Giuseppe Marotta
Infine abbiamo, prosegue la nonna cinematografica, l’Oriente di legno e di stoppa dei film-rivista. Chi, se non il regista Vincente Minnelli, può tuttora occuparsene? Da venti o trent’anni egli non vive che di piroette e canzoni. In questo genere il Minnelli é, a dirla con gli umoristi dei tavolini letterari di via Veneto, l’eterno Vincente e piazzato. Dunque c’era una volta, nel film Uno straniero fra gli angeli, il Califfo di Bagdad. Era giovane, sfaccendato, cretino; s’invaghì di Màrsina, figlia di Alì, un poeta ambulante. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (1915 caratteri spazi inclusi) su 1958