paola di giuseppe
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lunedì 21 giugno 2010
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sabrina o della joie de vivre
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“Odio le donne che ridono sempre!” piagnucola Sabrina al padre, il buon attempato chauffeur che da 25 anni guida la limousine della famiglia Larrabee, restando compassato al suo posto da perfetto snob. Sul sedile posteriore i padroni, in mezzo il diaframma di vetro.
“Non sognare l’impossibile”, risponde affettuoso e burbero alla figlia che guarda le feste di casa Larrabee con quegli occhioni immensi e tristi dal nascondiglio sull’albero, mentre il suo adorato David (un William Holden che sembra ossigenato) svolazza tra bellezze bionde e ridenti in bianco tight, con bottiglia di champagne e flut di cristallo nascosti nelle tasche posteriori dei pantaloni.
Un corso di cucina aspetta Sabrina a Parigi, il master dei poveri, il massimo a cui puoi aspirare se vivi ai piani bassi, e Sabrina è la mascotte della servitù che tifa per lei senza ritegno.
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“Odio le donne che ridono sempre!” piagnucola Sabrina al padre, il buon attempato chauffeur che da 25 anni guida la limousine della famiglia Larrabee, restando compassato al suo posto da perfetto snob. Sul sedile posteriore i padroni, in mezzo il diaframma di vetro.
“Non sognare l’impossibile”, risponde affettuoso e burbero alla figlia che guarda le feste di casa Larrabee con quegli occhioni immensi e tristi dal nascondiglio sull’albero, mentre il suo adorato David (un William Holden che sembra ossigenato) svolazza tra bellezze bionde e ridenti in bianco tight, con bottiglia di champagne e flut di cristallo nascosti nelle tasche posteriori dei pantaloni.
Un corso di cucina aspetta Sabrina a Parigi, il master dei poveri, il massimo a cui puoi aspirare se vivi ai piani bassi, e Sabrina è la mascotte della servitù che tifa per lei senza ritegno.
La tour Eiffel occhieggia ora dietro il finestrone rotondo davanti al quale si staglia, fiero, il capocuoco che la guarda disgustato (non sa neanche rompere un uovo!).
Ma Parigi è sempre Parigi e fa miracoli.
Sabrina sboccia, di colpo non è più la timida ragazzetta che voleva morire per amore nel parco macchine dei Larrabee, aspirando ossido di carbonio e finendo sulle spalle del severo Linus ( un Boogie non smagliante come sempre ma la parte non lo prevedeva) che la riporta di sopra (e già lì il destino comincia a darsi da fare, come vedremo).
Sabrina torna da Parigi nella maestosa dimora dei Larrabee come un sogno, una ventata d’aria fresca, i suoi occhi sono luce, il sorriso perle, il corpo giunco . Illumina quel mondo incartapecorito di uomini troppo seri e donne troppo ridenti, fanciulle da allevamento per matrimoni combinati e vecchie sussiegose, mariti spaventati che si nascondono con sigaro acceso nell’armadio e dandy perdigiorno che scialacquano i beni di papà.
Bisogna neutralizzare Sabrina, è amore, bellezza, joie de vivre, non c’è posto per una cosa simile e ci pensa il serio Linus. Ma il destino ha continuato il suo lavoro da quella volta in garage.
Mentre David, che finalmente si è accorto di lei, cura le conseguenze nefaste del vizietto di mettere bicchieri nelle tasche posteriori dei pantaloni per poi scordarsene, Linus tesse la tela in cui resterà impigliato (e con nostra vera soddisfazione, del resto, tra Holden e lui l’esito era scontato, forse meno se ci fosse stato Cary Grant, come doveva essere all’inizio).
