toni mais
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venerdì 27 settembre 2019
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una ragazza vecchia dal cuore sempre giovane
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Alda Merini nella sua poesia " Donne Donne " chiede di essere amata vestita , senza un filo di trucco perchè solo un uomo che sa vederla dentro merita il suo amore.
Lelouch ricorre all'artificio di rappresentare i suoi personaggi come erano e come sono ." Sul volto di lei restava la traccia di una passata bellezza " ha detto qualcuno ed io personalmente la penso allo stesso modo : gli impressionisti non amavano l'estate la cui luce appiattisce ogni forma bensì l'autunno che restituisce attraverso una gamma di colori più discreta e più tenue il vissuto di ogni oggetto del creato. Del resto una donna giovane è un libro non scritto : un uomo ,una donna allora un uomo una donna oggi con qualche difficoltà in più fatta di pregiudizi, tanti pregiudizi ed allora affidarsi ad un falso alzheimer può essere utile.
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Alda Merini nella sua poesia " Donne Donne " chiede di essere amata vestita , senza un filo di trucco perchè solo un uomo che sa vederla dentro merita il suo amore.
Lelouch ricorre all'artificio di rappresentare i suoi personaggi come erano e come sono ." Sul volto di lei restava la traccia di una passata bellezza " ha detto qualcuno ed io personalmente la penso allo stesso modo : gli impressionisti non amavano l'estate la cui luce appiattisce ogni forma bensì l'autunno che restituisce attraverso una gamma di colori più discreta e più tenue il vissuto di ogni oggetto del creato. Del resto una donna giovane è un libro non scritto : un uomo ,una donna allora un uomo una donna oggi con qualche difficoltà in più fatta di pregiudizi, tanti pregiudizi ed allora affidarsi ad un falso alzheimer può essere utile. una vena di follia mette a posto tutto .
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alex2044
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venerdì 4 ottobre 2019
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il regista che ama le donne
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Claude Lelouch , il regista che ama le donne , fa riincontrare i personaggi del suo più grande successo cinquantanni dopo e se non l'amore, fa loro provare una tenerezza infinita che si trasmette allo spettatore inerme di fronte a tanta capacità di parlare d'amore in ogni età della vita . I protagonisti , un Jean Louis Trintignant formidabile , con i suoi sguardi che dicono tutto e che mostra , senza reticenze , la sua vecchiaia , addolcita da un velo di pazzia ed una Anouk Aimèe brava ed ancora ,sufficentemente efficente per condurre la danza della vita , con classe ed anche vigoria . La lunga scena del loro primo incontro è il momento migliore del film , non annoia anzi intriga lo spettatore che si lascia cullare dalla bravura coinvolgente dei due attori malgrado la staticità della scena .
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Claude Lelouch , il regista che ama le donne , fa riincontrare i personaggi del suo più grande successo cinquantanni dopo e se non l'amore, fa loro provare una tenerezza infinita che si trasmette allo spettatore inerme di fronte a tanta capacità di parlare d'amore in ogni età della vita . I protagonisti , un Jean Louis Trintignant formidabile , con i suoi sguardi che dicono tutto e che mostra , senza reticenze , la sua vecchiaia , addolcita da un velo di pazzia ed una Anouk Aimèe brava ed ancora ,sufficentemente efficente per condurre la danza della vita , con classe ed anche vigoria . La lunga scena del loro primo incontro è il momento migliore del film , non annoia anzi intriga lo spettatore che si lascia cullare dalla bravura coinvolgente dei due attori malgrado la staticità della scena . Il mescolarsi di momenti del vecchio film e di documentari d'epoca sono un espediente filmico molto azzeccato , formidabile la corsa a rotta di collo per una Parigi notturna ,splendente malgrado il suo colore d'epoca . Per non farsi mancare nulla il regista ripropone , come coprotagonisti gli stessi attori che interpretavano da ragazzini e poi da adulti la parte dei figli , nei due precedenti film fino a farli innamorare , dimentichi di esperienze precedenti non proprio felici . Il film scorre veloce con frequenti momenti anche di allegria e non cade mai nel patetico e la bellezza della Normandia lo aiuta notevolmente .La morale è che la vecchiaia è ineluttabile e non la si può annullare . Sta a noi renderla perfino piacevole , resistendo alle sue pesantezze . Claude Lelouch ha fatto un fil molto gradevole . Forse uno dei suoi migliori almeno fra i più recenti e senz'altro fra i più sinceri .
Mezzo voto in più per gli attori , il regista e la loro storia , fatta di successi , di qualche caduta ma sempre di grande classe .
Tornato a casa mi sono rivisto il vecchio film : Bum Bum che film , difficile ripetersi !
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angelo umana
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lunedì 2 dicembre 2019
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quali sono i migliori anni di una vita?
