...perché sono 30 anni che aspettavo un film o qualcosa del genere sugli assassinii dei militanti di destra negli anni 70- inizio 80.
Trovo anche un po' difficile,per la verità,fare (solo) una "critica cinematografica" ad un lungometraggio che tratta un tema così delicato,tragico ed importante.
La Moriconi credo ce l'abbia messa tutta,ed ha ottenuto un risultato che- ripeto- è encomiabile di per sé,a mio avviso,pur con tutti i limiti che si possono riscontrare(teniamo però presente che non è né una regista né ha potuto disporre,credo,di tanti mezzi, a cominciare dagli attori).
La critica di fondo che le faccio è un certo eccessivo perdonismo/cattolicesimo anche un po' retrò e nostalgico, che è evidente ad esempio nella scena della Chiesa (quando sta per farsi giustizia e poi guarda il crocifisso,che è anche una bella scena però) e soprattutto del prete che ha visto tutto e le dice cose paternalistiche (per carità: "il perdono è liberare un prigioniero,e quel prigioniero sei tu" è una bella frase: bisogna però essere cattolicissimi per viverla).Cozza un po' però con l'ultralegittimo desiderio di giustizia (non di vendetta),che pure è espresso più volte nel film dalla Moriconi/interprete e che invece condivido pienamente.
Poi ci tengo,almeno per chi leggerà quì,a dire una cosa: per ricordo diretto (la ragazza dell'allora segretario giovanile di Sommacampagna) so che Pertini la abbracciò commosso e non disse nulla,quando lei gli disse "Presidente,questo è il frutto della campagna d'odio contro di noi" al Policlinico dove Paolo Di Nella era in fin di vita.Almeno cosi ci raccontò lei.E quindi non disse (Pertini) quello che gli fanno dire nel film. Quel che è giusto è giusto.
Va beh:insomma,il film andava fatto - ed è la seconda volta,dopo Silvia Giralucci,che una donna si rimbocca le maniche e si mette all'opera.Complimenti alle donne di destra!!
Del film mi è rimasta impressa la ragazzina dolcissima di Alberto Giaquinto,la bellissima e molto toccante scena plurima finale in cui i cari dei caduti -pur dopo tanto tempo- li ricordano con affetto (ad essere cattivissimi si potrebbe dire che la regista potrebbe aver avuto spunto quì dai finali della serie tv "cold case",ma bisognerebbe essere proprio perfidi e maligni,anche perché l'effetto è, ripeto ,anche se fosse,sempre molto bello e toccante); e devo dire che anche Paolo di Nella è interpretato piuttosto bene,proprio visivamente intendo, dal ragazzo che lo interpreta.
Ultima notazione: forse la colonna sonora è un po' ripetitiva e monotona (lì si poteva fare sicuramente di meglio), il lungometraggio è un po' all' amatriciana (parlata romanesca a go go) e ci sono delle imprecisioni in alcuni racconti (altri sono fedelissimi,però).
Ma io continuo ad essere soddisfatto del solo fatto che un film del genere sia stato prodotto,e sia stato giudicato anche di interesse culturale dal Ministero Beni Culturali.
Era ora!!
La fine del film ,il "presente" a braccio teso davanti ad Acca Larentia ,ci ricorda a mio avviso l'area di appartenenza della regista,che è decisamente quella de "La Destra" di Storace (cattolicesimo compreso).
Brava comunque Emma!!
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