Sherlock Holmes |
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Un film di Guy Ritchie.
Con Robert Downey Jr., Rachel McAdams, Jude Law, Mark Strong, Eddie Marsan.
continua»
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 128 min.
- USA, Gran Bretagna, Australia 2009.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 25 dicembre 2009.
MYMONETRO
Sherlock Holmes
valutazione media:
2,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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una strizzata d'occhio alla metafisicadi Luca AlvinoFeedback: 700 | altri commenti e recensioni di Luca Alvino |
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lunedì 11 gennaio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sherlock Holmes incanta le mosche imprigionate in un barattolo pizzicando un violino, e osservando come la melodia riesca a determinarne la traiettoria del volo orientandone il senso della rotazione; in definitiva, come la ragione indirizzi la realtà dal disordine all'ordine, disegnando significati, architettando sensi. È una strizzata d'occhio alla metafisica, la presunzione di leggere la storia disvelando il passato e prevedendo il futuro, decifrando una personalità da un atteggiamento, anticipando prognosi e diagnosi con matematica precisione; e con la falsa umiltà di chi si professa un puro osservatore, alla ricerca di fatti e non di teorie; ma anche di chi ha imparato a leggere quei fatti con sicurezza disarmante, andando diretto alle conclusioni, assestando infallibili deduzioni come cazzotti vigorosi (inzertandoci - è vero - quasi sempre, ma pur prendendo qualche clamorosa cantonata). Uno Sherlock Holmes affamato di misteri da svelare, che fiuta i segni leggeri sulla polvere, lecca le pietre sporche di terra, ricostruisce reazioni chimiche in un baleno di intuizione, alla ricerca di stimoli sempre diversi che lo traggano dalla noia della sua intelligenza esasperata, e ben determinato a non lasciare irrelato nemmeno uno degli indizi impressi nel divenire. È il positivismo di Conan Doyle, di una Londra in piena industrializzazione, segnata da un paesaggio urbano affollato e fangoso, soggiogato dalle industriose impalcature dei cantieri navali, incorniciato dagli splendidi notturni sul Tamigi, da una lunarità che graffia le tenebre lottando con la fuliggine. Ed è la Londra degli intrighi massonici, e di un'altra presunzione - dei cattivi, stavolta - contraria alla prima e altrettanto detestabile: quella di chi vuole orientare la storia partendo da un ideale, determinare i fatti in nome di un'ideologia, passando sopra la vita e la morte, pretendendo obbedienza a prezzo di paura, inoculando superstizione come tossina della libertà. Questo l'humus nel quale si sviluppano le avventure di Sherlock Holmes e John Watson, in un film assai ben confezionato, divertente, arguto, dal ritmo incalzante, curato nei minimi dettagli e rispettoso dello spirito dei personaggi. Manca forse una punta di originalità, quel mistero capace di squilibrare la logica delle attese, una velatura horror che pur non mancava in Conan Doyle, e che forse avrebbe reso più inquietante la visione e mandato a casa gli spettatori con qualche certezza in meno, invece che ristabilirne in modo puntuale - e forse un po' scontato - una consolatoria, borghese tranquillità.
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