Terence Young ha messo tutta la sua sofisticatezza e eleganza al servizio di uno 007 minimalista ma estremamente creativo che prefigura gli sviluppi futuri. La sceneggiatura di Richard Maibaum e Johanna Harwood è snella ma robusta e intrigante con molte sfumature. Vivace e avvincente dall'inizio alla fine, il film riguarda la ricerca della verità in una vicenda d'inganno. C'è un senso di giocosità, ma non va fuori controllo, e un forte spirito ironico britannico. La trama è sulla base della strategia di spionaggio di "trappola di miele", cioè la seduzione e la compromissione di funzionari occidentali con avvenenti agenti russi. Le scene iniziali dal punto di vista della SPECTRE danno il tono generale.
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Il regista Terence Young ha messo tutta la sua sofisticatezza e eleganza al servizio di uno 007 minimalista ma estremamente creativo che prefigura gli sviluppi futuri. La sceneggiatura di Richard Maibaum e Johanna Harwood è snella ma robusta e intrigante con molte sfumature. Vivace e avvincente dall'inizio alla fine, il film riguarda la ricerca della verità in una vicenda d'inganno. C'è un senso di giocosità, ma non va fuori controllo, e un forte spirito ironico britannico. La trama è sulla base della strategia di spionaggio di "trappola di miele", cioè la seduzione e la compromissione di funzionari occidentali con avvenenti agenti russi. Le scene iniziali dal punto di vista della SPECTRE danno il tono generale. Non c'è molta azione per due terzi del film ma quando finalmente arriva è con alcune delle migliori sequenze della serie. La scenografia di Syd Cain e la fotografia di Ted Moore sono così eccezionali da non farsi notare. Un film sofisticato, con posti meravigliosi (come la Basilica di Santa Sofia a Istanbul, uno dei luoghi più sacri della terra per i primi millecinquecentosettantuno anni). La storia offriva un ambiente originale e molto attraente. Nei primi anni '60 viaggiare da un paese all'altro non era di moda; il pubblico era affascinato da un viaggio al prezzo di un biglietto del cinema, lasciando la vita quotidiana e apprezzando i paesi attraversati contemporaneamente all'agente segreto. Questo è stato un aspetto cruciale per il successo della saga. L'accattivante colonna di John Barry presenta l'entusiasmante tema “007”. “Q” doveva ancora essere completamente definito ma in 5 minuti Desmond Llewelyn ne fa già un personaggio da ricordare, così come Vladek Sheybal nei panni sinistri di Kronsteen in sole tre scene. Miss Roma, seconda a Miss Universo, Daniela Bianchi è una Tatiana Romanova molto bella; di tutte le ragazze di Bond (almeno tra quelle bionde) forse la più bella. E non si può dimenticare, già apparsa in alcune delle scene più sofisticate del primo film, Eunice Gayson, la sexy Sylvia Trench. Innovativo montatore del Bond precedente, Peter Hunt fa ancora meglio; incoraggiato da Young a sperimentare, ha messo tutta la sua ingegnosità rendendo il film più teso, nervoso, aggressivo. Il numero 3 della SPECTRE è la formidabile Lotte Lenya nei panni di Rosa Klebb, sadica, rabbiosa e molto intelligente. Geni maligni e maligni all'ultimo stadio sono una delle forze se non la forza del film. Notevole l'inventiva nel carattere di Red Grant, un formidabile Robert Shaw in vigore contenuto, un'ombra silenziosa, sempre più pericoloso, macchina per uccidere senza umorismo e umanità, animato da un odio brutale e maligno. La sua lotta fisica con Bond è una delle migliori della serie, eccezionalmente coreografata e montata. Un mondo duro ideale per il carisma di Connery, perfetto equilibrio tra forza e raffinatezza, un Bond incredibilmente carismatico. Pedro Armendariz è il meraviglioso Kerim Bey, dall'umorismo impassibile e malizioso, elegante, intelligente, amabile, brioso ma anche una ferreamente determinato. Molto bello, si può definire confortante, il rapporto di complicità e di amicizia che si sviluppa tra lui e Bond. Bernard Lee incarna alla perfezione un “M” molto britannico mentre Lois Maxwell in Miss Moneypenny ha spazio per l'umorismo come quando ascolta il messaggio registrato. Forse l'unico film della serie di spionaggio vero e proprio, per i puristi del Bond, da degustare come un forte caffè turco.
