renato volpone
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martedì 19 marzo 2013
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l'amore che sembra facile
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Con questo “Cosimo e Nicole” Francesco Amato passa dai cortometraggi al suo vero primo film. L’esperimento riesce abbastanza bene anche se la sceneggiatura ha qualche piccola lacuna. Il messaggio sociale c’è ed è importante e c’è anche una bella storia d’amore. Cosimo, un buon Scamarcio, incontra Nicole, la bellissima Clara Ponsot, durante gli avvenimenti nella Genova del G8, lei è ferita e lui la raccoglie e l’aiuta a scappare dai manganelli della polizia. Si ritroveranno insieme sul furgono di Paolo, un imprenditore che organizza concerti, che da loro rifugio e lavoro. Nasce tra Cosimo e Nicole un amore splendido, un trasporto, un deliquio, che non potrà mai essere distrutto, almeno sembra, ma il destino si accanisce e il destino è un ragazzo nero clandestino che chiede a forza lavoro per montare i palchi.
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Con questo “Cosimo e Nicole” Francesco Amato passa dai cortometraggi al suo vero primo film. L’esperimento riesce abbastanza bene anche se la sceneggiatura ha qualche piccola lacuna. Il messaggio sociale c’è ed è importante e c’è anche una bella storia d’amore. Cosimo, un buon Scamarcio, incontra Nicole, la bellissima Clara Ponsot, durante gli avvenimenti nella Genova del G8, lei è ferita e lui la raccoglie e l’aiuta a scappare dai manganelli della polizia. Si ritroveranno insieme sul furgono di Paolo, un imprenditore che organizza concerti, che da loro rifugio e lavoro. Nasce tra Cosimo e Nicole un amore splendido, un trasporto, un deliquio, che non potrà mai essere distrutto, almeno sembra, ma il destino si accanisce e il destino è un ragazzo nero clandestino che chiede a forza lavoro per montare i palchi. Deal palco cade e Paolo e i due innamorati credendolo morto lo scaricano in un luogo abbandonato. Comincia così il declino di un amore, per un altro amore negato, per un esilio volontario per fuggire dalla guerra, comincia la guerra tra i due ragazzi. La coscienza rimorde, ma quale la verità, quale la colpa. Lo spettatore è tentato dall’essere complice, dalla libera difesa dei protagonisti, ma sa di essere nel torto e vi ci viene gettato con violenza dai rimorsi di Nicole. Da rivoluzionari sono diventati quasi assassini, colpevoli di appartenere alla parte sbagliata a quel sistema che fino a poco tempo prima combattevano. Quale futuro li aspetta, quale destino. Il regista e il film ci daranno la chiave per trovare la soluzione in un finale coi piedi scalzi. Il film vive su un’intervista ai due ragazzi, parole che portano alle immagini e a quelle inquadrature di cui alcune sono davvero entusiasmanti: un ritratto del mare, il volto che si staglia su di una diga. Ottima la fotografia, belle le musiche con l’alternarsi sul palco di numerosi gruppi. In definitiva un film che parla delle minoranze, delle rivendicazioni, delle guerre, ora appoggiandole ora negandole in una giostra che è in fondo solo lo specchio della realtà.
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archipic
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venerdì 1 marzo 2013
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un film nascosto
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Niente male questo film di Amato; un film nascosto tra le grandi produzioni che tratta argomenti "nascosti" come la repressione della libertà, il lavoro nero, l'emigrazione, l'emarginazione. Ben interpretato dai due protagonisti, lo schema narrativo ha una ritmo sufficientemente dinamico che, seppure possedendo momenti un pò lenti, riesce a non annoiare e a rendere interessante la storia. Storia molto fuori dal comune e tematicamente complessa, rappresentata da momenti differenti alternativamente vivaci e più statici. E' comunque l'amore tra i due che regge il filo del racconto, un amore che, lontano dalle banalizzazioni mucciniane, rompe gli schemi e va oltre le consuetudini e che resiste e muta al mutare delle situazioni che la vita ti presenta.
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Niente male questo film di Amato; un film nascosto tra le grandi produzioni che tratta argomenti "nascosti" come la repressione della libertà, il lavoro nero, l'emigrazione, l'emarginazione. Ben interpretato dai due protagonisti, lo schema narrativo ha una ritmo sufficientemente dinamico che, seppure possedendo momenti un pò lenti, riesce a non annoiare e a rendere interessante la storia. Storia molto fuori dal comune e tematicamente complessa, rappresentata da momenti differenti alternativamente vivaci e più statici. E' comunque l'amore tra i due che regge il filo del racconto, un amore che, lontano dalle banalizzazioni mucciniane, rompe gli schemi e va oltre le consuetudini e che resiste e muta al mutare delle situazioni che la vita ti presenta. Un film che avrebbe meritato più interesse.
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sabrimazgou
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giovedì 11 luglio 2013
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non capita spesso
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Non capita spesso di vedere un film così ricco di spunti attuali, emozioni, suggestioni e panorami, senza che la storia perda di verosimiglianza, di quel senso di profonda verità che Francesco Amato riesce a sostenere dalla prima all'ultima inquadratura di questa sua seconda opera.
Ed è un peccato che il film non sia stato distribuito come avrebbe meritato. (Io l'avevo perso all'uscita, l'ho recuperato al Genova Film Fest).
Cosimo e Nicole sono due ragazzi liberi, che vivono per istinto il loro amore e tutto quello che gli accade: il lavoro e il sesso, le amicizie e il viaggio. Ed è proprio l'istinto a metterli nei guai. Messi di fronte a una scelta troppo difficile per due tipi troppo inconsapevoli (ma così veri) è proprio l'istinto a portarli sulla strada sbagliata, a perdersi e a perdere la purezza che li aveva legati.
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Non capita spesso di vedere un film così ricco di spunti attuali, emozioni, suggestioni e panorami, senza che la storia perda di verosimiglianza, di quel senso di profonda verità che Francesco Amato riesce a sostenere dalla prima all'ultima inquadratura di questa sua seconda opera.
Ed è un peccato che il film non sia stato distribuito come avrebbe meritato. (Io l'avevo perso all'uscita, l'ho recuperato al Genova Film Fest).
Cosimo e Nicole sono due ragazzi liberi, che vivono per istinto il loro amore e tutto quello che gli accade: il lavoro e il sesso, le amicizie e il viaggio. Ed è proprio l'istinto a metterli nei guai. Messi di fronte a una scelta troppo difficile per due tipi troppo inconsapevoli (ma così veri) è proprio l'istinto a portarli sulla strada sbagliata, a perdersi e a perdere la purezza che li aveva legati.
Cosimo e Nicole raccontano dal carcere, come in un'intervista agli autori del film, la loro storia e quella che sembra sarà la fine del loro rapporto.
Ma i temi etici e sociali rimangono solo sottotraccia, quello che emerge è la passione, il loro rapporto viscerale, ma mai morboso, l'energia vitale e poi tragica che Scamarcio e Ponsot (e Sassanelli, qui bravissimo) sanno esprimere.
Un film fuori dalle righe del cinema italiano, che guarda a modelli nordeuropei. Se questo sia un merito o no non è importante. La cosa importante è poter continuare a vedere film che vanno così dritti al cuore.
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