Anno | 2014 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Joseph Bull, Luke Seomore |
Attori | Barry Ward, Hayley Squires, Francis Magee, Jimmy Akingbola, Keith McErlean Chloe Pirrie, Silas Carson, Hannah Hornsby, Lauren Goodwin, Daniel Ezra, Semih Sezen, Django Chan Reeves, Marcio Teixeira, Jimmy Akebole. |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 marzo 2017
CONSIGLIATO SÌ
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La giovinezza di Adam è stata interrotta bruscamente da uno sparo: il suicidio del padre agricoltore, vittima di una morìa del bestiame che l'ha costretto a svendere la sua terra, ha segnato una svolta irreversibile nella vita del ragazzo. Lo ritroviamo trentenne, in preda all'alcool e alla disperazione, lontano dal paese natale. Quando il fratello minore Aiden gli comunica che sta per avere un figlio e che la loro madre non perdonerà Adam se non sarà presente alla nascita, l'uomo intraprende un viaggio che è anche un cammino alla scoperta di se stesso.
Blood Cells, uno dei tre progetti sviluppati da Biennale College, è un road movie esistenziale che vede Adam attraversare l'Inghilterra diventata una landa desolata. A piedi, in pullman, in autostop l'uomo si muove sullo sfondo di un paesaggio lunare, fatto di campi brulli e fabbriche in disarmo, che racconta meglio di mille parole la crisi economica inglese e, per estensione, quella occidentale.
Un film rarefatto, di poche parole e molte immagini attentamente calibrate, che rispettano la visione "a tunnel" del protagonista, incapace di vedere per sé una via d'uscita né di allargare lo sguardo verso un possibile orizzonte futuro. Il mood è malinconico ma non c'è pietismo né compiacimento nel viaggio di Adam che incontra un cugino, un amico, un'ex fidanzata, un grande amore malato, ottenendo da ogni contatto umano quel pezzetto del puzzle che gli serve a ricomporre la sua esistenza frantumata.
Adam è un'anima smarrita, non diversa dalle tante che la contemporaneità ha abbandonato ai suoi margini, perfettamente riconoscibile in quanto vittima di una crisi che ci coinvolge tutti. Barry Ward, già protagonista di Jimmy's Hall di Ken Loach, sostiene da solo tutto il film con l'intensità del suo viso sofferto e l'innocenza del suo sguardo. Il suo ritorno a casa è il tentativo di ognuno di noi di ritrovare le proprie radici, per ricominciare a costruire.
Sono trascorsi dieci anni da quando una catastrofe naturale ha distrutto la sua famiglia e la sua fattoria. Dieci anni dopo, dopo aver appreso un'importante notizia, un giovane esiliato decide di tornare in quella che una volta era la sua casa, attraverso i confini e i luoghi della Gran Bretagna contemporanea.