Il mio amico giardiniere |
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Un film di Jean Becker.
Con Daniel Auteuil, Jean-Pierre Darroussin, Fanny Cottençon, Alexia Barlier, Hiam Abbass.
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Titolo originale Dialogue avec mon jardinier.
Commedia,
durata 109 min.
- Francia 2007.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 23 novembre 2007.
MYMONETRO
Il mio amico giardiniere
valutazione media:
2,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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E se bastassero un coltellino e un po' di spago?di GiorpostFeedback: 16209 | altri commenti e recensioni di Giorpost |
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mercoledì 16 novembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il signor Del Quadro è un pittore di discreta fama, vive a Parigi ed ha casa in campagna, nella Francia rurale. Il signor Del Prato è, invece, un ferroviere in pensione con il pollice verde e vive nello stesso paesino periferico. I due si rincontrano dopo quarant'anni, essendo stati compagni alle elementari: il primo, portando con se quella leggera spocchia di chi ha fatto carriera (per giunta come artista), contatta l'altro, rimasto un umile soldato della vita -dedito alle cose più semplici che essa sa offrire-, per dargli in gestione l'incolto terreno di famiglia, dal grande potenziale. Trascorrono settimane e mesi, durante i quali Del Quadro fa la spola tra la capitale e la campagna, mentre Del Prato non si risparmia con il terreno, dedicandogli gran parte del tempo e lasciando sola a casa “la moglie”. Tra i due amici ritrovati nasce un legame soprattutto verbale, fatto di racconti di storie passate, personaggi del luogo, aneddoti e curiosità, frammentati da rapidi flashback che anticipano la parola. Un'amicizia che ci consegna da un lato un un uomo dalla vita frenetica, fatta di impulsi, cadute e risalite; dall'altro un personaggio di una semplicità disarmante, amante della pesca, dei fiori e di consolidate consuetudini, come andare in viaggio a Nizza tutti gli anni con “la moglie”, sua massima aspirazione. In un compassato evolversi degli eventi, mai comunque sopra le righe e lungo i quali il tempo pare fermarsi, si arriva ad un epilogo triste, ma al tempo stesso colmo di significati e quasi atteso; a cominciare da una delle tante convinzioni che il povero Del Prato ha inculcato nella mente libertina e insicura di Del Quadro: tenere sempre con se un coltellino e un rotolo di spago, che in qualsiasi momento possono salvare la vita... Dialogue avec mon jardinier (Fra, 2007) è un'opera filmica che sembra uscire da un quadro naturalista, e non certo per la presenza del pittore come coprotagonista. Il film, nei suoi primi passi, si presenta come commedia, proseguendo e finendo per trasformarsi in un dramma ma senza mai ricalcarne le più immediate caratteristiche; Daniel Auteuil, mai come in questo caso apparentemente spaesato, per certi versi cede la scena ad un attore, Jean-Pierre Darroussin, che per gestualità e concretezza risulta davvero sbalorditivo. Il suo è un personaggio atipico per i nostri palati, fuori dal tempo, quasi sospeso in un limbo nel quale persino la carpa che cerca di passare sotto la barca per sfuggire alla cattura ci sembra una lezione di vita. Come tante altre sono le lezioni che, volutamente o meno, il signor Del Prato (nome fittizio inventato dai due stessi amici) elargisce al vecchio e donnaiolo compagno di scuola: domani pioverà, e questo è un fatto. Una pellicola, questa, che rimedia all'eccessiva intraprendenza della nostra epoca, fatta di gente che vuole strafare, arrivare, ambiziosa e assetata di fama. Del Prato, invece, vuole solo due cose: un coltellino e un rotolo di spago... Voto: 8
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