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Vegliamo dunque perché non sappiamo né il giorno né l'ora, o più o meno si, ma forse no. L'ora di quando le sinapsi non collegheranno bene i nostri pensieri, o lo faranno molto male, non ci metteranno in relazione con la realtà, faremo associazione di idee non associabili. Jean-Louis Trintignant è attore sempre, sia ai tempi de Il Sorpasso ed anche da vecchio, un magnifico vecchio da interpretazioni realistiche. Ci diede già nel 2012 una versione di vecchiaia, drammatica e dura, in Amour di Michael Haneke (Palma d'oro a Cannes), ora ce ne dà un'altra, da vecchio con l'Alzheimer in I migliori anni della nostra vita, di Claude Lelouch (o di UNA vita, dice il titolo francese, anche una generica, pure la nostra personale).
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Vegliamo dunque perché non sappiamo né il giorno né l'ora, o più o meno si, ma forse no. L'ora di quando le sinapsi non collegheranno bene i nostri pensieri, o lo faranno molto male, non ci metteranno in relazione con la realtà, faremo associazione di idee non associabili. Jean-Louis Trintignant è attore sempre, sia ai tempi de Il Sorpasso ed anche da vecchio, un magnifico vecchio da interpretazioni realistiche. Ci diede già nel 2012 una versione di vecchiaia, drammatica e dura, in Amour di Michael Haneke (Palma d'oro a Cannes), ora ce ne dà un'altra, da vecchio con l'Alzheimer in I migliori anni della nostra vita, di Claude Lelouch (o di UNA vita, dice il titolo francese, anche una generica, pure la nostra personale).
Si trova ricoverato “a tempo indeterminato...” nella sontuosa casa di riposo Domaine de l'orgueil - che per una casa di riposo è un titolo distintivo – c'è un grande prato ben curato attorno, dove gli anziani possono godersi aria e sole. Lo vediamo dapprima col viso assente in sedia a rotelle e in mezzo agli altri ospiti, a cui la splendida infermiera Monica Bellucci fà esercitare la memoria con le date di avvenimenti più o meno recenti. Il figlio gli fà il regalo di farlo incontrare con l'amore più intenso che ebbe da giovane, pilota d'auto e donnaiolo, e la partner d'allora è la splendida Anouk Aimée, ancora bella, un sorriso aperto e uno sguardo dolce. E' un ritorno al passato con cui il figlio desidera risvegliarlo o rincuorarlo, un tentativo di renderlo più vitale; qualcosa di analogo avviene in Dolor y Gloria di Almodòvar e in La belle époque di Bedos, rifugiarsi in momenti belli del passato. A lei Jean-Louis dirà Sembri più giovane di me perché sei più dolce. Le dà segno di non riconoscerla, e negli occhi di lei vediamo un pò di tristezza per questo e per il decadimento cognitivo di lui. In successive visite , brevi escursioni e in attimi di lucidità gli sembra di ricordarsene, o quanto meno le ravvede una somiglianza con la donna della sua passione: Più le parlo più le somiglia! , è stata riconosciuta senza esserlo davvero, ma questa è comunque una gratificazione per Anne (che fu da lui davvero aimé). Le racconta che non rimase con quella donna, il ricordo più bello, per la paura che volevi essere l'ultima donna della mia vita o ti sei innamorata di me e non ho fatto niente per farti rinsavire e ancora – è un profluvio di sagge rimembranze (o dichiarazioni d'amore) di un vecchio – non avevo immaginato che potesse amarmi così tanto , Puoi perdere la memoria ma non lo sguardo di qualcuno e perfino Alcune vite possono durare anche un giorno soltanto.
Non è un film di rimpianti, è gioioso, permette ai due di riassaporare. E' un film di sogni che assomigliano ai ricordi, le due categorie sono ugualmente immateriali e spesso belle, o abbellite. Tra le cose ricordate e anche oniriche Lelouch ci mette una corsa veloce in auto di lui che la raggiunge, alle 6 di una mattina di quel tempo andato nelle strade di Parigi che si andava svegliando. Un film ricchissimo di primi piani, la vecchiaia vista da vicino e senza troppo cerone, Jean-Louis ha la barba non fatta ogni giorno come noi “vecchi”. I visi spesso sfuocano, come i ricordi, o sono riflessi nel vetro della loro “2 Cavalli”, e queste immagini rendono molto l'aria di qualcosa ormai lontano. Un passato riproposto con molte scene di Jean-Louis e la Aimée amandosi da giovani nel famoso Un uomo, Una donna, film del '66 di Lelouch stesso, Palma e Oscar al miglior straniero. Non mancano almeno due omaggi al cinema: la citazione di Ladri di biciclette e Anne che gli racconta di aver fatto, dopo quel tempo assieme, la produttrice di soli film d'autore...perdendo quasi tutto. Ma i più begli anni di una vita sono quelli che non si è visto passare (come dice una canzone in chiusura), perché troppo fugaci, oppure quelli non vissuti fino in fondo come nel caso dei nostri due ex amanti?
