aristoteles
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sabato 19 settembre 2015
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il viaggio di una vita.
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Adoro Bergman,riesce ad esprimere concetti profondissimi con una grande semplicita'.
Un viaggio in macchina e si racconta una vita intera.
Ricordi intramontabili di gioventù, l'amore e gli affetti più cari.
Malinconia e dolcezza si mescolano nei sogni di un uomo anziano ,affiorano vecchi rimorsi ma anche la speranza di riparare e ricominciare attraverso consigli paterni.
Un film positivo che induce lo spettatore a guardarsi dentro,a consigliargli di condurre una vita non egoistica.
Perché effettivamente,alla fine del viaggio,l'unica cosa che conta sono gli affetti e nulla più.
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dario
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lunedì 22 agosto 2011
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magnifico
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Un capolavoro assoluto, uno dei migliori film di sempre. Bergman compie un'indagine interiore all'essere umano con grande padronanza ed insieme grande umiltà. Il problema esistenziale, l'essere e l'apparire, il coraggio di vivere anche gli eventi estremi, sono temi cari al rigido protestantesimo nordico - con l'uomo solo con se stesso, senza tutele superiori - che Bergma dimostra di aver assimilitato bene e di saper svolgere altrettanto bene, come sfogo necessario al rispetto di una presenza. Sontuoso, eppure semplice, lineare, eppure articolato, prosaico, eppure poetico, il film scorre senza un istante di pausa, senza una incertezza, tranne quella di fondo, tranne quella che lo sostiene e che riguarda l'esistenza stessa, la sua consistenza.
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Un capolavoro assoluto, uno dei migliori film di sempre. Bergman compie un'indagine interiore all'essere umano con grande padronanza ed insieme grande umiltà. Il problema esistenziale, l'essere e l'apparire, il coraggio di vivere anche gli eventi estremi, sono temi cari al rigido protestantesimo nordico - con l'uomo solo con se stesso, senza tutele superiori - che Bergma dimostra di aver assimilitato bene e di saper svolgere altrettanto bene, come sfogo necessario al rispetto di una presenza. Sontuoso, eppure semplice, lineare, eppure articolato, prosaico, eppure poetico, il film scorre senza un istante di pausa, senza una incertezza, tranne quella di fondo, tranne quella che lo sostiene e che riguarda l'esistenza stessa, la sua consistenza. L'impianto teatrale, tipico nei film di Bergman, no nuoce affatto allo spettacolo, anzi risulta indispensabile, grazie anche all'opera di una serie di professionisti di altissimo livello (il forografo, lo sceneggiatore, lo scenografo) coadiuvati da attori dalla bravura più unica che rara. Anche questo è neorealismo: ma al confronto, quello italiano è provinciale (tranne eccezioni, Zurlini, Pietrangeli, Petri e pochi altri).
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luca scial�
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domenica 11 agosto 2013
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il viaggio della propria vita
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L'anziano Dottor Evald Borg riceve un premio per la sua cinquantennale carriera ma decide di andarci in auto anzichè aereo per fare alcune tappe, tra cui la casa dove ha vissuto da giovane e quella della madre ancora viva. Parte con la nuora, con la quale ha un rapporto distaccato. Durante il viaggio incrocia 3 giovani autostoppisti, con tutta la loro energia e entusiasmo, che alimentano in lui la nostalgia per una giovinezza ormai molto lontana. Gli vengono in mente ricordi, fa sogni strani, conosce meglio il figlio grazie alle confessioni della nuora. Il viaggio diventa così un percorso della sua vita, scoprendo che le migliori soddisfazioni le ha avute solo dalla sua carriera.
