IL POSTO DELLE FRAGOLE (Smultronstället) – SVEZIA, 1957. Diretto da INGMAR BERGMAN e interpretato da VICTOR SJOSTROM – INGRID THULIN – GUNNAR BJORNSTRAND – BIBI ANDERSSON – JULLAN KINDHAL – MAX VON SYDOW § Protagonista della pellicola è il professor Isak Borg, 78 anni, laureato in medicina, il quale è in procinto di raggiungere l’università di Lund in cui riceverà un premio speciale per il cinquantenario della sua attività professionale. Lo accompagna la nuora Marianne, che non apprezza i suoi modi di fare freddi ed egoisti, e lungo la strada raccoglie tre studenti autostoppisti che lo prendono subito in simpatia. Va a trovare l’anzianissima madre e infine partecipa alla sontuosa cerimonia in cui viene premiato.
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IL POSTO DELLE FRAGOLE (Smultronstället) – SVEZIA, 1957. Diretto da INGMAR BERGMAN e interpretato da VICTOR SJOSTROM – INGRID THULIN – GUNNAR BJORNSTRAND – BIBI ANDERSSON – JULLAN KINDHAL – MAX VON SYDOW § Protagonista della pellicola è il professor Isak Borg, 78 anni, laureato in medicina, il quale è in procinto di raggiungere l’università di Lund in cui riceverà un premio speciale per il cinquantenario della sua attività professionale. Lo accompagna la nuora Marianne, che non apprezza i suoi modi di fare freddi ed egoisti, e lungo la strada raccoglie tre studenti autostoppisti che lo prendono subito in simpatia. Va a trovare l’anzianissima madre e infine partecipa alla sontuosa cerimonia in cui viene premiato. Durante il viaggio in automobile, Isak fa una serie di incubi in cui rivede le figure della sua infanzia e vita adulta, incubi che lo destabilizzano e lo portano a pensare che probabilmente non ha vissuto bene i suoi rapporti interpersonali. Vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino, questo dramma psicologico impressiona per la carica emotiva presente nei sogni, tanto forte ed intensa che sembra balzare fuori dallo schermo, e le sequenze inquietanti (come il primo sogno dove lui vede sé stesso in una bara e riconosce un insignificante uomo vecchio nello specchio tenuto in mano dalla ragazza che lui amava da adolescente) sono eccellenti. Bergman (1918-2007) stesso dichiarò che non s’era accorto che era in realtà V. Sjostrom (1879-1960) a dirigere la storia del film, avendo fatta sua la sceneggiatura e il personaggio principale (il quale ha le stesse iniziali del regista), ponendosi quasi come una figura paterna per Ingmar. Il titolo del film, uno dei suoi capolavori e forse uno dei migliori film drammatici mai realizzati, deriva dal bosco vicino alla casa di Isak in riva ad un lago in cui insieme alla cugina Sara, che non ricambiava il suo amore, coglieva le fragole. Molti elogi, quindi, a Sjostrom che cura alla perfezione i tormenti di un uomo affermato professionalmente ma praticamente fallito a livello relazionale, ma non sono da meno I. Thulin nell’interpretare la nuora addolorata dal rigido marito (Evald, il trentottenne figlio di Isak) per la sua intenzione di farla abortire. Il significato del Posto delle fragole si può riassumere così: Isak non ha saputo gestire con gentilezza e altruismo i rapporti con gli altri esseri umani, ma può ancora agire affinché Evald non diventi un individuo gelido come lui. I personaggi di Sara e della vivace studentessa che chiede un passaggio al medico sono interpretati entrambi da B. Andersson (una scelta tutt’altro che casuale, dato che in una delle ultime scene la studentessa dichiara al professore che lui costituirà sempre per lei un amore importante e un rilevante punto di riferimento, sotto gli occhi compiaciuti del vecchio). Molto bella la scenografia, e un bianco e nero funzionale all’espressività della storia, per il tema passato dei ricordi. Un egregio risultato raggiunto da I. Bergman.
Drammatico; giudizio personale: 9 (ottimo)
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