apronus
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giovedì 12 gennaio 2023
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occasione sprecata
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Peccato , sarebbe stata una bella occasione per descrivere il periodo storico a Roma negli anni fine 70 e inizio 80 visti da destra , ma il risultato è francamente molto mediocre.
Film lento che non riesce a cogliere la tensione di quel periodo , troppo " intimista " , attori scadenti e sceneggiatura inesistente.
Si potevano almeno inserire filmati dell'epoca che avrebbero dato un pò di verve al film.
Manca completamente la "cattiveria" che ha pervaso per anni una generazione e ha creato un senso di guerra civile in Italia
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curlyman
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domenica 4 ottobre 2015
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uno dei peggiori che abbia mai visto..
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Uno dei peggiori film che io abbia mai visto. Pessima recitazione, pessimo doppiaggio, pessima fotografia. Nessuna storia, nè trama. Nessun personaggio degnamente raccontato. Dialoghi in romanaccio inadatti e completamente inutili.
Ho avuto l'impulso di andarmene più volte durante la proiezione. Ho resistito quasi fino alla fine del film. E' stata la prima volta in vita mia che ho lasciato una sala di cinema prima che il film finisse.
Il riassunto scritto qui su mymovies non rende affatto l'idea. Il film è composto da un susseguirsi di scene in cui vengono rappresentati dei fascisti che vengono uccisi, trattati male o sofferenti, senza che ne vengano spiegati i motivi.
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Uno dei peggiori film che io abbia mai visto. Pessima recitazione, pessimo doppiaggio, pessima fotografia. Nessuna storia, nè trama. Nessun personaggio degnamente raccontato. Dialoghi in romanaccio inadatti e completamente inutili.
Ho avuto l'impulso di andarmene più volte durante la proiezione. Ho resistito quasi fino alla fine del film. E' stata la prima volta in vita mia che ho lasciato una sala di cinema prima che il film finisse.
Il riassunto scritto qui su mymovies non rende affatto l'idea. Il film è composto da un susseguirsi di scene in cui vengono rappresentati dei fascisti che vengono uccisi, trattati male o sofferenti, senza che ne vengano spiegati i motivi. Storicamente completamente inaccurato. Il top si raggiunge con le scene del "presente" dove un uomo si aggira per Roma e per la sezione, guardandosi intorno e con una voce ( si presume la sua ) di sottofondo che racconta in modo serioso e grave di quei tempi e al contrario di quanto sta scritto qui, sembra lo faccia con una certa nostalgia.
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francesco izzo
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domenica 15 giugno 2014
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i complimenti a emma moriconi li faccio comunque..
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...perché sono 30 anni che aspettavo un film o qualcosa del genere sugli assassinii dei militanti di destra negli anni 70- inizio 80.
Trovo anche un po' difficile,per la verità,fare (solo) una "critica cinematografica" ad un lungometraggio che tratta un tema così delicato,tragico ed importante.
La Moriconi credo ce l'abbia messa tutta,ed ha ottenuto un risultato che- ripeto- è encomiabile di per sé,a mio avviso,pur con tutti i limiti che si possono riscontrare(teniamo però presente che non è né una regista né ha potuto disporre,credo,di tanti mezzi, a cominciare dagli attori).
La critica di fondo che le faccio è un certo eccessivo perdonismo/cattolicesimo anche un po' retrò e nostalgico, che è evidente ad esempio nella scena della Chiesa (quando sta per farsi giustizia e poi guarda il crocifisso,che è anche una bella scena però) e soprattutto del prete che ha visto tutto e le dice cose paternalistiche (per carità: "il perdono è liberare un prigioniero,e quel prigioniero sei tu" è una bella frase: bisogna però essere cattolicissimi per viverla).
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...perché sono 30 anni che aspettavo un film o qualcosa del genere sugli assassinii dei militanti di destra negli anni 70- inizio 80.
Trovo anche un po' difficile,per la verità,fare (solo) una "critica cinematografica" ad un lungometraggio che tratta un tema così delicato,tragico ed importante.
La Moriconi credo ce l'abbia messa tutta,ed ha ottenuto un risultato che- ripeto- è encomiabile di per sé,a mio avviso,pur con tutti i limiti che si possono riscontrare(teniamo però presente che non è né una regista né ha potuto disporre,credo,di tanti mezzi, a cominciare dagli attori).
La critica di fondo che le faccio è un certo eccessivo perdonismo/cattolicesimo anche un po' retrò e nostalgico, che è evidente ad esempio nella scena della Chiesa (quando sta per farsi giustizia e poi guarda il crocifisso,che è anche una bella scena però) e soprattutto del prete che ha visto tutto e le dice cose paternalistiche (per carità: "il perdono è liberare un prigioniero,e quel prigioniero sei tu" è una bella frase: bisogna però essere cattolicissimi per viverla).Cozza un po' però con l'ultralegittimo desiderio di giustizia (non di vendetta),che pure è espresso più volte nel film dalla Moriconi/interprete e che invece condivido pienamente.