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L'anziano Dottor Evald Borg riceve un premio per la sua cinquantennale carriera ma decide di andarci in auto anzichè aereo per fare alcune tappe, tra cui la casa dove ha vissuto da giovane e quella della madre ancora viva. Parte con la nuora, con la quale ha un rapporto distaccato. Durante il viaggio incrocia 3 giovani autostoppisti, con tutta la loro energia e entusiasmo, che alimentano in lui la nostalgia per una giovinezza ormai molto lontana. Gli vengono in mente ricordi, fa sogni strani, conosce meglio il figlio grazie alle confessioni della nuora. Il viaggio diventa così un percorso della sua vita, scoprendo che le migliori soddisfazioni le ha avute solo dalla sua carriera.
Film raffinato di Bergman sull'esistenza, la nostalgia per la giovinezza, i rimpianti, la solitudine, il mancato dialogo con chi ci sta intorno. Un film malinconico e riflessivo, ma che lancia anche il messaggio che nella vita non è mai troppo tardi per recuperare qualche mancanza. La pellicola vinse il Leone d'oro al Festival di Berlino nel 1958 e ottenne altri riconoscimenti. Rappresenta un punto di incontro tra la nouvel vague dei primi film e quelli più sofisticati del resto della sua carriera.
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[+] addio professore
(di marilena)
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onufrio
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giovedì 13 ottobre 2016
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viaggio fra i vivi ricordi del passato
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Burbero (ma non troppo) luminare svedese, l'anziano professore Isak Borg deve recarsi a Stoccolma per ritirare un prestigioso riconiscimento a sancire la sua intera vita dedicata alla professione. Di notte strani incubi lo tormentano, decide di partire in auto verso Stoccolma, con lei verrà la nuora Marianne col quale il rapporto sin qui è sempre stato freddo e distaccato per via del carattere del Professore. Il viaggio diventa una sorta di analisi per il vecchio uomo che ormai giunto agli sgoccioli della propria vita prova a farne un resoconto partendo da dove tutto ebbe inizio, in un luogo dove da bambino trascorreva delle splendide vacanze insieme alla numerosa famiglia in quello che lui chiamava "Il Poste delle Fragole".
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Burbero (ma non troppo) luminare svedese, l'anziano professore Isak Borg deve recarsi a Stoccolma per ritirare un prestigioso riconiscimento a sancire la sua intera vita dedicata alla professione. Di notte strani incubi lo tormentano, decide di partire in auto verso Stoccolma, con lei verrà la nuora Marianne col quale il rapporto sin qui è sempre stato freddo e distaccato per via del carattere del Professore. Il viaggio diventa una sorta di analisi per il vecchio uomo che ormai giunto agli sgoccioli della propria vita prova a farne un resoconto partendo da dove tutto ebbe inizio, in un luogo dove da bambino trascorreva delle splendide vacanze insieme alla numerosa famiglia in quello che lui chiamava "Il Poste delle Fragole". L'attore protagonista, Victor Sjostrom, si erge nel suo splendore accompagnato da due importanti presenze femminili come Ingrid Thulin e Bibi Andersson.
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john doe
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giovedì 4 marzo 2021
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bergman tra presente e passato
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“Il Posto delle Fragole” è un film del 1957 diretto dal “Maestro” Ingmar Bergman. Il film si apre con il protagonista che sta scrivendo una lettera nella quale riflette sulla propria vita. La vicenda tratta la storia del rinomato medico Isak Borg, il quale viaggia da Stoccolma a Lund per ritirare un premio (il giubileo, ovvero i cinquant’anni di carriera) in compagnia della nuora Marianne (la moglie del figlio Evald) incinta del nipote. I due lungo la strada incontreranno una serie di autostoppisti ed il viaggio si trasformerà in un periodo durante il quale riflettere sull’esistenza e sul senso delle proprie vite. Il film è incentrato sulla figura del vecchio medico, il quale sente vicina a lui la morte e questo lo induce a riflettere sul proprio passato, sull’amore inespresso verso Sara e su una vita che sarebbe potuta essere migliore.
