Jean luc godard fin dall'inizio della sua carriera ha sempre firmato pellicole dove il senso della provocazione non mancasse mai,in QUESTA E' LA MIA VITA ci aveva commosso mettendo come protagonista una prostituta ed il suo sogno di cambiare vita,in LE PETIT SOLDAT ci aveva descritto l'oppresione politica come una macchina organizzata che perseguitava il povero bruno,ed in UNA STORIA AMERICANA ci descrive il personaggio di paula come una vendicatrice verso il potere ed un'estimatrice che rivendica piu' volte attraverso i propri pensieri le sue care ideologie.Girato dopo IL BANDITO DELLE UNDICI ed in contemporanea con DUE O TRE COSE CHE SO DI LEI,sicuramente UNA STORIA AMERICANA regge dignitosamente il confronto offrendoci un film pittoresco e simbolico come ogni film che si rispetti di godard.La storia e' incentrata sul personaggio di paula,una giornalista alla ricerca del suo fidanzato e fin dalle prime inquadrature lei esprime con un senso terribilmente nostalgico parole d'amore all'amato quasi percepisse che ormai e' morto.Da qui incominciano le varie vicende di difficile comprensione(come ad esempio l'uomo che entra nella stanza d' albergo non e' chiaro che ruolo abbia nella storia)che trascinano paula verso la scoperta del vero assassino del suo amato.Tra le scene interessanti non si puo' far mancare il dialogo tra paula,il barman,e il ragazzo al bancone che intraprendono come sempre dei discorsi dediti ad una forma di dadaismo prendendo come obbiettivo le parole.Inoltre la tecnica delle pareti colorate come rappresentazione dei caratteri delle persone nei diversi momenti della vicenda e' sicuramente un tocco di originalita'.Provocatorio come non mai il finale dove la destra viene definita stupida e la sinistra sentimentale.Non rimane dunque che apprezzare ancora una volta un film made by jean luc godard!
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