Poi ci tengo,almeno per chi leggerà quì,a dire una cosa: per ricordo diretto (la ragazza dell'allora segretario giovanile di Sommacampagna) so che Pertini la abbracciò commosso e non disse nulla,quando lei gli disse "Presidente,questo è il frutto della campagna d'odio contro di noi" al Policlinico dove Paolo Di Nella era in fin di vita.Almeno cosi ci raccontò lei.E quindi non disse (Pertini) quello che gli fanno dire nel film. Quel che è giusto è giusto.
Va beh:insomma,il film andava fatto - ed è la seconda volta,dopo Silvia Giralucci,che una donna si rimbocca le maniche e si mette all'opera.Complimenti alle donne di destra!!
Del film mi è rimasta impressa la ragazzina dolcissima di Alberto Giaquinto,la bellissima e molto toccante scena plurima finale in cui i cari dei caduti -pur dopo tanto tempo- li ricordano con affetto (ad essere cattivissimi si potrebbe dire che la regista potrebbe aver avuto spunto quì dai finali della serie tv "cold case",ma bisognerebbe essere proprio perfidi e maligni,anche perché l'effetto è, ripeto ,anche se fosse,sempre molto bello e toccante); e devo dire che anche Paolo di Nella è interpretato piuttosto bene,proprio visivamente intendo, dal ragazzo che lo interpreta.
Ultima notazione: forse la colonna sonora è un po' ripetitiva e monotona (lì si poteva fare sicuramente di meglio), il lungometraggio è un po' all' amatriciana (parlata romanesca a go go) e ci sono delle imprecisioni in alcuni racconti (altri sono fedelissimi,però).
Ma io continuo ad essere soddisfatto del solo fatto che un film del genere sia stato prodotto,e sia stato giudicato anche di interesse culturale dal Ministero Beni Culturali.
Era ora!!
La fine del film ,il "presente" a braccio teso davanti ad Acca Larentia ,ci ricorda a mio avviso l'area di appartenenza della regista,che è decisamente quella de "La Destra" di Storace (cattolicesimo compreso).
Brava comunque Emma!!
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miasavini
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giovedì 12 giugno 2014
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brutto fazioso e noiosamente lungo
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Pessima la regia, inquadrature tutte uguali, camera fissa anche durante le coluttazioni. Pessimi i dialoghi, mio nipote di 12 anni avrebbe saputo fare di molto meglio. Pieno di errori (della serie Un tizio "zecca" arriva da dietro e lo colpisce alla schiena, poi quando lo vediamo morto a terra ha un colpo in fronte). Assolutamente fazioso, la regista ha tentato di imbastire una certa imparzialità politica introducendo delle piccolissime scene in cui sono i fascisti ad uccidere le famigerate privilegiate zecche, peccato però che risultino vuote e per nulla fedeli alla realtà. La sezione del Movimento Sociale Italiano è colma di celtiche e bandiere, oltre che di orgogliosi bambini appena 11enni, tutti rigorosamenti con capezze e celtica d'oro sul collo, ma tutti bravi e buoni; la sezione di Lotta Continua potrebbe invece essere un qualsiasi piccolo scantinato, senza nessun rimando politico.
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Pessima la regia, inquadrature tutte uguali, camera fissa anche durante le coluttazioni. Pessimi i dialoghi, mio nipote di 12 anni avrebbe saputo fare di molto meglio. Pieno di errori (della serie Un tizio "zecca" arriva da dietro e lo colpisce alla schiena, poi quando lo vediamo morto a terra ha un colpo in fronte). Assolutamente fazioso, la regista ha tentato di imbastire una certa imparzialità politica introducendo delle piccolissime scene in cui sono i fascisti ad uccidere le famigerate privilegiate zecche, peccato però che risultino vuote e per nulla fedeli alla realtà. La sezione del Movimento Sociale Italiano è colma di celtiche e bandiere, oltre che di orgogliosi bambini appena 11enni, tutti rigorosamenti con capezze e celtica d'oro sul collo, ma tutti bravi e buoni; la sezione di Lotta Continua potrebbe invece essere un qualsiasi piccolo scantinato, senza nessun rimando politico. Di nessun personaggio si sa nulla eccetto la sua tessera politica, e il film è un susseguirsi di battute tutte uguali. Hanno ucciso Tizio! Hanno ammazzato Caio! E' morto pure Sempronio! Noi fascisti siamo tutti morti di serie B, perchè? perchè? Questi gli unici dialoghi del film riconosciuto pure come film di interesse culturale, leggo addirittura frasi tipo "gli anni di piombo come non sono mai stati raccontati". Verissimo, perchè NON SONO STATI RACCONTATI PER NULLA. Assolutamente da evitare.
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