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“Il Posto delle Fragole” è un film del 1957 diretto dal “Maestro” Ingmar Bergman. Il film si apre con il protagonista che sta scrivendo una lettera nella quale riflette sulla propria vita. La vicenda tratta la storia del rinomato medico Isak Borg, il quale viaggia da Stoccolma a Lund per ritirare un premio (il giubileo, ovvero i cinquant’anni di carriera) in compagnia della nuora Marianne (la moglie del figlio Evald) incinta del nipote. I due lungo la strada incontreranno una serie di autostoppisti ed il viaggio si trasformerà in un periodo durante il quale riflettere sull’esistenza e sul senso delle proprie vite. Il film è incentrato sulla figura del vecchio medico, il quale sente vicina a lui la morte e questo lo induce a riflettere sul proprio passato, sull’amore inespresso verso Sara e su una vita che sarebbe potuta essere migliore. Il regista svedese riesce a mettere in scena una pellicola toccante dove il giovane incontra il vecchio e dove la morte e la vita si animano reciprocamente. Un film che si muove tra mondo reale e mondo surreale, ricorrente il tema del sogno e della visione, che assume significati simbolici. Emblematico il sogno iniziale con la visone di un uomo senza volto, senza identità e della bara che presagisce l’imminente morte di Isak. Alle scene del presente, con le riflessioni sulla vita e sulla religione dei giovani in viaggio per l’Italia e con il matrimonio in crisi dei due adulti, si mescolano le scene del passato del protagonista, filtrate da un alone quasi mistico ed onirico. I flashback non sono unicamente esplicativi, ma evocativi e ci guidano nella comprensione di un personaggio segnato dal proprio passato e dalle proprie scelte. Non a caso il protagonista vive anche in prima persona (il Borg del presente) i sogni e le visoni che intercorrono durante la pellicola. Una vita dedicata al lavoro ed alla carriera professionale per la quale trascurò gli affetti. Anche il sogno in auto prima dell’epilogo è emblematico per comprendere il personaggio ed è in questo che vediamo un esame orale nel quale si trova impreparato e per il quale gli viene dato dell’incompetente. E’ possibile un cambiamento radicale nell’animo di un uomo che abbia dedicato una vita all’insegna di se stesso? Secondo Bergman non è mai troppo tardi per cambiare ed il vecchio Isak dimostrerà durante il film un’inaspettata sensibilità e manifesterà proprio nella vecchiaia l’esigenza di cambiare in ricordo del “posto delle fragole”, ovvero del luogo dell’amore e della gioventù. La giovinezza perduta appartiene ormai al passato e rappresenta per il protagonista motivo di rammarico e rimpianto. Solo con la vecchiaia ci sarà una sorta di cambiamento e la necessita di reindirizzare le vite dei suoi cari verso una felicità nuova ed una vita migliore. Uno dei grandi pregi dell’opera è la sceneggiatura e la scrittura dei dialoghi tra i personaggi che ci guidano in questa imprescindibile riflessione contemporanea. Il film ha un ritmo perfetto e riesce a coinvolgerci sapientemente in un road movie che si tramuta in una riflessione sulla vita e sulla morte. Ritorna dunque il tema della morte e della necessità di fare i conti con se stessi e con il proprio passato come ne “Il Settimo Sigillo”. Un film che riesce con luci calibrate tra scuri e bianchi soffusi a trasportarci in una realtà tra sogno ed illusione ed a farci riflettere sulle reali priorità della vita. Il finale diventa dunque catartico in quanto coincide con una sorta di cambiamento nell’animo del protagonista e con il momento in cui, una volta tornato a casa, si riappacifica con se stesso e con il proprio passato.