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angelino67
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domenica 22 maggio 2016
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il migliore film di 007
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Il secondo film di 007 é anche l'ultimo nel quale appare il Bond soave e minimalista più vicino ai libri di Fleming, prima di diventare una grande e ben congegnata, ruggente quando non tonitruante macchina di spettacolo nutrita della cultura popolare e riflettente il costume contemporaneo. Che si possa considerare una seconda puntata del precedente é dimostrato dal ritorno (che nel progetto originale avrebbe dovuto continuare) dell'amante di Bond interpretata da Eunice Gayson. Riuscire a fare un film almeno buono quanto il primo - ed é risultato migliore - non fu affatto facile, e molto si deve al montatore Peter Hunt, che usò in modo creativo il montaggio ed ebbe tra le altre la geniale idea della sequenza prima dei titoli.
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Il secondo film di 007 é anche l'ultimo nel quale appare il Bond soave e minimalista più vicino ai libri di Fleming, prima di diventare una grande e ben congegnata, ruggente quando non tonitruante macchina di spettacolo nutrita della cultura popolare e riflettente il costume contemporaneo. Che si possa considerare una seconda puntata del precedente é dimostrato dal ritorno (che nel progetto originale avrebbe dovuto continuare) dell'amante di Bond interpretata da Eunice Gayson. Riuscire a fare un film almeno buono quanto il primo - ed é risultato migliore - non fu affatto facile, e molto si deve al montatore Peter Hunt, che usò in modo creativo il montaggio ed ebbe tra le altre la geniale idea della sequenza prima dei titoli. Il romanzo, uno dei migliori di Fleming, era una di quelle storie che avevano in sè quanto bastava per farne un film di grande intrattenimento senza bisogno di ambientazioni fantastiche o particolari diavolerie tecnologiche. Da Instanbul al mitico Orient Express la vicenda, che comincia e finisce a Venezia, procede con vivacità e fantasia. John Barry scrive una colonna sonora avvincente, inventando, dopo aver orchestrato il celebre tema di Monty Norman, una specie di secondo tema di Bond, incalzante e corroborante ("007"), che verrà usato spesso negli episodi successivi. La cantante Lotte Lenya, moglie di Kurt Weill, interpreta eccellentemente uno dei personaggi cattivi più abominevoli dei film di Bond, e anche lo scrittore Robert Shaw rende molto bene la psicopatia del suo personaggio. La scena del duello tra le zingare é intrepretata dalla Miss Israele Aliza Gur e da Martine Beswick, anch'essa vincitrice di un concorso di bellezza in Giamaica (e che avrà una bella parte in "Operazione Tuono"). Il grande Pedro Armendariz ha il suo ultimo ruolo in Ali Kerim Bey, uno dei personaggi più amati dai fan del Bond. Daniela Bianchi - seconda classificata a Miss Universo a pari merito con la Gur - nei panni della protagonista batté la concorrenza di Sylva Koscina, Virna Lisi, Annette Stroyberg, Hélène Chanel e Eleonora Ruffo. I titoli di testa di Robert Brownjohn non fanno rimpiangere Maurice Binder (che tornerà con quelli meravigliosi di "Operazione Tuono"). Prima apparizione di Desmond Llewelyn come capo dell'ufficio equipaggiamento ("sezione Q"). La fotografia di Ted Moore é gravida di colore.
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attiliocoppa
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domenica 24 gennaio 2016
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il mondo é un gioco a scacchi
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Il film non si discosta molto dal primo. Se ne doveva fare uno almeno altrettanto buono e nè uscì migliore, forse il migliore della serie di Bond, specialmente se si preferisce lo 007 soave e minimalista prima del roboante spettacolo degli episodi successivi. L'impresa fu difficile e travagliata, ma grazie all'impegno degli straordinari talenti del primo film, con l'eccellente Syd Cain che sostituisce Ken Adam, impegnato con Kubrick per "Il dottor Stranamore", con maggiore importanza alla colonna sonora di John Barry (che ha inventato il tema "007" che si ascolterà spesso nei film successivi) e un contributo eccezionale dell'ingegnoso montatore Peter Hunt, che risolve non pochi problemi brillantemente con un montaggio creativo (e inventando la scena prima dei titoli, che sarà una costante in tutti gli 007 a venire), riuscì come un esempio di cosa possa fare l'unione di talenti dove il risultato complessivo vale più della somma dei singoli apporti.
