luc
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sabato 21 giugno 2008
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finalmente..
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..una recensione sensata. ma non perdiamoci d'animo, il bandolo della matassa non è mai perso. in italia nel 1870 c'erano tassi di omicidio 4 volte quelli brasiliani odierni, eppure oggi siamo una delle società più pacifiche al mondo (checchè ne dica il governo con la sua fantomatica "emergenza sicurezza" creata ad arte dai media). il bandolo della matassa non si trova se: 1)si spera di risolvere il problema uccidendo i cattivi 2)si sogna di eliminare le droghe dalla faccia della terra.
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trito.
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sabato 21 giugno 2008
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ci risiamo coi numeri
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ma chi te li da, vanna marchi? questo poi è proprio fantasioso. nel 1870 l'italia era il regno della tranquillità.
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luc
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sabato 21 giugno 2008
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ma perchè ti sta antipatica...
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...la matematica? roma, 1870, 80.000 abitanti, 200 omicidi. roma, 2006, 4.000.000 di abitanti, 30 omicidi. bel "regno della tranquillità". se navighi un po' li trovi i numeri. e senza i numeri rischiamo di dare retta alle mitologie apocalittiche dei tg.
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paleutta
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domenica 22 giugno 2008
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scusa luc
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è difficile che trovi qualcosa da obiettare nelle cose che dici, specialmente quando riporti dati oggettivi, ma sinceramente mi sembra che 80.000 abitanti per la roma del 1870 siano un pò pochini. Non ho controllato su internet però mi ricordo che nell'antica roma ce n'erano un milione di abitanti..
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petrus
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domenica 22 giugno 2008
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roma data popolazione
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DataPopolazione350 a.C.30.000250 a.C.150.00044 a.C.1.000.0001201.650.000330600.000410200.00053050.00065020.000100020.000140020.000152650.000-60.000152820.0001600100.0001750156.0001800163.0001820139.9001850175.000DataPopolazione1853175.8001858182.6001861194.5001871212.4321881273.9521901422.4111911518.9171921660.2351931930.92619361.150.58919511.651.75419612.188.16019712.781.99319812.840.25919912.775.25020012.663.18220072.714.932
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petrus
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domenica 22 giugno 2008
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correzzione
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scusa ma ho fatto un casino. questo e' il numero della popolazione a roma nell'anno 1871 era di 212.432. da wikipedia puoi trovare le variazioni della popolazione a roma dall'antichita' a oggi. nel 44 a.C. era 1.000.000 nel 120 D.C era i.650.000. pero' anche 200 omicidi in una popolazione di 212.432 sono tanti
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paleutta
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domenica 22 giugno 2008
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beh si
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sono tanti lo stesso, è anche vero che fare paragoni di questo tipo tra epoche diverse secondo me non è molto significativo, ci sono un sacco di variabili che entrano nin gioco, prima fra tutte il contesto storico e sociale.
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luc
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domenica 22 giugno 2008
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x paleutta
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mi interessava solo far capire a trito che l'italia del 1870 era peggio di haiti di oggi e a tutti che bisogna avere i numeri per non dire pisellate. forse 80000 era roma città e 200000 roma provincia, la sostanza cambia poco. la regione più cattiva d'italia, la calabria, ha un tasso di omicidi annuale ogni 100.000 ab. di 3.5, 12 volte inferiore alla media brasiliana. roma era popolatissima nell'antichità ma nel medioevo si spopolò.
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paleutta
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domenica 22 giugno 2008
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dal punto di vista storico
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la roma di quel periodo appena annessa al regno d'italia era in una situazione un pò caotica, la maggioranza della popolazione analfabeta, brigantaggio ecc crearono un ambiente in cui forse uccidere era una cosa più diffusa del normale. Con questo non voglio togliere niente al messaggio che volevi trasmettere luc, anche se personalmente penso che non sempre la freddezza e la razionalità dei numeri riesca ad esprimere in modo esauriente una certa realtà di tipo sociale.
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petrus
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lunedì 23 giugno 2008
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i numeri.....
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proprio perche' fuori da giochi emozionali sono attendibili . ha ragione luc. l'italia e' uno dei paesi piu' miti del pianeta.
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nic
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lunedì 23 giugno 2008
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italia pacifica ah,ah,ah!!!!
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Piú di seimila i morti di Cosa Nostra tra cui una lista di cadaveri eccellenti: magistrati, giudici,commissari che solo il nostro "Belpaese" puó vantare per non contare le vittime dell'Ndrangheta,Camorra e mafie varie. data anche un'occhiata al passato non lontano alle stragi della strategia della tensione, degli anni di piombo e via discorrendo. smettetela di dire fesserie tutti qunti per favore...
