Liberamente ispirato a “Il tesoro degli Aztechi” e “La piramide del Dio Sole”, due romanzi di Karl May, il popolare scrittore tedesco spesso paragonato al nostro Salgari, I violenti di Rio Bravo ha per protagonista Lex Barker, cioè il Tarzan più popolare dello schermo dopo Johnny Weissmuller. Nel 1957 dopo aver vestito per l’ultima volta in Tarzan e i cacciatori d’avorio i (pochi) panni del personaggio che l’ha reso famoso diventa uno dei più richiesti protagonisti di film avventurosi d’ogni genere, soprattutto in Europa dove si trasferisce per mettere a frutto la sua perfetta conoscenza di italiano, francese e tedesco. Quando Robert Siodmak, un altro mostro sacro del cinema hollywoodiano, gli affida il ruolo di Karl Sternau ne I violenti di Rio Bravo, Lex Barker è già stato il protagonista della fortunata serie di western ispirati al personaggio dell’indiano Winnetou. Il film di Siodmack ottiene un discreto successo, ma non può impedire l’esaurimento di una variante del western destinata inevitabilmente a soccombere nel gradimento del pubblico di fronte alla forza spettacolare ed emozionale dei nuovi codici di genere che il western all’italiana sta riscrivendo.
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