Il bandito |
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Un film di Alberto Lattuada.
Con Anna Magnani, Carlo Campanini, Folco Lulli, Amedeo Nazzari, Mino Doro.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 95 min.
- Italia 1946.
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nulla da invidiare ai noir americanidi davide chiappettaFeedback: 7859 | altri commenti e recensioni di davide chiappetta |
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domenica 1 aprile 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A dire il vero i maestri registi italiani non hanno mai amato i noir italiani o se lo hanno fatto lo hanno mutuato in base alla loro sensibilità, gli unici che si cimentarono in queste imprese furono, per citare i più conosciuti, De Santis, Germi e Lattuada. Il 1946 era il periodo d'oro del neorealismo avviato con Ossessione di Visconti, e Lattuada mescola in questo film umori neorealistici con quelli gangster movie di chiara matrice americana; si deve pensare anche che è appena passato un anno dalla fine della guerra, ed è quello che mostra il film quasi in tempo reale, cioè il protagonista Nazzari che torna dalla guerra e trova tutto cambiato a partire dalla sua famiglia, e viene costretto suo malgrado ad unirsi ad una banda criminale il cui capo è Anna Magnani e uno dei membri è il grande Folco Lulli ('Il salario della paura'). Lattuada gira uno dei suoi film piu perfetti per quel che riguarda movimenti di macchina, inquadratura stile di recitazione e scenografie che ricordano tanto anche il cinema espressionista tedesco, questo riuscita commistione di generi diversi che include anche il melodramma sarà difficile a trovarsi in altre sue opere e in opere di altri suoi colleghi coevi; in futuro da grande artista poliedrico via via si ridurrà a fare film di puro sapore alimentare.Questo movie è sorprendentemente ultramoderno per quel che riguarda il cinismo del protagonista diventato bandito per necessità, e la violenza è mostrata sullo schermo senza allusioni (ci sono scene di sparatorie a bruciapelo o cadaveri buttati da auto in corsa), qualche melodrammaticità di troppo in qualche sequenza che ricorda un pò troppo Matarazzo (forse anche per la presenza dello stesso Nazzari), e che stona un pochino per un film di questo genere e spessore, ma è un peccato che sia stato ignorato all'epoca dalla critica e forse anche fino a qualche decennio fa, un film sicuramente da riscoprire e da vedere, secondo me uno dei migliori gangster movie neorealistici mai girati in Italia tanto da competere con quelli di Hawks o i francesi Becker e Melville.
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