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Il film non si discosta molto dal primo. Se ne doveva fare uno almeno altrettanto buono e nè uscì migliore, forse il migliore della serie di Bond, specialmente se si preferisce lo 007 soave e minimalista prima del roboante spettacolo degli episodi successivi. L'impresa fu difficile e travagliata, ma grazie all'impegno degli straordinari talenti del primo film, con l'eccellente Syd Cain che sostituisce Ken Adam, impegnato con Kubrick per "Il dottor Stranamore", con maggiore importanza alla colonna sonora di John Barry (che ha inventato il tema "007" che si ascolterà spesso nei film successivi) e un contributo eccezionale dell'ingegnoso montatore Peter Hunt, che risolve non pochi problemi brillantemente con un montaggio creativo (e inventando la scena prima dei titoli, che sarà una costante in tutti gli 007 a venire), riuscì come un esempio di cosa possa fare l'unione di talenti dove il risultato complessivo vale più della somma dei singoli apporti. Ciò vale anche per la fotografia di Ted Moore, dai colori pieni ma chiara, pulita. Terence Young, che é stato molto sottovalutato come regista, conferma la sofisticata eleganza e la finezza del gusto mentre l'erotismo non ancora in stile "Playboy" prevede addirittura un nudo integrale della protagonista, anche se appena visibile (non Daniela Bianchi ma una controfigura). Lo sguardo freddo di Syd Cain (che aveva lavorato in "Lolita") si adatta a meraviglia un film che ha nella storia - uno dei libri preferiti del presidente Kennedy - tutto ciò che ha bisogno senza sontuose artificiosità, di cui alcuni episodi della serie più tardi sembrano soprattutto costituiti. Connery é ormai sciolto nel personaggio mentre Lotte Lenya, che nella vita era l'esatto contrario della orribile sadica che interpreta, é perfetta come anti-Bond. Fa la comparsa "Q" (Desmond Llewelyn), ancora come maggiore Boothroyd, che insieme a "M" (Bernard Lee) e "Moneypenny" (Lois Maxwell) forma un gruppo di caratteristi che, come per gli altri pregi, valgono da soli la visione del film. Daniela Bianchi, che era arrivata seconda a Miss Universo 1960, pare che ottenne il ruolo per la preferenza di Connery rispetto alle altre ragazze in lizza. Dal primo film torna l'affascinante Eunice Gayson, nel compito di alzare la dose di sesso, prima che fosse politicamente scorretto proporre donne che sembra esistano soltanto perchè Bond le seduca. La partita di scacchi che si svolge a Venezia riproduce le stesse mosse finali di una celebre sfida tra Boris Spassky e David Bronstejn. Come ha scritto un altro grande scacchista russo, Garry Kasparov: "La storia del film contiene chiari riferimenti a una visione metaforica degli scacchi, come quando uno dei colleghi di Bond gli ricorda: «I russi sono giocatori di scacchi formidabili. Quando si mettono in testa un complotto, lo realizzano in modo magistrale. Pianificano la partita in ogni dettaglio, prevedono le mosse del nemico»." Uno dei 007 più seri. Bond e Tatiana sono pedine di un gioco più grande, con la differenza che Bond ne é cosciente e sta al gioco per poter capire come stanno le cose. Robert Shaw, che era un uomo di cultura, é bravissimo nei panni dell'assassino pazzo Grant mentre un già gravemente malato Pedro Armendariz interpreta Karim Bey, uno dei personaggi più amati dal pubblico bondiano.
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aristoteles
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domenica 1 novembre 2015
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from russia with love
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Probabilmente il migliore della serie,sicuramente uno dei migliori,sinceramente l'agente segreto più famoso del mondo non mi ha mai affascinato particolarmente,però questo film l'ho trovato veramente gradevole.
Credibile,senza effetti speciali o improbabili salvataggi,ma sostanzioso.
L'organizzazione criminale "Spectre" fa paura,anche grazie a personaggi fisicamente brutti e antipatici (ma bravissimi nella recitazione) come Rosa Klebb.
La trama è divertente e l'azione coinvolgente,ottima la fotografia,che sostiene immagini veramente accattivanti come Venezia e il campo degli zingari.
Ottima la colonna sonora e ottime le interpretazioni di Connery e della bella Daniela Bianchi.
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Probabilmente il migliore della serie,sicuramente uno dei migliori,sinceramente l'agente segreto più famoso del mondo non mi ha mai affascinato particolarmente,però questo film l'ho trovato veramente gradevole.
Credibile,senza effetti speciali o improbabili salvataggi,ma sostanzioso.
L'organizzazione criminale "Spectre" fa paura,anche grazie a personaggi fisicamente brutti e antipatici (ma bravissimi nella recitazione) come Rosa Klebb.
La trama è divertente e l'azione coinvolgente,ottima la fotografia,che sostiene immagini veramente accattivanti come Venezia e il campo degli zingari.
Ottima la colonna sonora e ottime le interpretazioni di Connery e della bella Daniela Bianchi.
Uno dei pochi Bond,forse l'unico,dove non si "ESAGERA" e questo ,secondo me,aiuta veramente tanto la visione.
Consigliatissimo,sopratutto per gli amanti del genere e complessivamente della serie 007.
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