Wilder passa la mano leggera sulle cose, guarda divertito, corruga di tanto in tanto la fronte, ma solo un po’, mette insieme un cast prezioso, di quelli che fanno pensare a felici congiunzioni astrali, e sembra dirci: questo è uno dei tanti modelli della vita dell’uomo, sempre che non arrivino le tempeste dalla storia. Ora proviamo a scombinare le carte e lasciamo che a farlo, stavolta, siano grazia e allegria, in una parola Sabrina, la lady anomala di una sophisticated comedy che rivede e corregge la favola di Cenerentola ("d'altronde siamo nel XX secolo" si sente ripetere).
"Nessun povero è mai stato chiamato democratico per aver sposato un ricco".
Come dire tanto, e nel lontano ‘54, senza alzare bandiere e buttar giù statue.
Il grande cinema del tempo che fu ancora ci sorprende e ci fa star bene, e a volte si può.
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sara
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sabato 16 agosto 2008
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il cinema che fa sognare
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Billy Wilder,già solo questo nome dovrebbe essere un buon motivo per vedere uno dei più bei film della storia del cinema.Ha il sapore della tipica commedia americana anni'50 e il suo regista è una garanzia.Gli interpreti sono adeguati ai personaggi tranne forse Humphrey Bogart che appare un pò stonato nei panni di un personaggio che inizialmente fu pensato per Cary Grant,ma questo non rovina un'ottima pellicola.Perfetto Holden nei panni del dongiovanni.Impeccabile la Hepburn nella sua raffinatezza.Una storia romantica che permette come tante altre di sognare col cinema d'altri tempi o semplicemente un modo per rilassarsi con un film piacevole.
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samanta
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lunedì 27 agosto 2018
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sognare l'impossibile
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Il film è da considerarsi un capolavoro della commedia brillante-sentimentale, ancora adesso non mostra i 60 anni e più che ha. Billy Wilder (6 Oscar) seppe prendere in mano con abilità e classe sia come regista o come sceneggiatore un film che si dimostrò difficile da condurre durante le riprese. Innanzitutto per i rapporti tra gli attori: Bogart che era considerato un attore disciplinato e tranquillo si dimostrò nervoso e rissoso sul set sia nei confronti del regista che insultò chiamandolo "bastardo Nazista", che con i colleghi, specie con Holden (il preferito di Wilder) che arrivava in ritardo sul set a causa delle sue continue sbornie, oltretutto si creò un legame amoroso tra Holden e la Hepburn poi rotto da quest'ultima.
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Il film è da considerarsi un capolavoro della commedia brillante-sentimentale, ancora adesso non mostra i 60 anni e più che ha. Billy Wilder (6 Oscar) seppe prendere in mano con abilità e classe sia come regista o come sceneggiatore un film che si dimostrò difficile da condurre durante le riprese. Innanzitutto per i rapporti tra gli attori: Bogart che era considerato un attore disciplinato e tranquillo si dimostrò nervoso e rissoso sul set sia nei confronti del regista che insultò chiamandolo "bastardo Nazista", che con i colleghi, specie con Holden (il preferito di Wilder) che arrivava in ritardo sul set a causa delle sue continue sbornie, oltretutto si creò un legame amoroso tra Holden e la Hepburn poi rotto da quest'ultima. Inoltre altro problema fu la sceneggiatura che venne completata solo nel corso delle riprese, una volta la povera Hepburn si finse malata per permettere a Wilder di completare la scena e di presentarla a Bogie, che gli disse poco gentilmente che sembrava scritta dalla figlia di 7 anni. Bogie anni dopo quando era malato a letto, fu visitato da Wilder e si scusò con il regista per il suo comportamento dovuto a"ragioni personali". Comunque il film, tra tante traversie, come anche altri famosi esempi (uno per tutti Via con il Vento) riuscì come uno splendido spettacolo condito dal sarcasmo e dall'umorismo di Wilder, addolcito nel modo giusto dai risvolti sentimentali che sfiorano il dramma. Sabrina (Audrey Hepburn) è la figlia dell'autista dei Larabie, famiglia immensamente ricca che controlla un impero industriale-finanziario, è innamorata del secondogenito David (William Holden) uno scavezzacollo che non la considera, Sabrina va a Parigi per frequentare una famosa scuola di cucina e ritorna dopo 2 anni trasformata in una donna di classe e David si innamora di lei, ma si intromette Linus (Humphrey Bogart) il primogenito che guida le imprese di famiglia e che ha combinato un matrimonio di interesse (il 4°) per David, ma alla fine Sabrina e Linus si innamoreranno.
