onufrio
|
giovedì 29 marzo 2018
|
formidable
|
|
|
|
Thriller francese diretto magistralmente da Clouzot che realizza un film degno dei capolavori del maestro del brivido Alfred Hitchcock. Curiosa quanto azzeccata l'assenza di musica, tranne che per i titoli iniziali e di coda. Sulla trama c'è poco da dire, anche perchè il messaggio conclusivo che appare nei titoli di coda recita chiaramente: " Non siate DIABOLICI! non distruggete l'interesse che i vostri amici potrebbero nutrire per questo film. Non raccontate loro quello che avete visto. Grazie per loro. "
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
matteobettini15gennaio
|
lunedì 17 luglio 2017
|
l' "hitchcock francese"
|
|
|
|
'I Diabolici' è un film degno del miglior Hitchcock, unanimamente considerato il "maestro del brivido". Addirittura, una leggenda metropolitana vuole che il regista Clouzot, autore de 'I Diabolici', abbia comprato i diritti del racconto originale soltanto poche ore prima in sfavore dello stesso Hitchcock. La storia, invece, consegna al pubblico una pellicola impregnata di un'atmosfera inquietante che si respira fin dalle prime scene. A far sì che il film trasmetta un senso completamente drammatico, interviene anche la totale assenza di musica, che si può ascoltare solamente durante i titoli di testa e di coda. Il cast è di prim'ordine: Simone Signoret (all'epoca moglie di Yves Montand), Vera Clouzot (moglie del regista e morta pochi anni dopo la fine del film in maniera pressocché identica al personaggio che interpreta, il che incrementò ulteriormente il sucesso de 'I Diabolici') e Paul Meurisse, il sadico direttore del collegio parigino (all'epoca, come voleva la prassi, frequentato esclusivamente da giovanotti) dove è ambientata gran parte della vicenda, funzionano a dovere.
[+]
'I Diabolici' è un film degno del miglior Hitchcock, unanimamente considerato il "maestro del brivido". Addirittura, una leggenda metropolitana vuole che il regista Clouzot, autore de 'I Diabolici', abbia comprato i diritti del racconto originale soltanto poche ore prima in sfavore dello stesso Hitchcock. La storia, invece, consegna al pubblico una pellicola impregnata di un'atmosfera inquietante che si respira fin dalle prime scene. A far sì che il film trasmetta un senso completamente drammatico, interviene anche la totale assenza di musica, che si può ascoltare solamente durante i titoli di testa e di coda. Il cast è di prim'ordine: Simone Signoret (all'epoca moglie di Yves Montand), Vera Clouzot (moglie del regista e morta pochi anni dopo la fine del film in maniera pressocché identica al personaggio che interpreta, il che incrementò ulteriormente il sucesso de 'I Diabolici') e Paul Meurisse, il sadico direttore del collegio parigino (all'epoca, come voleva la prassi, frequentato esclusivamente da giovanotti) dove è ambientata gran parte della vicenda, funzionano a dovere. E' proprio con l'arrivo di Meurisse (che interpreta Michel Delassalle, sposato con la proprietaria della scuola, Christina Delassalle, tormentata dal marito e totalmente incapace di difendersi) al collegio che il film inizia. E prosegue in quello che è un credibilissimo ritratto di un posto di lavoro: colleghi che, alle spalle, si spruzzano veleno l'uno contro l'altro, alunni che subiscono rabbia e frustrazione dei loro insegnanti, e frizioni e screzi continui tra Christina e Michel, sempre a causa di quest'ultimo, che insidia anche la bella Nicole (S.Signoret, all'apice della sua forma), un'altra insegnante. In realtà, la stessa Nicole ha in mente un piano per sbarazzarsi dell'odioso Michel e far così "rinascere", metaforicamente parlando, Christina ad una nuova vita migliore. Con un inganno, le due attirano Michel a Nyort (nella realtà il vero luogo di nascita di Clouzot, nel film paese di origine di Nicole) e lo uccidono, dopo avergli fatto bere del forte sonnifero. Di lì in avanti, però, è un susseguirsi di colpi di scena, tra il cadavere che non si trova, misteriose apparizioni e fatti apparentemente inspiegabili. Mi fermo qui (il finale è davvero sconvolgente, almeno per l'epoca, e rivela un autentico colpo di scena!) ma con l'aggiunta di due curiosità: 'I Diabolici' è il film d'esordio del cantante/attore francese Johnny Hallyday; durante una delle scene più celebri, quando cioè gli alunni si rifiutano di mangiare pesce andato a male, sembra che Clouzot abbia fatto servire alla moglie del pesce realmente andato a male, ottenendo così la forte espressione di disgusto che cercava sul volto di Vera! Buona visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a matteobettini15gennaio »
[ - ] lascia un commento a matteobettini15gennaio »
|
|
d'accordo? |
|
il befe
|
lunedì 16 febbraio 2015
|
grande film
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a il befe »
[ - ] lascia un commento a il befe »
|
|
d'accordo? |
|
contrammiraglio
|
mercoledì 3 dicembre 2014
|
aspettarsi l'inaspetatto
|
|
|
|
Ora vanno di moda i finali a sorpresa, ma all'epoca deve essere statu un notevole shock; e peraltro sto film è assai bello anche ora.
