Bronson |
|||||||||||||
Un film di Nicolas Winding Refn.
Con Tom Hardy, Kelly Adams, Katy Barker, Edward Bennett-Coles, June Bladon.
continua»
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 92 min.
- Gran Bretagna 2008.
- One Movie
uscita venerdì 10 giugno 2011.
MYMONETRO
Bronson
valutazione media:
3,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
vita da star segregatadi angelo umanaFeedback: 110715 | altri commenti e recensioni di angelo umana |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sabato 11 giugno 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Violenza come modo di comunicare, i pugni come mezzo di espressione o risolutori di ingiustizie: Michael Gordon Peterson, soprannominato Charlie Bronson (lui si sarebbe voluto chiamare Charlton Eston), esiste davvero. E’ il detenuto più cattivo delle carceri britanniche, dove peraltro dal 1974 (aveva 22 anni) ha passato tutta la vita, con soli 69 giorni di libertà. La violenza è stata il suo modo di protestare, di comunicare disaccordo col mondo da quando era bambino, poveri professori e poi poveri secondini! L’energia nel tempo si è canalizzata verso le arti, l’altra parte di sé: nella realtà il detenuto ha scritto 13 libri, oltre ai dipinti, produzioni apprezzate, ma l’espressione positiva veniva spesso interrotta da scoppi di violenza. Si parla di lui anche come prigioniero che gode di qualche privilegio, forse perché artista o per l’"anzianità di servizio"; ora chiede di essere liberato perché è un altro uomo e perché in fondo non ha mai ammazzato nessuno. I pugni sono stati il suo modo di esistere e affermarsi, la prigione l’ha considerata “il posto dove mettere in mostra il mio talento”. E’ una star ciò che lui voleva essere, “I always wanted to be famous” viene detto, da qui deriva la scelta del soprannome. E’ uomo da record terribili: 120 carceri diverse, 30 anni in celle d’isolamento. Questo film ne fa uno spettacolo, le scene sono impeccabili e ben studiate: memorabile quella nel manicomio criminale – è stato anche là - dove tutti gli ospiti sono rappresentati in un open space pieno di luce, ognuno passa il tempo come vuole, sembra uno spaccato di società (mi piacerebbe conoscere il nome della canzone che accompagna la scena, qualcuno sa dirmelo?). Vengono in mente le parole di “Sognando” (Don Backy): “me ne sto qui seduto e assente in questo posto allucinante, un’ombra chiara mi attraversa la mente”. C’è come un vuoto nel film: manca completamente un qualsiasi approfondimento di perché Michael è diventato il terribile Bronson. Forse i genitori troppo inglesi e compassati? Non c’è menzione di alcun “deficit di accudimento” (per citare la “psichiatra” Margherita Buy in Habemus Papam). E’ inverosimile ma il regista dice di non aver mai conosciuto né Michael né la sua famiglia e che non voleva fare una biografia. Dunque è solo spettacolo, Bronson sulla scena di un teatro, come spesso appare raccontandosi a un pubblico anonimo, un film solo come celebrazione?. Manca davvero però la spiegazione di questa turba comportamentale, eppure vi sono piccolissime scene della sua vita fino a 22 anni, c’è una moglie e un bambino, c’è sua mamma che lo protegge e giustifica, cose buttate lì e non approfondite, ed accenna pure al suo non sapersi rapportare col mondo nei 69 giorni di libertà. Qui è la contraddizione, la parte non raccontata.
[+] lascia un commento a angelo umana »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di angelo umana:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | rongiu 2° | osteriacinematografo 3° | paola di giuseppe 4° | slowfilm.splinder.com 5° | algernon 6° | kyashan 7° | ultimoinquisitore 8° | angelo umana 9° | biso 93 10° | enzo70 11° | dandy 12° | iuriv 13° | ultimoboyscout |
|
|