Certamente il successo del film è anche dovuto alle splendide performance delgli attori. Non sono d'accordo con chi critica Bogart come non adatto alla parte, lo vedo molto meglio della prima scelta a che era Cary Grant che poi rifiutò, Grant era un grande attore ma sarebbe stato troppo simile a William Holden, Bogie recita perfettamente l'uomo non affascinante fisicamente che pensa solo agli affari, ma ha anche un cuore quando ad esempio afferma che non lavora per soldi o potere ma per creare fabbriche, lavoro, scuole, ospedali, centri sportivi, sembra quadi una dichiarazione "olivettiana ". Holden recita alla perfezione il gaudente che finalmente cresce e diventa adulto. Quanto ad Audrey certamente rimarrà sempre impressa l'immagine di Sabrina che con i suoi occhioni spalancati e il viso sognante arrampicata su un albero, guarda la festa del Larabie con il sottofondo musicale de "Il tema di Sabrina", ammirando il suo David.
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lady libro
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sabato 13 novembre 2010
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sabrina dell'amore
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Uno dei film più belli con Audrey Hepburn, un'attrice unica e inimitabile nel suo stile. In questo film riesce a far innamorare di sè i due ricchi fratelli presso cui suo padre lavora come autista. Humphrey Bogart rivela una sensibilità inaspettata, che lo rende un attore sempre più bravo e che ormai ha il suo posto nel tempio degli attori venerati di tutto il mondo, e William Holden rende la commedia assai gradevole e divertente con i suoi amori e il suo spirito.
Un cast eccezionale, per un film meraviglioso. Cinque stelle, e se potessi gliene darei 100.000!
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dario
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martedì 16 agosto 2011
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raffinatissimo
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Ecco il tocco di Billy Wilder: leggero, elegante, raffinato e intelligentissimo. Aggiungiamo l'arguzia, l'ironia, la bonomia e una sensibilità tutta umana che commuove (si veda la scena sul campo da tennis). Capolavoro assoluto, folm dove tutto gira alla perfezione e tutto funziona senza la minima forzatura, persino Bogart nei panni di un vecchio innamorato (pare non volesse, ma qui non lo fa vedere di certo: è perfetto ed è perfettamente adatto alla morale della storia). Tutti gli attori sono in forma, la Hepburn è incantevole e la storia da sogno. Su tutto quanto vigila la genialità di Wilder con sicurezza imbattibile, con stile quanto mai ammirevole.
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Ecco il tocco di Billy Wilder: leggero, elegante, raffinato e intelligentissimo. Aggiungiamo l'arguzia, l'ironia, la bonomia e una sensibilità tutta umana che commuove (si veda la scena sul campo da tennis). Capolavoro assoluto, folm dove tutto gira alla perfezione e tutto funziona senza la minima forzatura, persino Bogart nei panni di un vecchio innamorato (pare non volesse, ma qui non lo fa vedere di certo: è perfetto ed è perfettamente adatto alla morale della storia). Tutti gli attori sono in forma, la Hepburn è incantevole e la storia da sogno. Su tutto quanto vigila la genialità di Wilder con sicurezza imbattibile, con stile quanto mai ammirevole.
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dario
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mercoledì 24 dicembre 2014
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una commedia perfetta
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Funziona tutto alla perfezione. E' il tocco registico a compiere il miracolo. Il film ruota intorno all'organizzazione mentale di Billy Wilder, fra i più grandi registi di tutti i tempi. Semplicit. buon gusto, intelligenza, sensibilità, fotografia strepitosa, ritmo leggero, ma intenso, incisivo. Attori al meglio. Sublime capacità narrativa, amore per il racconto. Un miracolo senza tempo.
