Samsara |
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Un film di Pan Nalin.
Con Shawn Ku, Christy Chung, Neelesha BaVora, Tenzin Tashi
Sentimentale,
durata 138 min.
- Germania 2001.
MYMONETRO
Samsara
valutazione media:
2,90
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La strada della Vita e della Virtùdi andyflash77Feedback: 14452 | altri commenti e recensioni di andyflash77 |
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mercoledì 29 agosto 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un monaco buddista che dopo essere stato per 3 anni, 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni in eremitaggio, viene riportato alla “vita” dai suoi compagni. E da allora comincia ad avere dubbi sulla strada da intraprendere. La storia è quella di un monaco buddista che dopo essere stato per 3 anni, 3 mesi, 3 settimane e 3 giorni in eremitaggio, viene riportato alla “vita” dai suoi compagni. E da allora comincia ad avere dubbi sulla strada da intraprendere. Seguirà la strada che gli indicheranno le sue naturali pulsioni sessuali. Ovviamente questo è solo l’inizio del film, anzi l’inizio del percorso che porterà alla conoscenza. Tutto, qui, è trattato con sottile leggerezza, e questo non può che essere un merito. Il percorso che si intraprende è lo stesso che intraprende chiunque si ponga dubbi sulla sua esistenza; fa parte della quotidianità universale di tutti coloro che posseggono un barlume di profondità. Il fatto che tutto succeda in India non ci deve ingannare, potrebbe succedere ovunque. Certo la storia potrebbe sembrare già sentita, poiché ultimamente di personaggi che cercano la loro “via esistenziale” sullo schermo se ne sono visti tanti. La novità sta nel fatto che, qui tutto il percorso è vissuto con sincera curiosità e allegria. In alcuni punti il film diventa addirittura commedia (c’è una scena che sembra tratta da un film di Bruce Lee), alcuni personaggi sono delle vere e proprie macchiette (in senso buono). All’inizio del film c’è un ragazzino, monaco anche nella vita, che è da premio Oscar, tanto è impunito. Trattare un argomento così complesso in modo così aereo è molto raro. In fondo, non dimentichiamoci che è pur sempre il racconto della vita fisica e spirituale di una persona con tutti i suoi dubbi, i suoi errori e le poche certezze. Anzi di più: è la messa in crisi di una persona che avendo operato una scelta come quella della religione, dubbi non dovrebbe averne, e invece… Forse l’unico appunto che potrebbe essere mosso a questo film è la durata. Qualche volta infatti l’attenzione si perde un po’. Ma è poca cosa in confronto al colpo di scena finale che ci riattacca alla terra facendoci vedere giusto quello che pensavamo sbagliato e viceversa. Forse la chiave del film è tutta in una domanda che, infatti, apre e chiude il film: “Come si può impedire ad una goccia d’acqua di asciugarsi?”.
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