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john doe
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giovedì 4 marzo 2021
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il posto della vita
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“Il Posto delle Fragole” è un film del 1957 diretto dal “Maestro” Ingmar Bergman. Il film si apre con il protagonista che sta scrivendo una lettera nella quale riflette sulla propria vita. La vicenda tratta la storia del rinomato medico Isak Borg, il quale viaggia da Stoccolma a Lund per ritirare un premio (il giubileo, ovvero i cinquant’anni di carriera) in compagnia della nuora Marianne (la moglie del figlio Evald) incinta del nipote. I due lungo la strada incontreranno una serie di autostoppisti ed il viaggio si trasformerà in un periodo durante il quale riflettere sull’esistenza e sul senso delle proprie vite. Il film è incentrato sulla figura del vecchio medico, il quale sente vicina a lui la morte e questo lo induce a riflettere sul proprio passato, sull’amore inespresso verso Sara e su una vita che sarebbe potuta essere migliore.
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“Il Posto delle Fragole” è un film del 1957 diretto dal “Maestro” Ingmar Bergman. Il film si apre con il protagonista che sta scrivendo una lettera nella quale riflette sulla propria vita. La vicenda tratta la storia del rinomato medico Isak Borg, il quale viaggia da Stoccolma a Lund per ritirare un premio (il giubileo, ovvero i cinquant’anni di carriera) in compagnia della nuora Marianne (la moglie del figlio Evald) incinta del nipote. I due lungo la strada incontreranno una serie di autostoppisti ed il viaggio si trasformerà in un periodo durante il quale riflettere sull’esistenza e sul senso delle proprie vite. Il film è incentrato sulla figura del vecchio medico, il quale sente vicina a lui la morte e questo lo induce a riflettere sul proprio passato, sull’amore inespresso verso Sara e su una vita che sarebbe potuta essere migliore. Il regista svedese riesce a mettere in scena una pellicola toccante dove il giovane incontra il vecchio e dove la morte e la vita si animano reciprocamente. Un film che si muove tra mondo reale e mondo surreale, ricorrente il tema del sogno e della visione, che assume significati simbolici. Emblematico il sogno iniziale con la visone di un uomo senza volto, senza identità e della bara che presagisce l’imminente morte di Isak. Alle scene del presente, con le riflessioni sulla vita e sulla religione dei giovani in viaggio per l’Italia e con il matrimonio in crisi dei due adulti, si mescolano le scene del passato del protagonista, filtrate da un alone quasi mistico ed onirico. I flashback non sono unicamente esplicativi, ma evocativi e ci guidano nella comprensione di un personaggio segnato dal proprio passato e dalle proprie scelte. Non a caso il protagonista vive anche in prima persona (il Borg del presente) i sogni e le visoni che intercorrono durante la pellicola. Una vita dedicata al lavoro ed alla carriera professionale per la quale trascurò gli affetti. Anche il sogno in auto prima dell’epilogo è emblematico per comprendere il personaggio ed è in questo che vediamo un esame orale nel quale si trova impreparato e per il quale gli viene dato dell’incompetente. E’ possibile un cambiamento radicale nell’animo di un uomo che abbia dedicato una vita all’insegna di se stesso? Secondo Bergman non è mai troppo tardi per cambiare ed il vecchio Isak dimostrerà durante il film un’inaspettata sensibilità e manifesterà proprio nella vecchiaia l’esigenza di cambiare in ricordo del “posto delle fragole”, ovvero del luogo dell’amore e della gioventù. La giovinezza perduta appartiene ormai al passato e rappresenta per il protagonista motivo di rammarico e rimpianto. Solo con la vecchiaia ci sarà una sorta di cambiamento e la necessita di reindirizzare le vite dei suoi cari verso una felicità nuova ed una vita migliore. Uno dei grandi pregi dell’opera è la sceneggiatura e la scrittura dei dialoghi tra i personaggi che ci guidano in questa imprescindibile riflessione contemporanea. Il film ha un ritmo perfetto e riesce a coinvolgerci sapientemente in un road movie che si tramuta in una riflessione sulla vita e sulla morte. Ritorna dunque il tema della morte e della necessità di fare i conti con se stessi e con il proprio passato come ne “Il Settimo Sigillo”. Un film che riesce con luci calibrate tra scuri e bianchi soffusi a trasportarci in una realtà tra sogno ed illusione ed a farci riflettere sulle reali priorità della vita. Il finale diventa dunque catartico in quanto coincide con una sorta di cambiamento nell’animo del protagonista e con il momento in cui, una volta tornato a casa, si riappacifica con se stesso e con il proprio passato.
