Sognare è vivere |
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Un film di Natalie Portman.
Con Natalie Portman, Gilad Kahana, Amir Tessler, Makram Khoury.
continua»
Titolo originale A Tale of Love and Darkness.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- USA 2015.
- Altre Storie
uscita giovedì 8 giugno 2017.
MYMONETRO
Sognare è vivere
valutazione media:
2,44
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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sognare è anche moriredi samantaFeedback: 79822 | altri commenti e recensioni di samanta |
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sabato 10 giugno 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è tratto da romanzo autobiografico del famoso scrittore israeliano Amos Moz "Una storia di amore e di tenebre" libro che non ho letto, ma che a parere dei competenti è stato ampiamnete ridotto nella versione cinematografica. Natalie Portman è la regista al suo primo lugometraggio, l'attrice oltre ad interpretare la protagonista, ha scritto la sceneggiatura (oltre ad essere anche uno dei produttori). La trama: il film è ambientato a Gerusalemme nel periodo 1945-1948 e narra le vicende della famiglia ebrea Klausner composta dalla madre Fania (Natalie Portman), dal marito Ariel (Gilad Kahana) e dal figlio di 10 anni Amos, ed emigrata in Palestina con tutti i parenti (genitori, sorelle, cugini) dalla Polonia prima dello scoppio della II seconda guerra mondiale. La madre cade in una depressione sempre più acuta non sopportando l'ambiente ristretto in cui vive, malgrado abbia un marito amorevole e di buon carattere e l'ottimo rapporto con il figlio la malattia la condurrà ad un tragico epilogo. Il film è centrato sul rapporto stretto della madre con il figlio Amos a cui racconta delle storie (direi quasi incubi) ricavati dai suoi sogni o da flashback della sua vita passata. Il film a mio avviso è deludente, ha una trama sfilacciata con dialoghi spesso banali o noiosi, e con il continuo intervento della voce di Amos vecchio che ha lo scopo di chiarire i punti oscuri della vicenda. La regia si direbbe è sfuggita di mano alla regista e sembra l'applicazione del principio "volere e non potere" e certamente non è aiutata da una sceneggiatura (anch'essa della Portman) carente, anche la fotografia assai "sgranata" è mediocre come la recitazione.Infatti la Portman che è una buona attrice (ricordiamo l'Oscar per il "cigno nero") non sfugge alla mediocrità generale delle interpretazioni, da cui si salva il figlio Amos ((Amir Tessler) che pur essendo assai giovane si esprime con una recitazione convincente. Per concludere la Portman non è Clint Eastwood o Mel Gibson e forse sarebbe bene ripensasse a non ripetere altre regie ma a limitarsi a quello che sa fare e cioè l'attrice. Il film è stato un flop commerciale negli USA ove ha incassato meno di 600.000 $ a fronte di una spesa di 4 milioni. Il film termina con una frase della madre ricordata dal figlio "ogni sogno realizzato è deludente" che direi descrive bene il tentativo della Portman come regista.
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