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andrea
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lunedì 23 giugno 2008
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la stessa matematica...
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...affermerebbe che quelli come la società sono sistemi complessi con moltissime variabili, non bastano certamente solo i numeri. Servono ma non bastano. Concordo, quindi, con quel che dice Paleutta.
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petrus
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lunedì 23 giugno 2008
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1
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sarei sbalordito del contrario. i numeri sono inconfutabili. sono discutibili quando vengono strumentalizzati falsandone il rapporto con il tempo. i 6000 morti non sono in un anno ma in un secolo. e non mi sembrano molti. le fesserie li dici tu intenzionalmente per soddisfare una evidente mania di megalomania che vuole dar per forza un primato ad un paese che non a'. sintomatico in un soggetto preda di crisi di inferiorita'. ecco i dati che ho trovato riguardo la sicurezza in europa.Si sente spesso parlare della criminalità, di Napoli, di Palermo e della mafia in generale. Secondo alcuni sondaggi l'opinione generale sulla criminalità è che i criminali sono sempre all'erta e che di sicuro non c'è stato un calo nel numero dei morti e dei reati in generale.
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petrus
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lunedì 23 giugno 2008
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2
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La realtà però è ben diversa, infatti si contano "solo" 714 omicidi volontari nel 2004 contro i 1186 avvenuti nel 1981. C'è stato quindi un calo complessivo del numero dei delitti compiuti in tutti questi anni corredato comunque da picchi avvenuti per esempio a cavallo tra gli anni '80 e '90 portando a 1916 morti.Quando qualcuno pronuncia la parola "malavita" o "criminali" molto spesso il nostro pensiero ricade inesorabilmente sulla mafia. L'opinione comune diffusa in Italia direbbe che il nostro stato non è sicuro, è pieno di criminali e, ultimamente, che è pieno di immigrati. Il rapporto criminalità immigrazione non è però sempre vero in quanto Roma risulta la capitale più sicura al mondo con 0,4 morti ogni 100 mila abitanti.
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La realtà però è ben diversa, infatti si contano "solo" 714 omicidi volontari nel 2004 contro i 1186 avvenuti nel 1981. C'è stato quindi un calo complessivo del numero dei delitti compiuti in tutti questi anni corredato comunque da picchi avvenuti per esempio a cavallo tra gli anni '80 e '90 portando a 1916 morti.Quando qualcuno pronuncia la parola "malavita" o "criminali" molto spesso il nostro pensiero ricade inesorabilmente sulla mafia. L'opinione comune diffusa in Italia direbbe che il nostro stato non è sicuro, è pieno di criminali e, ultimamente, che è pieno di immigrati. Il rapporto criminalità immigrazione non è però sempre vero in quanto Roma risulta la capitale più sicura al mondo con 0,4 morti ogni 100 mila abitanti. Nel resto dell'Europa invece la media arriva ad essere anche di 4,7 morti ogni 100 mila abitanti, come accade ad Amsterdam. Palermo e Napoli restano comunque i focolai dei reati criminali e questo, secondo molti, porterebbe il nostro paese tra quelli a più alta
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petrus
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lunedì 23 giugno 2008
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luc....
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ha piu' ragione di prima. haaa luc guarda che mi devi paga' il servizio di FAST INFO FOR THE TRUTH. che ne dici di una comida a chilo appena ti vengo a trovare?
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luc
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lunedì 23 giugno 2008
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mamma mia , petrus..
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..è diventato un'enciclopedia ambulante. sarebbe ora che mi venissi a trovare, ti pago la churrascaria (poi tu mi paghi una...). i miei dati coincidono. possiamo poi fare tutte le analisi che vi pare, ma il dato numerico esprime ciò che mi interessa di più: LA PROBABILITA' DI RIMANERCI SECCO! quante volte voi nella "pericolosa" italia avete visto gente con armi in mano, gente sparare, gente sparata, proiettili che fischiano a 3 metri, sapete distinguere lo schioppo di una 38 da un ak47? io sì, e non me ne vanto. nic è vittima della nuova strategia della tensione, per ora solo mediatica, cui contribuiscono pure film come "gomorra", i tg fanno vedere solo tragedie per terrorizzarvi, per intristirvi, per deprimervi e per favorire lobby militari e i loro referenti politici.