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luigi chierico
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giovedì 17 settembre 2015
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dietro le quinte
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Sabrina è soltanto Audrey Hepburn (25 anni) e nessun’altra mai. Incantevole e sbarazzina in ogni momento, in ogni occasione, che sia sull’albero come una gattina, o che sia alle prese con un magnate della finanza o nella magica ed incantevole Parigi. I suoi grandi occhi da cerbiatta, un fisico che le consente di muoversi come una piuma portata via dal vento dell’amore che è infatuazione trasformata in passione. Protagonista di tanti film da regina e principessa come da fioraia, ha avuto al suo fianco sempre grandi attori ed anche più maturi di lei e di altissimo valore, come in questo delizioso ed indimenticabile film. Al suo fianco in questa brillante e divertente commedia c’è addirittura Humphrey Bogart (55 anni) e William Holden.
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Sabrina è soltanto Audrey Hepburn (25 anni) e nessun’altra mai. Incantevole e sbarazzina in ogni momento, in ogni occasione, che sia sull’albero come una gattina, o che sia alle prese con un magnate della finanza o nella magica ed incantevole Parigi. I suoi grandi occhi da cerbiatta, un fisico che le consente di muoversi come una piuma portata via dal vento dell’amore che è infatuazione trasformata in passione. Protagonista di tanti film da regina e principessa come da fioraia, ha avuto al suo fianco sempre grandi attori ed anche più maturi di lei e di altissimo valore, come in questo delizioso ed indimenticabile film. Al suo fianco in questa brillante e divertente commedia c’è addirittura Humphrey Bogart (55 anni) e William Holden. Sabrina figlia dell’autista del grande finanziere Linus della ricca famiglia Larrabee è invaghita del giovane David scavezzacollo fratello di Linus. L’ottimo John Williams, nella parte del padre di Sabina sig. Thomas Fairchild, ce la mette tutta per evitare che la figlia si metta nei guai. Ma Sabrina sebbene si arrampichi anche sugli alberi per spiare David non è una arrampicatrice sociale,ma solo una sciocca fanciulla alla mercé dell’istinto piuttosto che del cuore. Le circostanze scalfiranno il rigido e glaciale capo Linus al punto da fargli perdere la testa e con quella anche cappello ed ombrello, ma non gli affari. Tra un caffè ed una colazione scatta la scintilla dell’imponderabile, per il piacere degli spettatori Cupido non perdona soprattutto se c’è di mezzo Parigi ed una pioggia che profuma di tigli.
Un film leggero ma incantevole, una interpretazione da manuale per tutti, una fotografia non originale,ma il dialogo non lo si può perdere,gli sguardi e i momenti di sospensione ne fanno un ottimo indimenticabile film. Il regista Billy Wilder rientra tra i grandi registi degli anni 40-80; ci ha regalato, a tacer d’altro, “Quando la moglie è in vacanza”.
Cercare di vedere nel film un conflitto di interessi,una lotta di classe,un difficile rapporto in famiglia, dall’una o dall’altra parte, è del tutto fuorviante. Il film è una commedia come tante di questo regista, non si potrebbe dire altrettanto per i film interpretati dall’indimenticabile Humphrey Bogart, per citarne almeno due: “Casablanca” e “L’ammutinamento del Caine”, se non lo si fosse visto poi,l’anno dopo, prendere parte, insieme e Peter Ustinov (Nerone nel “Quo vadis”) e ad Aldo Ray, allo spassoso ed umoristico film “Non siamo angeli” e cos’altro ci avrebbe regalato se non fosse morto nel 1957 a soli 58 anni!
Chi si appresta a vedere questa edizione di”Sabrina” del 1954 si goda lo spettacolo libero da ogni commento. chibar22@libero.it
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paolo_89
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giovedì 14 febbraio 2013
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sabrina, adorabile sfasciafamiglie
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C'è un motivo se Sabrina è tra le commedie romantiche e sofisticate più celebri, non troppo sdolcinate e cui si fa più spesso riferimento per inquadrare il genere.
