paolp78
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domenica 29 settembre 2019
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intramontabile
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La trasposizione cinematografica dei racconti di Giovannino Guareschi con gli indimenticabili Fernandel e Gino Cervi nei panni dei nemici-amici Don Camillo e Peppone è una delle massime espressioni della cultura italiana del dopoguerra.
Mi rendo conto di adoperare parole forti, ma ritengo giusto tributare il meritato onore a quest'opera popolare, che in modo trasversale è arrivata ad un pubblico vastissimo, di diverse estrazioni sociali e culturali, oltre che di varie generazioni.
Il giudizio che ho dato con le cinque stelle, non si riferisce solo a questo film, "Il ritorno di Don Camillo", che è il secondo della raccolta e forse nel complesso quello che personalmente preferisco, ma deve essere inteso come riferito all'intera serie di cinque pellicole, ciascuna delle quali non tradisce gli elementi caratterizzanti di queste opere, che ne hanno fatto la fortuna, e che sono principalmente l'atmosfera popolare, i valori sani ed autentici, il senso di comunità, l'esaltazione della vita semplice.
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La trasposizione cinematografica dei racconti di Giovannino Guareschi con gli indimenticabili Fernandel e Gino Cervi nei panni dei nemici-amici Don Camillo e Peppone è una delle massime espressioni della cultura italiana del dopoguerra.
Mi rendo conto di adoperare parole forti, ma ritengo giusto tributare il meritato onore a quest'opera popolare, che in modo trasversale è arrivata ad un pubblico vastissimo, di diverse estrazioni sociali e culturali, oltre che di varie generazioni.
Il giudizio che ho dato con le cinque stelle, non si riferisce solo a questo film, "Il ritorno di Don Camillo", che è il secondo della raccolta e forse nel complesso quello che personalmente preferisco, ma deve essere inteso come riferito all'intera serie di cinque pellicole, ciascuna delle quali non tradisce gli elementi caratterizzanti di queste opere, che ne hanno fatto la fortuna, e che sono principalmente l'atmosfera popolare, i valori sani ed autentici, il senso di comunità, l'esaltazione della vita semplice.
In definitiva sono pellicole che descrivono la provincia italiana, che costituisce la parte maggioritaria del paese, e permettono un po' a tutti di rivedercisi: per questo quando si guardano i film dedicati a Peppone e Don Camillo, si ritrova sempre qualcosa di familiare.
Ancora oggi questi film vengono trasmessi in prima serata dai canali televisivi della tv generalista commerciale, segno che straordinariamente ancora incontrano il gradimento del grande pubblico che, come il sottoscritto, non si stanca di riguardarseli, anche se ormai saremo alla ventesima volta. Eppure ogni volta è un piacere.
Questa seconda pellicola della serie è quella che inizia con Don Camillo in esilio, e termina col paesello sfollato a causa dell'alluvione, dove è solo Don Camillo che rimane.
I personaggi di contorno contribuiscono alla riuscita delle pellicole, come anche in questo caso dove si segnalano sugli altri il vecchietto Spinelli ed il "Nero", uno dei rossi della banda di Peppone (entrambi interpretati da due attori francesi), che sono protagonisti del divertentissimo episodio della vendita dell'anima.
Infine una menzione la meritano le voci fuori campo, quella del narratore e quella del Cristo che parla con Don Camillo: due elementi essenziali che contribuiscono alla magia di queste pellicole intramontabili.
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lady libro
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sabato 2 aprile 2011
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il ritorno del mito
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Come si poteva finire la storia di "Don Camillo" a quel modo? Non si poteva certo dimenticare il prete rude (ma dal cuore d'oro) della bassa e lasciarlo partire a quel modo! E Peppone e il paese? Che avrebbero fatto senza di lui? E lui che avrebbe fatto senza di loro? Non a caso, infatti, è stato realizzato un altro bellissimo film dell'immortale saga di Don Camillo e Peppone: "Il ritorno di don Camillo". Qui vediamo un Don Camillo triste, relegato in una parrocchia dispersa fra i monti e frequentata da pochi fedeli, che rimpiange il suo caro paese Brescello, le sue pecorelle e tutto ciò che accadeva lì.
