Una donna dietro la porta

Stazione di Orvieto.è pieno inverno e il luogo affollato da gente che và e che viene;pare quasi che il regista abbia scelto di girare il film lì,quando da un treno appena arrivato,scende una tanto sofisticata quanto splendida donna(ossia la protagonista,Dalila DI Lazzaro),la quale dopo essere passata con un portamento quasi da modella per la piccola stazione e aver raggiunto l'entrata principale,chiama con un'eleganza quasi di altri tempi un tassi,rivolgendosi al tassista con un certo distacco e dicendogli"a Orvieto,per favore".
E sin quì,tutto sembrerebbe scorrere nella più assoluta normalità,ma mentre è nel tassi,la donna si accorge di essere continuamente spiata dal tassista che invece di condurla a destinazione,la porta in una piazzola Chsemi-deserta  dove cerca a tutti i costi di stuprarla.
Dalla musica di sottofondo e l'evidente  cambiamento di espressione nel volto dell'avvenente donna,si arguisce facilmente che questo increscioso episodio altro non scaturisca,se non da un sogno fatto da lei a occhi aperti.
Ad ogni modo,il tassista la conduce a destinazione,in un palazza antico situato proprio nel centro storico di Orvieto,ove sempre la protagonista(il cui nome è Andrea Cupa),ha un appuntamento con un notaio per sbrigare delle pratiche concernenti l'eredità di una villa lascatale da una zia mai conosciuta.
L'uomo,decide di accompagnarla e di fermarsi in un bar del posto per offrirle qualcosa da bere;gli uomini del locale non tardano a fermare il loro sguardo su di lei e lei con sguardo altrettanto compiaciuto,sembra apprezzare e non poco gli sguardi di quegli uomini che ai suoi occhi appaiono persino familiari.Ad ogni modo,una volta giunti e entrati nella sontuosa villa,la donna si lascia irretire dal fascino di un quadro dalle forme alquanto oscene,mentre il notaio le mostra una stanza ove a sua detta,nessuno aveva mai osato entrare prima.
Una volta aperta la porta,la donna vede una bambola e con sguardo impaurito inizia a ricordare un episodio in cui un uomo(dal volto non ripreso nel film),si avvicinava a una bambina che intenta a giocare con quella stessa bambola,era (con estrema cattiveria)stuprata.Nel bel mezzo di questo altro sogno fatto a occhi aperti,improvvisamente la porta della villa si chiude e i due vi rimangono chiusi dentro.
L'atmosfera diventa sempre più inquietante;la donna inizia stranamente a assumere nei confronti dell'uomo un atteggiamento di diffidenza e antipatia,suscitando tuttavia in lui un'inspiegabile attrazione.
Vittima di un'altra perversa fantasia(sempre a sfondo sessuale),la donna cede questa volta alle avances dell'uomo,rivelandogli di avere una figlia Charlotte e di esser sempre stata fedele al marito.
Ma proprio quando i due sono sul punto di lasciarsi andare,un ragazzo vestito da Pierrò vede la chiave rimasta fuori e apre la porta,interrompendoli di proposito.La donna intanto ha sempre in testa il ricordo di quella bambina stuprata e quando il gentile notaio decide di ospitarla a casa sua e di sua moglie,sparisce misteriosamente,lasciandolo di soppiatto.L'uomo,il quale però sapeva che ella sarebbe ritornata in quella villa,si riveste di tutto punto,la raggiunge e riapre la porta,trovandola distesa sul divano a fumare una sigaretta."Allora non hai capito",dice lei"se sono ritornata,è perchè soltanto quì può esserci qualcosa di vero tra noi".Dopo aver proferito queste dolci parole,lo conduce in un'altra stanza,continuando a dirgli"sai,se sono rimasta sempre fedele a mio marito,è perchè ho sempre avuto paura del rapporto,degli uomini".
Ma lui vuole a tutti i costi possederla carnalmente"no,non posso,se mi farai questo per noi sarà la fine e tu avrai distrutto tutto";incurante di queste parole,il poverino sceglie egualmente di farci sesso,inconsapevole di ciò a cui stà per andare incontro.La donna ritorna a essere ancora a essere ancora più paranoica e oramai sprofondata in un tunnel della follia,sussurra all'uomo(con in mano la bambola che aveva visto da principio in quella stanza della villa"Charlotte non è mai esistita",sparandogli a sangue freddo dove nessun uomo si aspetterebbe mai.Charlotte e quella bambina che era stata stuprata erano in realtà proprio lei e l'omicidio del notaio un'altra fantasia generata dalla donna stessa.Il finale,infatti,si conclude con una frase di lei che continua a guardare il quadro,dicendo"in questo quadro c'è qualcosa che inspiegabilmente mi attrae" e con la porta della villa che si richiude.Un ennesimo sogno fatto a occhi aperti,o un'inquietante premonizione di ciò che la donna ripeterà?Il regista lascia l'interrogativo allo spettatore,il quale finisce anch'egli per diventare vittima delle continue fantasie malate della protagonista.Il messaggio di questo film è comunque molto chiaro:il passato non si cancellerà mai,ma rimarrà sempre e segretamente custodito nelle viscere più recondite della nostra mente,e tanto più orribile esso sarà stato,tanto più orribili diventeremo noi.Dalila di lazzaro riesce a calarsi senza alcuna difficoltà in un personaggio dalle mille sfumature,rendendo l'intepretazione di una donna così tanto perversa quanto pericolosa molto convicente e al contempo credibile,John Saxon dimostra di essere anche in questo film un attore di calibro e il tutto appassiona come soltanto pochi film riescono realmente a appassionare.Insomma,Una donna dietro la porta rimane senza alcun dubbio un gran bel film;un film in cui l'erotismo si mescola al dramma e il dramma a una trama misteriosa e dalle mille domande.Domande alle quali soltanto lo spettatore più attento saprà in ultimo rispondere,se vorrà.