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carlo75
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giovedì 4 settembre 2025
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un capolavoro che esplora la profondita' dell'essere umano
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"Il posto delle fragole" di Ingmar Bergman e' un film profondamente umano e universale che esplora la vita e la memoria di un anziano professore, Isak Borg. La storia segue il viaggio di Borg da Stoccolma a Lund, dove ricevera' un dottorato honoris causa, e attraverso questo viaggio, Borg rivive i momenti piu' importanti della sua vita, confrontandosi con i suoi ricordi e le sue emozioni. Il film e' stato scritto da Bergman durante un ricovero in ospedale, dove stava affrontando problemi di salute e stress lavorativo. Questa esperienza ha influenzato profondamente il film, che esplora temi di memoria, tempo e mortalita'. Il posto delle fragole, dove Borg si ferma a riflettere, rappresenta un luogo di memoria e di introspezione, dove il protagonista puo' rivivere i momenti piu' importanti della sua vita.
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"Il posto delle fragole" di Ingmar Bergman e' un film profondamente umano e universale che esplora la vita e la memoria di un anziano professore, Isak Borg. La storia segue il viaggio di Borg da Stoccolma a Lund, dove ricevera' un dottorato honoris causa, e attraverso questo viaggio, Borg rivive i momenti piu' importanti della sua vita, confrontandosi con i suoi ricordi e le sue emozioni. Il film e' stato scritto da Bergman durante un ricovero in ospedale, dove stava affrontando problemi di salute e stress lavorativo. Questa esperienza ha influenzato profondamente il film, che esplora temi di memoria, tempo e mortalita'. Il posto delle fragole, dove Borg si ferma a riflettere, rappresenta un luogo di memoria e di introspezione, dove il protagonista puo' rivivere i momenti piu' importanti della sua vita. Gli orologi senza lancette che appaiono nei sogni di Borg sono un simbolo della perdita del tempo e della memoria. La lancetta dell'orologio rappresenta il fluire del tempo, e la sua assenza suggerisce che il tempo si e' fermato, e che la memoria e' l'unica cosa che rimane. I manichini che appaiono nei sogni di Borg rappresentano la mancanza di vita e di emozioni, sono figure vuote e senza vita che simboleggiano la solitudine e l'isolamento. Il film e' anche una riflessione sulla condizione umana e sulla mortalita'. Borg e' un uomo anziano che si avvicina alla fine della sua vita, e la sua storia e' una meditazione sulla morte e sulla transitorieta' della vita. Tuttavia, nonostante la malinconia e la tristezza che permeano il film, c'e' anche una nota di speranza e di redenzione. Borg, attraverso le sue riflessioni e i suoi ricordi, riesce a trovare un senso di pace e di accettazione, e a comprendere il valore della sua vita. Il film e' stato interpretato da Victor Sjostrom, un leggendario regista e attore svedese, che ha portato sullo schermo la storia di Borg con una profondita' e una sensibilita' straordinarie. La regia di Bergman e' perfetta, ed e' caratterizzata da una grande attenzione al dettaglio. L'influenza de "Il posto delle fragole" si puo' vedere in molti altri film,. ad esempio, Martin Scorsese ha citato Bergman come una delle sue principali influenze, e film come "Alice non abita piu' qui" mostrano una profonda comprensione della solitudine e della introspezione bergmaniana. Anche Woody Allen ha omaggiato Bergman in film come "Stardust Memories", dove il protagonista si trova in una situazione simile a quella di Isak Borg, riflettendo sulla sua vita e sulle sue relazioni. Inoltre, anche registi come Federico Fellini e Andrei Tarkovskij hanno tratto ispirazione da Bergman. Fellini, ad esempio, ha esplorato temi di crisi esistenziale e di introspezione in film come "8 1/2", mentre Tarkovskij ha creato atmosfere oniriche e riflessive in film come "Andrej Rubl?v". "Il posto delle fragole" ci fa riflettere sulla vita e sulla morte, e sulla ricerca di significato e di connessione con gli altri.
