eugen
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domenica 24 marzo 2024
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per motiv personali(impegni)ho visto solo il primo
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Avendo segutio, per motivi poesonali, solo il primo episodio de"l''amore"(Roberto Rossellini, 1948)parlero'solo di questo, ovviamente, intitolato"una voce umana"(dalla poie'ce di Jean Cocteau, "La voix humaine", dove il passaggio dall'articolo determinativo a quello indetemrinativo del film meriterrebbe quasi un saggio a se'). UNa donna tenta di comunicare telefonicamente con il suo amante, deciso a lasciarla per tornare con la "legittima"moglie. La comunicazione telefonica vivene continuamente interrotta e la donna la riprende,quando puo', in una condizione stressata e in un'atimosfera quasi"irreale", L'interpretazione di ANna Magnani, del resto lodatissima dallo stesso autore Jean Cocteau(cr.
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Avendo segutio, per motivi poesonali, solo il primo episodio de"l''amore"(Roberto Rossellini, 1948)parlero'solo di questo, ovviamente, intitolato"una voce umana"(dalla poie'ce di Jean Cocteau, "La voix humaine", dove il passaggio dall'articolo determinativo a quello indetemrinativo del film meriterrebbe quasi un saggio a se'). UNa donna tenta di comunicare telefonicamente con il suo amante, deciso a lasciarla per tornare con la "legittima"moglie. La comunicazione telefonica vivene continuamente interrotta e la donna la riprende,quando puo', in una condizione stressata e in un'atimosfera quasi"irreale", L'interpretazione di ANna Magnani, del resto lodatissima dallo stesso autore Jean Cocteau(cr. , tra l'altro le"Letttes a Jean Marais", edite a cura dello stesso grande interprete Marais), e'assolutamente straordinaria, dimostrando che la grande attrice sapeva passare dai ruoli di popolana(per ex.in"Roma citta'aperta"sempre id Rossellini, ma anche nei film piu'comico.poplari)a quello puramente drammatico, ANna Magnani, en esta piece de Cocteau, filmada de Rossellini, se monstra como siempre una acrix fundamental del cine y del teatro internaciona, con una capacidad expresiva que no se encuentra en casi ningun otro actor(en ninguna otra actriz)mundial. Eugen
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luca scialò
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sabato 8 ottobre 2011
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anna magnani interpreta l'amore disperato
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Roberto Rossellini, attraverso due episodi brevi ma intensi, ci propone le sfaccettature più struggenti dell'amore: quelle della sofferenza e della disperazione. Nel primo episodio, dal titolo “Una voce umana”, dall'atto unico di J. Cocteau, una donna è in casa distrutta sul suo letto perché il proprio uomo l'ha lasciata. Lui la chiama, ma non fa altro che alimentare la sua frustrazione. Soprattutto quando capisce che egli non la telefona da casa sua.
Nel secondo episodio, “Il miracolo”, da un soggetto di F. Fellini, che nel film interpreta il pastore scambiato per un santo dalla protagonista, una pastorella sui colli di Maiori scambia un pastore per San Giuseppe.
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Roberto Rossellini, attraverso due episodi brevi ma intensi, ci propone le sfaccettature più struggenti dell'amore: quelle della sofferenza e della disperazione. Nel primo episodio, dal titolo “Una voce umana”, dall'atto unico di J. Cocteau, una donna è in casa distrutta sul suo letto perché il proprio uomo l'ha lasciata. Lui la chiama, ma non fa altro che alimentare la sua frustrazione. Soprattutto quando capisce che egli non la telefona da casa sua.
Nel secondo episodio, “Il miracolo”, da un soggetto di F. Fellini, che nel film interpreta il pastore scambiato per un santo dalla protagonista, una pastorella sui colli di Maiori scambia un pastore per San Giuseppe. Quest'ultimo la fa ubriacare e poi approfitta sessualmente di lei. La donna crede di essere rimasta incinta dallo spirito santo, ma la gente del suo paese la deride e la sbeffeggia.
In entrambi gli episodi, le donne protagoniste sono interpretate da una sempre magnifica Anna Magnani, struggente e passionaria come sempre. Non a caso, le sue interpretazioni sono l'aspetto più interessante di entrambi gli episodi, che non mancano comunque di spunti interessanti. Sebbene calchino la mano qua e là.
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michel
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giovedì 4 ottobre 2007
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qualche volta uno più uno più uno fa meno di uno
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Quest’omaggio all’arte di Anna Magnani non le rende un buon servizio. Le offre al massimo l’occasione di esibirsi in due numeri da premio Oscar. Nel primo episodio, tratto da “La voce umana” di Cocteau, assistiamo al monologo di una donna che sta per essere abbandonata dall’uomo che ama. Buio e disperato, ci dice qualcosa sul vuoto che segue la perdita di un amore. Nel secondo, un raccontino aneddotico che resta al palo perché all’irriverenza del giovane Fellini, autore della sceneggiatura, si rivela del tutto estraneo il buon Rossellini, la Magnani è una paesana povera di spirito ingravidata da un santo fasullo. Irrisolto e sgradevolmente artificioso.
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