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"Charlotte Gray"(2001, Gillian Armstrong, dal romanzo storico di Sebastian Faulks)è un film importante, molto ben realzizato in ogni senso(tutto è opprtuno, dalla sceneggiatura alla regia, dalla capacità di"registrare microstorie alla"grande storia"della Reisistenza), decisamente imporante, anche perché rivaluta-ci fa consocere e/o ri-consocere la storia delle donne che hanno fatto, letteralmente, la liberazione della Francia-spie britanniche che, per amore o per altro motivo, sempre comunque ispirate dalla volontà di combattere contro la barbarie del Novecento, il nazismo(non "nazionalsocalismo", visto che il movimento htileriano, specie dopo l'elminazione, anche fisica, tra l'altro, dei tratelli Strasser, di "socialista"non aveva assolutamente nulla), dove natrulamente gli appelli di sir Winston Chirchill aveva giocato un ruolo importante, portando alla costituzione dello Special Operations Executive, appunto il serivizio segreto operante in Francia per liberare l'esagono dall'invasione nazista. Charlotte agisce, ovviamente in maniera"segreta"ma con straordinaria empatia con la popolazione francese(tradizionalmente i cittadini britannici hanno una certa avversità rispetto ai cugini celtico-latini, avversità peraltro anche decisamente ricambiata...)sia che aiuti a predisporre un attentato a un treno, sia che debba incontrare, in un bistrot, una sua collega -dove anche la capacità di mimetizzarsi(quando dice"sono di Parigi")è asoslutamente lodevole, visto che, anche linguisticamente, un Inglese nasconde decisamente con notevole sforzo il proprio accento, quando parla francese come invero anche altre lingue...Bisogna osservare che, al di là di riserve che eventualmente qualcuno/a possa avere vero Cate Blanchett, in altri film considerata"algida interprete"(a chi non è cpaitato di leggere simili commenti e(o)recnsioni?)qui invece, comunque si valuti la cosa, la capacità empatica dell'interprete è totale, come si vede anche quando ritrova un co-protagonista a guerra finita, recandoci anzi apposta in Francia per ritrovarlo). Le vallutazioni sugl/sllei interpreti soprattutto al cinema e in TV(a differenza che a teatro, dove si ha comunque la visione diretta dell'interprete, la sua fiscità in scena)sono decisamente soggettive, talora francamente molto"Impressionistiche", ma in questo caso, anche a prescindere da (evnetuali)altre intepretazioni della Blanchett, il giduzio credo non possa essere che positivo. UN film che serve, appunto, a ricostruire il ruolo femminile e in genere resistenziale della storia, contro chi, appellandosi a"revisionismi"che talora rasentano decisamente il negazionismo, vorrebbe negarlo: l'importanza anche proprio didattico-divulagtativa di tale operazione è di un'importanza assoluta, in quanto molti fraintendimenti ad hoc hanno portato a rileggere la storia in mnaiera distorta, magari rivlutando personaggi e fenomeni che, invece, tale eventuale rivalutazione, non meriano affatto, anzi meritano una valutazione ancora più severa. In questo senso anche un cinema come questo, che sia storico e non solo"controfattuale"o utopico e"da SF"ha una grande importanza, assolutamente innegabile. El Gato
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