E che brave le attrici, che atmosfera; films così non li fanno più ormai!
|
|
[+] lascia un commento a contrammiraglio »
[ - ] lascia un commento a contrammiraglio »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
lunedì 15 marzo 2010
|
buono
|
|
|
|
"I diabolici" è un giallo raffinato e ben calibrato, anche se, ormai, allo spettatore del 2000 non risulta certo sorprendente come poteva esserlo negli anni '50. Tutto sommato si tratta di un film invecchiato bene, nonostante non possa reggere il confronto con i capolavori del maestro Hitchcock.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
alessandra verdino
|
mercoledì 21 febbraio 2007
|
la malvagita'
|
|
|
|
Penso sia il più bel noir del cinema francese.
Avvince sino dalla prima sequenza, per poi arrivare, in un continuo crescendo, all'incredibile ed inaspettato colpo di scena finale.
Cosa rende così speciale questo film?
Innanzi tutto, l'atmosfera.
Siamo in un collegio privato per ragazzi.
Ed ecco il personaggio del direttore, un uomo veramente detestabile.
E poi l'amicicia tra due donne: una moglie completamente distrutta da uno sbagliatissimo matrimonio (Véra Clouzot), ed un'insegnante (Simone Signoret), molto sbrigativa nei modi e fortissima di carattere.
Due temperamenti all'opposto, che, inspiegabilmente, si attraggono. Ma si tratta veramente di un'amicizia, o è troppo plausibile da essere falsa? Che questo rapporto abbia qualcosa di sbagliato lo si capisce immediatamente.
[+]
Penso sia il più bel noir del cinema francese.
Avvince sino dalla prima sequenza, per poi arrivare, in un continuo crescendo, all'incredibile ed inaspettato colpo di scena finale.
Cosa rende così speciale questo film?
Innanzi tutto, l'atmosfera.
Siamo in un collegio privato per ragazzi.
Ed ecco il personaggio del direttore, un uomo veramente detestabile.
E poi l'amicicia tra due donne: una moglie completamente distrutta da uno sbagliatissimo matrimonio (Véra Clouzot), ed un'insegnante (Simone Signoret), molto sbrigativa nei modi e fortissima di carattere.
Due temperamenti all'opposto, che, inspiegabilmente, si attraggono. Ma si tratta veramente di un'amicizia, o è troppo plausibile da essere falsa? Che questo rapporto abbia qualcosa di sbagliato lo si capisce immediatamente.
Le due donne sono troppo amiche, troppo disinteressate, troppo l'una per l'altra.
L'interesse principale che le accomuna è uccidere l'uomo che le fa soffrire entrambe.
Ma fino a che punto può arrivare la malvagità umana? E' realmente possibile un'amicizia così fra le donne?
Nel remarke di questo favoloso film ("Diabolique") le due donne erano considerate omosessuali. Così, si spiegherebbe.
Non desidero assolutamente svelare il tremendo finale di questo film.
L'omicidio c'è, e si vede. Ed è un omicidio molto intelligente, studiato a tavolino, messo in pratica agendo con incredibile malvagità e furbizia.
Il regista, Clouzot, ha voluto darci una lezione sulla parte più oscura dell'animo umano: la vera cattiveria che giace dentro ognuno di noi, e che è meglio non tirare mai fuori.
Un "plot" realmente eccezzionale, che avvince ed incanta immediatamente.
