Costantemente in equilibrio tra il dramma e il romanzo sentimentale, C’è un sentiero nel cielo è un fotoromanzo la cui trama rispetta la struttura narrativa dei romanzi d’appendice di fine secolo. Le vicende dei due innamorati perseguitati dal cattivone di turno che riescono a superare, una dopo l’altra, le avversità della vita grazie all’amore che li lega, pur essendo scontate, appassionano il pubblico. L’interpretazione di Claudio Villa, ben sorretta da una nutrita serie di canzoni, risulta migliore di altre esperienze ‘drammatiche’ precedenti. Nonostante la debolezza dell’impianto narrativo il film riesce a non perdere di tensione grazie alla presenza, come sempre accade nei film di Marino Girolami, di una robusta serie di interpreti minori di grande professionalità che hanno il compito di dare maggior spessore alle vicende.
[+]
Costantemente in equilibrio tra il dramma e il romanzo sentimentale, C’è un sentiero nel cielo è un fotoromanzo la cui trama rispetta la struttura narrativa dei romanzi d’appendice di fine secolo. Le vicende dei due innamorati perseguitati dal cattivone di turno che riescono a superare, una dopo l’altra, le avversità della vita grazie all’amore che li lega, pur essendo scontate, appassionano il pubblico. L’interpretazione di Claudio Villa, ben sorretta da una nutrita serie di canzoni, risulta migliore di altre esperienze ‘drammatiche’ precedenti. Nonostante la debolezza dell’impianto narrativo il film riesce a non perdere di tensione grazie alla presenza, come sempre accade nei film di Marino Girolami, di una robusta serie di interpreti minori di grande professionalità che hanno il compito di dare maggior spessore alle vicende. Tra essi c’è un Carlo Campanini in forma smagliante. Proveniente dal teatro di rivista l’attore torinese, di cui si ricorda la splendida interpretazione in Le miserie del signor Travet di Mario Soldati, dà qui l’ennesima dimostrazione della sua versatilità interpretativa.
[-]
|
|