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..è diventato un'enciclopedia ambulante. sarebbe ora che mi venissi a trovare, ti pago la churrascaria (poi tu mi paghi una...). i miei dati coincidono. possiamo poi fare tutte le analisi che vi pare, ma il dato numerico esprime ciò che mi interessa di più: LA PROBABILITA' DI RIMANERCI SECCO! quante volte voi nella "pericolosa" italia avete visto gente con armi in mano, gente sparare, gente sparata, proiettili che fischiano a 3 metri, sapete distinguere lo schioppo di una 38 da un ak47? io sì, e non me ne vanto. nic è vittima della nuova strategia della tensione, per ora solo mediatica, cui contribuiscono pure film come "gomorra", i tg fanno vedere solo tragedie per terrorizzarvi, per intristirvi, per deprimervi e per favorire lobby militari e i loro referenti politici. da quando c'è l'immigrazione gli omicidi sono DIMINUITI!
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andrea
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martedì 24 giugno 2008
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ho recensito...
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..."La rosa purpurea del Cairo" di Allen.
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marcia
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mercoledì 25 giugno 2008
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vedo che la favela ancora tira....:d
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Arrivata da lungo viaggio per il bellissimo sud Brasiliano, ripasso e trovo il forum del Tropa ancora caldo, quello di Gomorra è morto...ahhahaha.
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marcia
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mercoledì 25 giugno 2008
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x paleutta su hulk....
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La favela del film Hulk è la Tavares Bastos, vicino anche a casa mia qui a Rio ed è la favela più tranquilla di Rio perchè lì è localizato il quartier generale del BOPE, e non c'è traffico nè banditi, una meraviglia di posto. Ora molto utilizzata per "location" per telenovelas e film, c'è un giornalista Brittanico del The Sun che vive qui da anni e quando è andato ad accompagnare la sua donna di servizio a casa proprio nella Favela Tavares Bastos si è innamorato del posto, ha comprato una casa la sopra e ha costruito una piccola pousada si chiama THE MAZE INN hanno anche un sito internet, c'è anche il www.favela.com, altra pousada in un'altra favela tranquilla, fatto sta che os "gringos" arrivano qui e vogliono subito andare a vedere le favelas, chissà dove trovano questo fascino??? Ma siccome il Brasile è il paese più razzista al mondo, un ricco che vive in una favela è "alternativo", il povero è "vergogna".
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La favela del film Hulk è la Tavares Bastos, vicino anche a casa mia qui a Rio ed è la favela più tranquilla di Rio perchè lì è localizato il quartier generale del BOPE, e non c'è traffico nè banditi, una meraviglia di posto. Ora molto utilizzata per "location" per telenovelas e film, c'è un giornalista Brittanico del The Sun che vive qui da anni e quando è andato ad accompagnare la sua donna di servizio a casa proprio nella Favela Tavares Bastos si è innamorato del posto, ha comprato una casa la sopra e ha costruito una piccola pousada si chiama THE MAZE INN hanno anche un sito internet, c'è anche il www.favela.com, altra pousada in un'altra favela tranquilla, fatto sta che os "gringos" arrivano qui e vogliono subito andare a vedere le favelas, chissà dove trovano questo fascino??? Ma siccome il Brasile è il paese più razzista al mondo, un ricco che vive in una favela è "alternativo", il povero è "vergogna". Purtroppo il nero in Brasile non ha poche speranze di riuscire a diventare
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marcia
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mercoledì 25 giugno 2008
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continuando...
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a diventare qualcuno, la diversità sociale è netta, e questo si nota appena vai dal nordeste verso il sud de Brasile, sembrano due paesi diversi. Salvador di Bahia per esempio, città dove la popolazione è per l'80 nera viene massacrata, poi vai a Curitiba nel Paranà sud del Brasile e sembra che stai in una città top europea (no Roma...ahaha), purtroppo anche la popolazione nera brasiliana è razzista, al contrario da quella americana, i neri brasiliani che hanno soldi non vogliono aver storie con altri neri e alla fine hanno rapporti solo con quelli della pelle chiara. Essere neri in Brasile è un carma terribile, se non ha talento con lo sport, con il pagode (una specie canzone locale), se non sa cantare, la sua vita sarà dura.
