L'estate sta finendo |
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Un film di Stefano Tummolini.
Con Andrea Miglio Risi, Marco Rossetti, Giuseppe Tantillo, Nina Torresi, Nathalie Rapti Gomez.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- Italia 2013.
- Cinecittà Luce
uscita giovedì 10 luglio 2014.
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Un esempio non troppo eclatante di gioventùdi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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mercoledì 16 luglio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si narra di un gruppo di amici universitari che decidono di trascorrere un weekend al mare di fine estate presso la villa di uno di loro sul litorale romano prima di affrontare un nuovo anno accademico di esami. Nel corso delle due giornate essi passano il proprio tempo principalmente andando al mare, prendendo il sole, bevendo e soprattutto fumando canne e pipando cocaina. In seguito ad un incidente capitato nel frattempo ad uno dei componenti, che si rivolgerà poi in tragedia, i ragazzi reagiranno in una certa maniera che determinerà lo sconvolgimento degli equilibri ed un profondo cambiamento per ciò che riguarda il rapporto di amicizia vigente tra loro.
Questa pellicola riflette assai bene e chiaramente un certo tipo di società giovanile contemporanea: un gruppo di giovani, peraltro di buona famiglia che però vive seguendo principalmente i propri desideri egoistici, amorali e parecchio superficiali. Il regista Stefano Tummolini presenta questo, fortunatamente non universale, ambiente giovanile senza esprimere alcun giudizio diretto ma in maniera del tutto distaccata tale però da indurre lo spettatore stesso ad un suo diretto e spontaneo giudizio, nel qual caso ovviamente negativo, su di un certo tipo di gioventù che un domani verrà a costituire una parte della futura società. Ed il fatto che tutti i giovani siano di bella presenza, sani, più o meno simpatici e di ottima estrazione sociale serve maggiormente a sottolineare come l'oscurità dell'animo di un individuo si possa nascondere per bene e si presenti così tanto ingannevole agli occhi altrui. I protagonisti, infatti, non sono degli eclatanti criminali che uccidono e commettono efferate nefandezze come quelle perpetuate dalla gioventù sbandata e corrotta rappresentata, per esempio, nel capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick "Arancia Meccanica", ma in maniera sottile e meno eclatante e pertanto alla stessa stregua moralmente parlando.
A questo punto, alla fine del film, sorge spontaneo per lo spettatore domandarsi come o se riusciranno i protagonisti a condurre in futuro lo stesso tipo di precedente esistenza spensierata o se verranno, invece, assaliti da un qualche sentimento di rimorso o di ribrezzo.
Una pellicola abbastanza cruda e disincantata nella sua tematica e che soprattutto induce a riflettere direttamente sulla natura umana con la forte speranza che non tutto il genere umano, della gioventù nello specifico, non sia così strutturato. Assai interessante....
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