Giuseppe Marotta
Troppi conti bisogna fare con Il brigante di Castellani; beato lo spettatore comune, semplice, innocente, che può, sul filo teso delle emozioni, abbandonarsi al film come se appartenesse alla nera folla che vi si agita, alle rocce e agli alberi che il vento vi sferza o vi accarezza. Diamine. // brigante è la storia di un amore, anzi due; è la storia di un uomo allevato, per così dire, da una morte che ha l'infallibile cronometro della tragedia sull'osso dell'iniquo polso; è la storia di un paese e di una gente infelici; è la storia di una guerra e di un dopoguerra; è un groviglio di storie in una storia. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (10070 caratteri spazi inclusi) su 1963