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salvatoregal91
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giovedì 28 maggio 2015
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il capolavoro di bergman
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Il cinema è per me un bisogno , come mangiare , bere o dormire ed è completamente integrato in ogni cellula del mio corpo . Con questo frase , Ingmar Bergman , spiega la sua personalità e la passione senza limiti verso il cinema , che deve molto a lui per aver realizzato uno dei film più belli della storia . Nell'arco di una giornata l'anziano professore Borg, andando a ritirare il riconoscimento per il suo impegno nel campo scientifico, dopo cinquant'anni di attività, all'università di Lund a Stoccolma , farà i conti con la propria esistenza tra presente e passato , sogno e realtà , in compagnia della nuora e di altri personaggi stravaganti .
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Il cinema è per me un bisogno , come mangiare , bere o dormire ed è completamente integrato in ogni cellula del mio corpo . Con questo frase , Ingmar Bergman , spiega la sua personalità e la passione senza limiti verso il cinema , che deve molto a lui per aver realizzato uno dei film più belli della storia . Nell'arco di una giornata l'anziano professore Borg, andando a ritirare il riconoscimento per il suo impegno nel campo scientifico, dopo cinquant'anni di attività, all'università di Lund a Stoccolma , farà i conti con la propria esistenza tra presente e passato , sogno e realtà , in compagnia della nuora e di altri personaggi stravaganti . Varie sono le tematiche trattate tra cui il rapporto genitore e figlio, il fallimento in rapporto alle reali fondamenta della vita , il cambiamento condizionato dal tempo , analizzato con un'estetica straordinaria all'inizio del film con degli orologi senza lancette, durante un suo sogno . L'esistenza di Dio ricercata nelle domande dei giovani in viaggio , in cui si rivede il professore nei ricordi nostalgici , sottolineando l'importanza fondamentale degli affetti ,linfa primaria per arrivare alla felicità . Un film-bilancio , alquanto doloroso per le scelte che ci contraddistinguono nel cammino , lungo o breve , in questa vita impevedibile . Ci troviamo davanti ad un film senza tempo , degno di ogni riconoscimento , perchè mai nessuno come il regista svedese è riuscito a trattare i temi esistenziali con tale semplicità e delicatezza . Un capolavoro, inarrivabile, del secolo scorso.
Salvatore Galizia
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fabio
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mercoledì 6 marzo 2019
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un viaggio nella memoria alla fine della vita
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Un viaggio di un anziano medico per ricevere una onoreficenza diventa lo spunto per sognare, ricordare e riflettere sulla propria vita.
Il film è una dura condanna dell'egoismo e l'indifferenza che alberga nel cuore degli uomini ma vuole anche intravvedere la speranza nella gioventù.
Ci sono i dubbi spirituali sul dopo vita, che già erano ben più centrali nel settimo sigillo. Attraverso il sogno vengono evocati luoghi e persone che hanno avuto importanza ma con le quali non è più possibile comunicare. L'angoscia del vivere è palpabile ma si alterna a momenti di vera serenità e gioia, ritrovare il posto delle fragole, la propria infanzia.
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simone consorti
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domenica 30 dicembre 2012
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intermittenze bergmaniane
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PRIMA PARTE
Un film on the road alla Bergman, dove il viaggio da Stoccolma a Lund è parallelo al viaggio interiore del personaggio e al suo viaggiare nel tempo, alla riscoperta del suo passato. Il posto delle fragole(1957),opera proustiana nei temi e strindberghiana nei dialoghi, si apre con l’incubo notturno del Professor Isak Borg(personaggio che ha le stesse iniziali di Ingmar Bergman)e si chiude con il suo sereno prendere sonno alla fine del giorno. Con la nuora Marianna, incinta di due mesi, e per questo motivo in crisi con il marito, il Professor Borg, settantottenne, deve recarsi presso l’ insigne università di Lund a ricevere l’onorificenza del giubileo professionale, un sigillo, probabilmente l’ultimo della sua carriera.