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C'è un motivo se Sabrina è tra le commedie romantiche e sofisticate più celebri, non troppo sdolcinate e cui si fa più spesso riferimento per inquadrare il genere. C'è lo zampino di Billy Wilder, eclettico emigrante austriaco e pioniere di un certo cinema americano che pochi registi, così integrati e prolifici nella macchina-Hollywood, hanno saputo condire con uno sguardo anche personale e non solo facilmente commerciabile.
Sabrina è la figlia dell'autista di una ricca e potente famiglia, i Larrabee. Sin da piccola è innamorata di uno dei due rampolli, il più piccolo: David. Non potendo sopportare di essere sempre ignorata, dopo tanti e tanti anni di vicinato, decide di uccidersi nel garage della famiglia, accendendo i motori di tutte le auto parcheggiate e respirando a pieni polmoni i gas di scarico. Tra lo sbuffo di un tubo intasato e un colpo di tosse, il maggiore dei rampolli Larrabee – Linus – si accorge di tutto, apre il garage e tira fuori Sabrina, che decide più saggiamente di volare a Parigi per un corso di cucina. Come aveva promesso a suo padre d'altra parte, nella speranza di alleviare le sue pene d'amore. Ma chi, se non David, poteva riportarla a casa al suo ritorno senza nemmeno riconoscerla, tanto Sabrina è cambiata e tanto sembra una donna della sua stessa classe sociale e raffinatezza? E chi, se non Linus, poteva usare la sua astuzia ed esperienza nel mondo degli affari per scongiurare l'ennesimo colpo di testa del fratello farfallone, cercando di salvaguardare gli interessi economici della famiglia Larrabee? Ecco che si fanno strada equivoci, doppi giochi e opportunismo, intrecciati così saggiamente che non sempre si scorgono i confini dell'uno o dell'altro: merito di una sceneggiatura precisa, che persegue fedelmente il suo scopo seminando qua e là indizi che, puntualmente, si trasformano in rivelazioni non sempre scontate. La cucina, l'amore per Parigi, il ballo cheek-to-cheek, le scaramucce tra fratelli: ogni cosa al suo posto, e un posto per ogni cosa.
Quella che sembrava una favola dolce, introdotta da una voce narrante ironica e abile nell'offrire un'introduzione chiara ed essenziale, si trasforma lentamente in una singolar tenzone, un conflitto tra fratelli, un ibrido (che oggi assomiglierebbe a un dramedy, che termine orribile) in bilico fino alla fine. Si evolvono i personaggi e si parteggia per ciascuno di loro, a turno; cambiano gli ambienti e l'illuminazione di uno stesso luogo a seconda dei loro umori; si gioca con la musica diegetica e di commento passando dall'uno all'altro livello assecondando le circostanze – e indovinandoci sempre. Sabrina: è tutta questione di polso. Wilder ce l'ha.
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elgatoloco
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mercoledì 17 febbraio 2016
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neoromantico, wilder
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Questo"Sabrina"di Wilder, vero capolavoro di Billy Wilder, regista ebreo-austriaco che si è espresso al meglio a Hollywood, è un autentico capolavoro, a differenza di un remake inguardabile realizzato circa un decennio fa, mentre l'originale passa bellamente la sessantina... Neo-romantico, se vogliamo una definizione, giocato tra la commedia e il dramma sentimentale(prevalenza del primo elemento, certo), "Sabrina"non tralascia una critica pur se misurata(WIlder era anticomunista e antisocialista convinto, pur essendo un"democratico")al capitalismo yankee, in cui era inopportuno, almeno negli anni del"boom"del Secondo Dopguerra, che un ricco sposasse una donna povera.
