Cosimo e Nicole |
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Un film di Francesco Amato.
Con Riccardo Scamarcio, Clara Ponsot, Paolo Sassanelli, Souleymane Sow, Giorgia Salari.
continua»
Drammatico,
durata 101 min.
- Italia 2012.
- Bolero Film
uscita giovedì 29 novembre 2012.
MYMONETRO
Cosimo e Nicole
valutazione media:
2,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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l'amore che sembra faciledi renato volponeFeedback: 38280 | altri commenti e recensioni di renato volpone |
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martedì 19 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con questo “Cosimo e Nicole” Francesco Amato passa dai cortometraggi al suo vero primo film. L’esperimento riesce abbastanza bene anche se la sceneggiatura ha qualche piccola lacuna. Il messaggio sociale c’è ed è importante e c’è anche una bella storia d’amore. Cosimo, un buon Scamarcio, incontra Nicole, la bellissima Clara Ponsot, durante gli avvenimenti nella Genova del G8, lei è ferita e lui la raccoglie e l’aiuta a scappare dai manganelli della polizia. Si ritroveranno insieme sul furgono di Paolo, un imprenditore che organizza concerti, che da loro rifugio e lavoro. Nasce tra Cosimo e Nicole un amore splendido, un trasporto, un deliquio, che non potrà mai essere distrutto, almeno sembra, ma il destino si accanisce e il destino è un ragazzo nero clandestino che chiede a forza lavoro per montare i palchi. Deal palco cade e Paolo e i due innamorati credendolo morto lo scaricano in un luogo abbandonato. Comincia così il declino di un amore, per un altro amore negato, per un esilio volontario per fuggire dalla guerra, comincia la guerra tra i due ragazzi. La coscienza rimorde, ma quale la verità, quale la colpa. Lo spettatore è tentato dall’essere complice, dalla libera difesa dei protagonisti, ma sa di essere nel torto e vi ci viene gettato con violenza dai rimorsi di Nicole. Da rivoluzionari sono diventati quasi assassini, colpevoli di appartenere alla parte sbagliata a quel sistema che fino a poco tempo prima combattevano. Quale futuro li aspetta, quale destino. Il regista e il film ci daranno la chiave per trovare la soluzione in un finale coi piedi scalzi. Il film vive su un’intervista ai due ragazzi, parole che portano alle immagini e a quelle inquadrature di cui alcune sono davvero entusiasmanti: un ritratto del mare, il volto che si staglia su di una diga. Ottima la fotografia, belle le musiche con l’alternarsi sul palco di numerosi gruppi. In definitiva un film che parla delle minoranze, delle rivendicazioni, delle guerre, ora appoggiandole ora negandole in una giostra che è in fondo solo lo specchio della realtà.
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