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PRIMA PARTE
Un film on the road alla Bergman, dove il viaggio da Stoccolma a Lund è parallelo al viaggio interiore del personaggio e al suo viaggiare nel tempo, alla riscoperta del suo passato. Il posto delle fragole(1957),opera proustiana nei temi e strindberghiana nei dialoghi, si apre con l’incubo notturno del Professor Isak Borg(personaggio che ha le stesse iniziali di Ingmar Bergman)e si chiude con il suo sereno prendere sonno alla fine del giorno. Con la nuora Marianna, incinta di due mesi, e per questo motivo in crisi con il marito, il Professor Borg, settantottenne, deve recarsi presso l’ insigne università di Lund a ricevere l’onorificenza del giubileo professionale, un sigillo, probabilmente l’ultimo della sua carriera. Tutto sa di definitivo in questo film. Tutto è in attesa del sigillo finale, ma la bara del professor Borg,come gli appare nel suo incubo iniziale, non è ancora sigillata. Nell’ incubo, che spinge il professore a lasciar perdere l’idea del viaggio in aereo e a prendere la macchina, per visitare, per un’ultima volta, i luoghi della sua vita professionale e della sua infanzia, compaiono i soliti orologi(qui ticchettanti senza lancette), correlativi oggettivi del sentimento del tempo del protagonista e idée fixe della cinematografia bergmaniana, da Sussurri e Grida a Fanny e Alexander. Nell’incubo la bara, cigolando, si spalanca. All’interno vi è un sosia del professore, che lo tira dentro fino a che i loro due visi, entrambi estenuati e terrorizzati, si sovrappongono. L’ incontro, tra presente è futuro, è perfettamente simmetrico a quello tra presente e passato che vedrà la sovrapposizione dei due visi sosia,questa volta sereni e sorridenti, nell’ ultimo fotogramma del film. Il professor Borg, ripreso quasi sempre in primi e primissimi piani, è un uomo chiuso e taciturno. La nuora Marianna ha un rapporto conflittuale con lui perché, nei suoi comportamenti, rivede l’incapacità di amare e di lasciarsi andare del figlio Evald, suo marito. Il loro viaggio, reale e insieme mentale, è costruito a tappe. La prima fermata è un’ epifania, che ci permette di leggere in filigrana tra i rimpianti del personaggio. Ci ritroviamo in un luogo senza tempo, il posto delle fragole, appunto,toponimo che il professore pronuncia a fior di labbra, assaggiandolo come se fosse un frutto delizioso e, ormai, proibito. Il lungo flash back, in realtà, non è un ritorno indietro nel tempo,ma un ritornare del tempo, un conato di passato, infatti il professore vi compare anziano, tarlato dai suoi settant’otto anni, in mezzo a personaggi rimasti giovani e intatti. Risvegliandosi da questa intermittenza, il professor Borg si ritrova davanti una ragazza che lo interroga. Lei si chiama Sara, come il suo primo amore e le assomiglia alla perfezione. Insieme a due ragazzi, diretti anch’ essi in Italia, Sara viene fatta salire sulla macchina, da lei definita “un barcone di famiglia”,che sta recandosi al sud. Sara è una creatura della primavera, che si barcamena tra i suoi angeli custodi: un razionalista, Victor, e un fideista, Anders, i quali litigano fino a venire alle mani, sull’ esistenza di Dio. La tematica del silenzio di Dio, che poi sarà esplicitata nella Trilogia, qui rimane, tuttavia, in secondo piano. Dio, infatti, in questo film si manifesta pur non parlando e il suo silenzio è abitato da voci, suoni e colori...
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