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a diventare qualcuno, la diversità sociale è netta, e questo si nota appena vai dal nordeste verso il sud de Brasile, sembrano due paesi diversi. Salvador di Bahia per esempio, città dove la popolazione è per l'80 nera viene massacrata, poi vai a Curitiba nel Paranà sud del Brasile e sembra che stai in una città top europea (no Roma...ahaha), purtroppo anche la popolazione nera brasiliana è razzista, al contrario da quella americana, i neri brasiliani che hanno soldi non vogliono aver storie con altri neri e alla fine hanno rapporti solo con quelli della pelle chiara. Essere neri in Brasile è un carma terribile, se non ha talento con lo sport, con il pagode (una specie canzone locale), se non sa cantare, la sua vita sarà dura. Il nero viene considerato solo quando è un cantante o un calciatore. Il governo è stato obbligato ha introdurre una legge contro il razzismo, episodi di razzismo anche verbale vengono puniti dalla legge. La grande differenza sociale qui è anche colpa del
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marcia
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mercoledì 25 giugno 2008
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continuando 2....
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forte razzismo. Abbiamo un giudice supremo di colore a Brasilia, vedessi come è venerato, sembra una specie di miracolato, tutti a bocca aperta meravigliati di come uno di colore sia arrivato lì. Purtroppo per molte ragazze nere, l'unica speranza di vita è "beccare" uno straniero che la mantenga, o che la porti via, ormai anche un lavoro ben remunerato anche qui come l'idraulico è fatto per la maggior parte da persone non di colore e sono preferiti. Brutta cosa questa. La bahia per esempio è lo stato più "nero" del Brasile (la popolazione è per la maggior parte nera), non ha mai avuto neanche una Miss Bahia di colore, fa anche impressione. Terribile il razzismo qui, e in Italia per esempio la cosa non è molto diversa anche se molto velata, ho una mia amica che ha lavorato anche nel "barbiere di rio" che vive a Milano da 10 anni, e mi racconta quanto soffre per essere una mulatta, cose che a me per esempio non è mai successo.
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forte razzismo. Abbiamo un giudice supremo di colore a Brasilia, vedessi come è venerato, sembra una specie di miracolato, tutti a bocca aperta meravigliati di come uno di colore sia arrivato lì. Purtroppo per molte ragazze nere, l'unica speranza di vita è "beccare" uno straniero che la mantenga, o che la porti via, ormai anche un lavoro ben remunerato anche qui come l'idraulico è fatto per la maggior parte da persone non di colore e sono preferiti. Brutta cosa questa. La bahia per esempio è lo stato più "nero" del Brasile (la popolazione è per la maggior parte nera), non ha mai avuto neanche una Miss Bahia di colore, fa anche impressione. Terribile il razzismo qui, e in Italia per esempio la cosa non è molto diversa anche se molto velata, ho una mia amica che ha lavorato anche nel "barbiere di rio" che vive a Milano da 10 anni, e mi racconta quanto soffre per essere una mulatta, cose che a me per esempio non è mai successo. Vergogna il razzismo. Si parla di altri ma esiste.
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luc
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mercoledì 25 giugno 2008
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x marcia
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bentornata. vero quello che dici sul razzismo. ma è anche vero che voi brasiliani siete abbagliati dalla modernità e dal lusso, preferite milano a roma o palermo, preferite i grattacieli di lusso alla favela, anche tu ti chiedi cosa ci vediamo di bello nella favela. non ti sei accorta che in italia c'è tanta gente invece affascinata dal "vecchio", dal "semplice", dal "naturale", che si è rotta le scatole del moderno, del lusso e dei suoi falsi piaceri?
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luc
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mercoledì 25 giugno 2008
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ho recensito..
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"gli ammutinati del bounty".
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trito
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giovedì 26 giugno 2008
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luc...
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...quella dei falsi piaceri del lusso fa proprio ridere! e vivi in una favela? io sono trito ma anche tu non scherzi...noto tra l'altro che mi hanno ricensurato. vabbè, la democrazia italiana...
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paleutta
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giovedì 26 giugno 2008
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insomma
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nelle favelas più in alto ci si può arrivare in macchina o solo a piedi?
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luc
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venerdì 27 giugno 2008
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x trito e paleutta
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non mi piace il lusso e vivo in favela, dove vedi contraddizioni? la favela mi piace esteticamente (non c'è gente a cui piace "guernica" di picasso?), mi piace il popolo, specie se femminile, il brasiliano bianco ricco che vive nel grattacielo proprio non lo reggo. paleutta, le favelas stanno pure in pianura, io sto a 15m sul livello del mare. quelle che si arrampicano, dipende, a volte c'è la strada, a volte quando torni dal lavoro ti devi fare una scalata: fa bene ai muscoli glutei...
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trito
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venerdì 27 giugno 2008
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ognuno ha i suoi gusti, luc
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io preferisco il lusso, solo che non posso permettermelo. purtroppo.
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