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vittorio
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domenica 22 settembre 2019
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l’amore non muore mai, si trasforma...
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Un uomo e una donna, ma anche , oggi, una donna ed un uomo, direi..
Cinquant’anni dopo, le memorie sbiadite dell’uomo , la vecchiaia palese e palesata inducono il regista Lelouch a guidare un eloquio vero, realistico, senza freni ed inibizioni, di ciò che è stata una vita.
Trintignant superbo con gli sguardi, gli ammiccamenti, le sopracciglia parlanti..che finge e non finge , attraverso un dialogo liberatorio dinanzi all’amore ritrovato della propria vita, la donna, una sempre affascinante, anziana Anouk Aimee, che torna a coccolare, forte di una vigoria ancora presente, il suo vecchio amore.
Ed uno spirito rinnovato, per opera sua, addolcisce ed intenerisce il ricordo, il lampo del passato attraverso le vecchie sequenze, l’ardore di un amore unico, imperituro.
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Un uomo e una donna, ma anche , oggi, una donna ed un uomo, direi..
Cinquant’anni dopo, le memorie sbiadite dell’uomo , la vecchiaia palese e palesata inducono il regista Lelouch a guidare un eloquio vero, realistico, senza freni ed inibizioni, di ciò che è stata una vita.
Trintignant superbo con gli sguardi, gli ammiccamenti, le sopracciglia parlanti..che finge e non finge , attraverso un dialogo liberatorio dinanzi all’amore ritrovato della propria vita, la donna, una sempre affascinante, anziana Anouk Aimee, che torna a coccolare, forte di una vigoria ancora presente, il suo vecchio amore.
Ed uno spirito rinnovato, per opera sua, addolcisce ed intenerisce il ricordo, il lampo del passato attraverso le vecchie sequenze, l’ardore di un amore unico, imperituro.
Il ritmo lento e cadente non è ostacolo alla fruibilità della visione, è esso stesso parte del tema del film, è essenza dello spirito della coppia, che ricorda con gioia, alla fine, il senso di un amore i cui ultimi giorni si apprestano a vivere.
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luca scialo
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giovedì 25 agosto 2022
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poesia malinconica sulla terza età
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Jean-Louis Duroc, ex pilota di auto e direttore della Lancia, è ormai un anziano in una casa di riposo, che ha perso la memoria. Ricorda solo una cosa: l'unica donna che ha davvero amato, Anne Gauthier. Il figlio così decide di convincere la donna ad andarlo a trovare per rinverdire il suo passato. La donna accetta e rivive con lui quell'amore breve e tormentato di oltre mezzo secolo prima. Claude Lelouch chiude il cerchio del suo film più riuscito: Un uomo, una donna. Uscito nel 1966, diventato un cult francese, anche per l'omonima e inconfondibile colonna sonora. Il regista richiama i due attori dell'epoca, che accettano volentieri di riproporsi come sono adesso. E cancella anche il sequel del 1986, mai citato nel film, come non fosse mai esistito.
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Jean-Louis Duroc, ex pilota di auto e direttore della Lancia, è ormai un anziano in una casa di riposo, che ha perso la memoria. Ricorda solo una cosa: l'unica donna che ha davvero amato, Anne Gauthier. Il figlio così decide di convincere la donna ad andarlo a trovare per rinverdire il suo passato. La donna accetta e rivive con lui quell'amore breve e tormentato di oltre mezzo secolo prima. Claude Lelouch chiude il cerchio del suo film più riuscito: Un uomo, una donna. Uscito nel 1966, diventato un cult francese, anche per l'omonima e inconfondibile colonna sonora. Il regista richiama i due attori dell'epoca, che accettano volentieri di riproporsi come sono adesso. E cancella anche il sequel del 1986, mai citato nel film, come non fosse mai esistito. Evidentemente ammettendo che non fosse un granché. Il risultato finale è un malinconico, a tratti struggente, omaggio alla terza età, un tramonto inevitabile che ci porta a ricordare le gioie e i dolori vissuti. Ripetuti e poetici flash back richiamano al primo film, incantevole poi la scena di Parigi alle sei del mattino, attraversata in auto da un Jean-Louis giovane per sorprendere la sua Anne. Il film però si proietta anche verso il futuro, mostrandoci i loro figli che si ritrovano e forse si ameranno. Magari in modo meno poetico e platonico dei loro genitori, ma forse più concreto. Come i tempi di oggi esigono. Cameo di Monica Bellucci, nei panni della figlia di Jean-Louis, avuto da un altro amore fugace negli anni '70 in quel di Roma. Ma che lui nemmeno riconosce, apprezzandone però la sua bellezza. Consapevole che in fondo anche lui qualcosa di bello nella vita ha fatto.
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