La comune |
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Un film di Thomas Vinterberg.
Con Trine Dyrholm, Ulrich Thomsen, Helene Reingaard Neumann, Martha Sofie Wallstrøm Hansen.
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Titolo originale Kollektivet.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 111 min.
- Danimarca 2016.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 31 marzo 2016.
MYMONETRO
La comune
valutazione media:
2,95
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Troppi problemi nel vivere insiemedi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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lunedì 4 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vivere insieme agli amici più cari, dividendo la casa e le giornate quotidiane, sarebbe quanto mai bello ma nella realtà, alla resa dei conti, risulta invece un'impresa assai difficile da realizzare e dunque una vera e propria utopia. E' quanto viene prontamente dimostrato nell'ultima opera cinematografica "La Comune" di Thomas Vinterberg, dove un gruppo di amici decide, appunto, di dividere la grande casa ereditata da uno di loro dividendone le spese e le giornate a venire. All'inizio sembra andare tutto bene, regnare un'armonia serena e condivisa da tutti i residenti della casa, ma quando il padrone della casa, sposato e con una figlia adolescente, si innamora di una ragazza più giovane che conduce nella suddetta dimora comune, l'equilibrio raggiunto tra i conviventi, soprattutto per l'impossibilità da parte della moglie di accettare la "rivale" e di essere stata messa da parte dal consorte, si spezza a poco a poco e s'infrange così l'ideale di un' esistenza condivisa.
Ancora una volta, Vinterberg analizza in maniera quanto mai profonda gli animi ed i sentimenti umani, centrando alla perfezione le caratteristiche, le contraddizioni e le debolezze di ognuno dei personaggi. Ambientando la vicenda negli anni '70 , epoca in cui era plausibile la concezione di dividere una casa e vivere tutti insieme, il regista danese ha la possibilità di raccontare una tale vicenda, evidenziandone l'assurdità o, quanto meno, l'impossibilità a realizzare dei desideri troppo "audaci" o troppo ambiziosi, senza fare conto delle reali pulsioni umane. Il personaggio della moglie tradita è quello che meglio riflette ed incarna quanto sostenuto da Vinterberg: dapprima consenziente ed aperta di vedute" nell'accettare nella comune abitazione la giovane amante del marito, poi deve rispondere ai propri reali e frammisti sentimenti di scoramento, di sconfitta, di delusione e soprattutto di rivalsa tali da non essere più in grado di dominare se stessa e, in ogni caso, di accettare la possibilità di una convivenza sotto lo stesso tetto. Un'analisi psicologica, ripeto, molto dettagliata e precisa che scava profondamente gli animi umani e che induce tutti gli spettatori a riflettere sulle proprie reali ed umane debolezze.
Altamente consigliabile.
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