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Come si poteva finire la storia di "Don Camillo" a quel modo? Non si poteva certo dimenticare il prete rude (ma dal cuore d'oro) della bassa e lasciarlo partire a quel modo! E Peppone e il paese? Che avrebbero fatto senza di lui? E lui che avrebbe fatto senza di loro? Non a caso, infatti, è stato realizzato un altro bellissimo film dell'immortale saga di Don Camillo e Peppone: "Il ritorno di don Camillo". Qui vediamo un Don Camillo triste, relegato in una parrocchia dispersa fra i monti e frequentata da pochi fedeli, che rimpiange il suo caro paese Brescello, le sue pecorelle e tutto ciò che accadeva lì. Anche Brescello sente la nostalgia dell'amato reverendo: nessuno si sposa, nessuno nasce e nessuno muore. Non senza don Camillo. Anche Peppone, nonostante non lo ammetta nè agli altri nè a se stesso, vorrebbe il suo antico rivale di un tempo, dato che in paese accadono cose che soltanto il testardo prete avrebbe saputo risolvere. Fortunatamente, dopo una serie di circostanza particolari, don Camillo ritorna e il paese riacquista la forza, il vigore e la vivacità di un tempo. Non c'è che dire: tutti i film della serie sono uno più bello dell'altro e non mancano mai scene comiche: ad esempio don Camillo che sale sul ring, le botte fra Cagnola e Peppone, il dottor Spiletti che non muore mai, la bevuta dell'olio di ricino, la vendita dell'anima per mille lire, i simpatici rimproveri del Cristo a don Camillo, la gara degli orologi e le divertentissime liti fra i due nemici/amici.
Il tutto però viene anche condito con momenti toccanti: l'alluvione della bassa, l'amicizia che si sviluppa fra Don Camillo e il figlio maggiore di Peppone...
Infine, ciliegina sulla torta, la bravura dei fantastici e indimenticabili Fernandel e Gino Cervi che hanno contribuito immensamente a rendere incantevoli questi cinque film. Non ci sono mai stati film belli come questi e, probabilmente, non ce ne saranno più.
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fausto
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domenica 15 marzo 2009
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ottimo secondo film della serie
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Film cn trama + lineare confronto al primo. I due personaggi sempre avversari ma sempre disposti ad aiutarsi nei momenti di serio pericolo. Grazie ai racconti di Guareschi il film non perde mai di splendore.
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renato corriero
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martedì 4 aprile 2006
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formidabili e commoventi
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Dei films della serie questo, oltre alla comicità e all'ironia, c'e anche molto buon sentimento: Don Camillo che accende le candele al Crocefisso dicendo che le aveva mandate Peppone, La visita di Don camillo al figlio di Peppone in collegio e altre.
La sequenza più memorabile è comunque L'melia di Don camillo nella chiesa allagata col suo invito a ricordare, una volta che l'alluvione sarà finita, la fratellanza e la solidarietà che ha unito tutti i cittadini di Brescello, amici e avversari, durante la calamità. Un buon esempio da ricordare!!
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don camillo
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venerdì 14 ottobre 2005
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forza don camillo e peppone: li vogliamo di nuovo
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Anche se ho solo 13 anni, ho visto tutti i film e sto leggendo i libri del Guareschi e trovo che sia i film che i libri che i libri siano una magnifica opera cinematografica e letteraria. Un interpretazione magistrale Fernandel-Cervi, ha reso il libro ancora più famoso e lo ha fatto conoscere a tutti; io leggendo i libri rivedo le scene in cui Don Camillo e Peppone litigano, tramano....
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