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Questo"Sabrina"di Wilder, vero capolavoro di Billy Wilder, regista ebreo-austriaco che si è espresso al meglio a Hollywood, è un autentico capolavoro, a differenza di un remake inguardabile realizzato circa un decennio fa, mentre l'originale passa bellamente la sessantina... Neo-romantico, se vogliamo una definizione, giocato tra la commedia e il dramma sentimentale(prevalenza del primo elemento, certo), "Sabrina"non tralascia una critica pur se misurata(WIlder era anticomunista e antisocialista convinto, pur essendo un"democratico")al capitalismo yankee, in cui era inopportuno, almeno negli anni del"boom"del Secondo Dopguerra, che un ricco sposasse una donna povera... Ogni particoalre è curato, come per es.il contrasto luce-ombra(l'illuminazione, dunque, dove probabilmente nel bianco e nero non si è mai fatto meglio...), con gli elementi romantici inziali(tentativo di suicidio di Sabrina con il monossido di carbonio del gas di scarico delle macchine, luna)che vengono"superati"dall'arrivo di Larry, che poi sarà il futuro sposo di Sabrina, dopo un lungo innamoramento della ragazza per il fratello di lui, "vago"e tombeur des femmes... Interpreti eccelsi, dalla"mitica"Audrey Hepburn a BOgart e Holden, qui impegnati in ruoli diversi dai loro più classici: Holden lo identifichiamo piuttosto con il western, Bogy con il mitico"Casablanca"e in genere il dramma poliziesco, giallo e di spionaggio o il film d'avventura. Tutti straordinari, comunque, anche per questo déplacement... El Gato
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emmylemmon xd
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martedì 16 luglio 2013
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commedia d'autore
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La giovane e timida Sabrina Fairchild (Audrey Hepburn) è la figlia dell'autista di un'importante famiglia aristocratica, i Larrabee. La ragazza è innamorata del figlio minore della famiglia, il perdigiorno David (William Holden), ma, rendendosi conto di non avere alcuna possibilità,decide di togliersi la vita. Casualmente viene salvata dal fratello di David, Larry (Humphrey Bogart), quindi decide di recarsi ad una prestigiosa scuola parigina per distrarsi. Tornerà a casa del tutto trasformata, da ragazza goffa e insicura è divenuta una donna bellissima ed elegante pronta a riconquistare il suo amato, ma le cose non andranno come previsto.
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La giovane e timida Sabrina Fairchild (Audrey Hepburn) è la figlia dell'autista di un'importante famiglia aristocratica, i Larrabee. La ragazza è innamorata del figlio minore della famiglia, il perdigiorno David (William Holden), ma, rendendosi conto di non avere alcuna possibilità,decide di togliersi la vita. Casualmente viene salvata dal fratello di David, Larry (Humphrey Bogart), quindi decide di recarsi ad una prestigiosa scuola parigina per distrarsi. Tornerà a casa del tutto trasformata, da ragazza goffa e insicura è divenuta una donna bellissima ed elegante pronta a riconquistare il suo amato, ma le cose non andranno come previsto... Tipicamente Wilderiano, "Sabrina" è un film che critica aspramente la società e i suoi costumi, ma allo stesso tempo costituisce una favola simpatica e affascinante, interpretata da un cast stellare: Audrey Hepburn, fresca di un Premio Oscar per "Vacanze Romane", è elegantissima e bravissima, William Holden, anch'egli fresco di statuetta d'oro, è perfetto nei panni del "figlio di papà", mentre l'esperto Humphrey Bogart è un po' fuoriposto e a disagio. Non è soltanto un'allegra commedia romarica, ma soprattutto un film molto pessimista, che condanna, ad esempio: il consumismo che travolge valori come la sincerità e l'amore senza pietà, l'aristocrazia, che costringe l'individuo ad indossare costantemente una "maschera" per farsi accettare dalla società, come fa Sabrina "trasformandosi",e la menzogna, molto ricorrente nel corso del film. Per concludere "Sabrina" è un film molto sottovalutato, ricco di humor nero, e una delle opere migliori di Billy Wilder.
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