Insieme a questo, abbiamo una fotografia splendida, basata su chiaroscuri, che riflette i sentimenti dei protagonisti.
Oltre a ciò, ecco anche personaggi tipici della Francia, come i due vicini di casa un pò impiccioni, che amano ascoltare i quiz alla radio.
Insomma, un modo straordinario di vedere il cinema: come un'immagine, profondamente vera, dei sentimenti malvagi presenti in ognuno di noi.
Simone Signoret e Véra Clouzot sono al massimo ed offrono un'interpretazione che ha dell'incredibile, com'è incredibile questo film.
Un consiglio? Dopo che lo si è visto, interrogarsi mentalmente e chiedersi: "Fin dove si può arrivare con l'astuzia e la malvagità?"
Lascio la risposta ad ognuno di voi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandra verdino »
[ - ] lascia un commento a alessandra verdino »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro baratti
|
martedì 3 maggio 2005
|
diabolicamente
|
|
|
|
Crudeltà. Persecuzione. Annientamento. Questo l’universo morale dipinto da Clouzot. A tinte fosche, tragicamente, perché “un quadro è immancabilmente morale quando è tragico e quando riflette l’orrore delle cose che rappresenta”, come recita la lapidaria citazione in apertura di film. Nessuna parentesi rassicurante, nessuna pausa distensiva, nessuna vera tregua. Neanche quando la progressione drammatica sembra cedere il passo a soste ricreative: è umorismo che gronda malvagità, riso che si contrae in rictus, quello de I diabolici. Non diversamente va per i personaggi.
Nel jeu de massacre triangolare messo in scena da Clouzot, i protagonisti sono divorati da sentimenti inconfessabili: avidità, gelosia e perfidia sono le scintille che infiammano i loro cuori, precipitandoli nell’abisso della colpa.
[+]
Crudeltà. Persecuzione. Annientamento. Questo l’universo morale dipinto da Clouzot. A tinte fosche, tragicamente, perché “un quadro è immancabilmente morale quando è tragico e quando riflette l’orrore delle cose che rappresenta”, come recita la lapidaria citazione in apertura di film. Nessuna parentesi rassicurante, nessuna pausa distensiva, nessuna vera tregua. Neanche quando la progressione drammatica sembra cedere il passo a soste ricreative: è umorismo che gronda malvagità, riso che si contrae in rictus, quello de I diabolici. Non diversamente va per i personaggi.
Nel jeu de massacre triangolare messo in scena da Clouzot, i protagonisti sono divorati da sentimenti inconfessabili: avidità, gelosia e perfidia sono le scintille che infiammano i loro cuori, precipitandoli nell’abisso della colpa. E tutt’intorno un coro di personaggi minori abbrutiti dal cinismo, rosi dall’invidia, consumati dall’opportunismo. Perfino i bambini, piccoli mostri già esperti nell’arte della prevaricazione, gracchiano e malignano incessantemente, ostentando una ricchezza arrogante, proiezione di futuro potere.Un mondo senza scampo, nerissimo.
Eppure, per essere realmente disturbante, I diabolici difetta di un ingrediente essenziale: la potenza visiva. Soprattutto quando, come in questo caso, la materia narrativa giunge da un testo letterario, la forza della pellicola dovrebbe scaturire dalla violenza affilata dello sguardo, dalla durezza tagliente dell’occhio. Invece Clouzot, oscillando tra l’Hitchcock di Rebecca e il Cukor di Angoscia (due modelli ultraclassici), si rifugia in uno stile palesemente convenzionale, costellato sì di riflessi e segnali sinistri, ma in fondo privo di autentica visionarietà. L’ambientazione claustrofobica e l’illuminazione contrastata, peraltro ineccepibili, non bastano a fare del collegio un campo di tensioni mentali e fratture scardinanti: l’angustia spaziale non evolve in angoscia e la suspense non sfugge all’impressione di artificio.
Restano le prove maiuscole degli interpreti (la
Signoret su tutti, ovviamente), una manciata di sequenze di buon artigianato, quasi tutte immerse nell’acqua, e una sobrietà esemplare nell’uso delle sottolineature musicali. Ma i modelli rimangono lontani, molto lontani. Diabolicamente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro baratti »
[ - ] lascia un commento a alessandro baratti »
|
|
d'accordo? |
|
|