Ritratto di borghesia in nero |
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Un film di Tonino Cervi.
Con Ornella Muti, Senta Berger, Capucine, Mattia Sbragia.
continua»
Drammatico,
durata 105 min.
- Italia 1978.
- VM 18 -
MYMONETRO
Ritratto di borghesia in nero
valutazione media:
3,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Vizi e virtù e decadenzadi ParsifalFeedback: 25710 | altri commenti e recensioni di Parsifal |
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giovedì 15 giugno 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Diretto da Tonino Cervi che scrisse anche la sceneggiatura con Goffredo Parise e Cesare Frugoni, il film può essere a tutti gli effetti considerato un affresco a tinte a fosche , che mette in evidenza ciò che di solito resta nascosto , nelle pieghe degli alti strati della società. Ambientato a Venezia; splendida ed adeguata cornice per un quadro che illustra così minuziosamente la decadenza in tutti i suoi aspetti. La vicenda è incentrata sul giovane protagonista Mattia Morandi ,interpretato da Stefano Patrizi, che interpretò anche il capolavoro " Gruppo di famiglia in un interno" del maestro Visconti. IL giovane si trova a Venezia per motivi di studio; ha vinto una borsa di studio al Conservatorio. Lì incontra uno studente con il quale legherà immediatamente, Renato RIchter. Ragazzo molto fragile che vive con la madre Carla ( Senta Berger) donna che si rivelerà presto volitiva e seducente. I due hanno uno strano rapporto che sfiora il torbido, ma solo sotto il profilo puramente ideale, senza sfociare mai nella fisicità . Carla e Stefano daranno vita ad una relazione , molto passionale e clandestina, che li travolgerà entrambi. Nel frattempo, Stefano inizia a frequentare una delle famiglie più in vista di Venezia i Mazzarini, grazie al fatto che figlia Elena ( Ornella Muti) è allieva di Carla, che aspira ad un matrimonio tra lei e Renato. Ma le cose non vanno sempre come si vorrebbe; Stefano fa uso di tutte le sue doti personali per ingraziarsi l'intera famiglia a cominciare dal Pater familias, Riccardo, intepretato da un ottimo Paolo Bonacelli senza trascurare le simpatie materne della signora, un'affascinante ed algida Capucine. Carla inizia a percepire il disfacimento dei suoi piani ed anche il fatto che Stefano ed Elena presto convoleranno a nozze e tutti i suoi progetti da ape regina , verrano presto spazzati via. Tenta di riavvicinarsi a Stefano vanamente ed allora gioca ennesimamente la carta della seduzione con Elena, facendola cedere alle lusinghe dei sensi e poi minacciandola di ricattarla, se non avesse rinunciato Stefano. Per tutta risposta , Elena si dimostra più dura e cinica del previsto ed uccide Carla, senza alcuno scrupolo nè rimorso. Non ci vorrà molto a far passare tutto come un deplorevole incidente e di due giovani festeggeranno il loro idillio d'amore, proprio mentre il nero feretro di Carla sfila di fronte ai loro occhi. Ottima sceneggiatura e narrazione appassionante, piena di risvolti che tengono lata la tensione per tutta la durata del film. Ambientazioni consone al lignaggio dei personaggi descritti, colonna sonora adeguata ma non indimenticabile. Piccolo capolavoro del cinema italiano di fine anni settanta.
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