lucio
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domenica 1 luglio 2007
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struggente e malinconico
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In questo torrido inizio d'estate , un sabato pomeriggio , facendo zapping nei canali televisivi , mi sono per caso ( e per fortuna ) fermato su Rai 3 mentre stava mandando in onda " La figlia di Ryan " di David Lean . Incredulo ma felice ho abbassato le serrande per cercare il buio . Poi ho chiuso i contatti con il mondo esterno staccando il telefono e mi sono immerso nei selvaggi scenari d'Irlanda , un Paese che amo in modo particolare . Il film lo avevo visto tanti anni fa e mi piacque da morire . Lo rivedo oggi con lo stesso entusiasmo di allora e con la stessa meraviglia negli occhi . I paesaggi mozzafiato , il mare che urla , i cuori degli indomiti irlandesi , l'umana inclinazione alle bassezze ( l'oste Ryan .
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In questo torrido inizio d'estate , un sabato pomeriggio , facendo zapping nei canali televisivi , mi sono per caso ( e per fortuna ) fermato su Rai 3 mentre stava mandando in onda " La figlia di Ryan " di David Lean . Incredulo ma felice ho abbassato le serrande per cercare il buio . Poi ho chiuso i contatti con il mondo esterno staccando il telefono e mi sono immerso nei selvaggi scenari d'Irlanda , un Paese che amo in modo particolare . Il film lo avevo visto tanti anni fa e mi piacque da morire . Lo rivedo oggi con lo stesso entusiasmo di allora e con la stessa meraviglia negli occhi . I paesaggi mozzafiato , il mare che urla , i cuori degli indomiti irlandesi , l'umana inclinazione alle bassezze ( l'oste Ryan ... ) sono vicissitudini inserite nel film con una perfezione incredibile . E gli attori ? Robert Mitchum , nel ruolo del maestro e del marito tradito è perfetto . Sarah Miles , sua moglie , è grandiosa . Ma più di tutti , a mio avviso , va menzionato l'inarrivabile John Mills che interpreta la parte dello storpio pazzerello . In una terra che vuole liberarsi dallo straniero occupante esplodono risse in ogni angolo di strada . La guerra infinita fra cattolici e protestanti ha ucciso tanti uomini ed ha insaguinato le strade per anni e anni . Gli inglesi , negli anni Sessanta , Settanta e Ottanta del secolo scorso , erano odiatissimi dagli irlandesi . Scoppiavano bombe ovunque . Moriva tanta gente innocente . I terroristi incutevano terrore . In quella atmsfera colma di spari , di pallottole e di morti ammazzati c'era però spazio anche per l'amore . La giovane moglie irlandese dell'insegnate elementare si innamora perdutamente di un tenebroso capitano dell'esercito inglese . Al cuore non si comanda . I sentimenti volano al di sopra delle differenze , se ne fregano della appartenenza , delle origini , del sangue . Essi cercano l'assoluto e volano più in alto degli usi e dei costumi . Gli abitanti della cittadella si accorgono della " innaturale situazione amorosa " e cacciano la responsabile del " fattaccio " ed anche suo marito . Solo il prete e lo storpio li accompagnano alla corriera per l'ultimo saluto . Rivedendo questo capolavoro mi è tornata in mente Madame Bovary . Ho anche pensato a Guerra e Pace . Due libri immortali che ciascuno di noi dovrebbe gelosamente custodire nella propria biblioteca .
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luca scialo
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domenica 26 aprile 2020
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un amore breve e intenso come una tempesta
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Siamo nell'Irlanda d'inizio '900, in piena guerra contro la Gran Bretagna. Charles è un maestro che torna da Dublino nel suo villaggio natio situato nella Contea di Dingle.
L'ingenua e sognatrice Rosy, la figlia di Ryan, l'oste del paese, ne rimane ammaliata, dalla sua cultura e gentilezza. Al punto da accettare la sua proposta di sposarlo. Incassato anche il consenso del parroco del paese, una figura molto autorevole e influente tra i popolani.
Un giorno però, nella cittadina arriva il maggiore Doryan, di ritorno dal fronte della Prima guerra mondiale e mandato lì in quanto gravemente provato dalla guerra. Che lo ha reso traumatizzato e zoppicante.
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Siamo nell'Irlanda d'inizio '900, in piena guerra contro la Gran Bretagna. Charles è un maestro che torna da Dublino nel suo villaggio natio situato nella Contea di Dingle.
L'ingenua e sognatrice Rosy, la figlia di Ryan, l'oste del paese, ne rimane ammaliata, dalla sua cultura e gentilezza. Al punto da accettare la sua proposta di sposarlo. Incassato anche il consenso del parroco del paese, una figura molto autorevole e influente tra i popolani.
Un giorno però, nella cittadina arriva il maggiore Doryan, di ritorno dal fronte della Prima guerra mondiale e mandato lì in quanto gravemente provato dalla guerra. Che lo ha reso traumatizzato e zoppicante.
Rosy finisce per innamorarsi della sua fragilità e trova in lui quella passione carnale che il pur gentile maestro non gli offre. Ma la guerra civile impervia e finisce per intaccare anche quell'amore incestuoso.
Penultimo film di David Lean, che apre gli anni '70 concedendosi, oltre che qualche scena osé ormai in vista di sgoganamento, una pellicola lunga ben 3 ore. Forse una sintesi maggiore ne avrebbero fatto un capolavoro. La capacità di sintesi, del resto, rientra tra i fattori che fanno grande un film.
Per il resto, magnifica la scenografia naturale offerta dalla splendida Irlanda, con alcune scene incredibili. Su tutte, quella del mare in tempesta, con i popolani che recuperano le armi clandestine dal mare. Magnificenza colta in pieno dall'autore della fotografia, Freddie Young. Il quale fu anche insignito dell'Oscar per la fotografia.
Straordinaria poi la prova di John Mills, nei panni dello storpio e muto Michael. Prova che gli valse anche l'Oscar come migliore attore non protagonista. Michael, l'unico della cittadina che saluterà la partente Rosy. E avrà lacrime per lei.
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quincy wyatt
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venerdì 10 aprile 2009
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drammone
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Interminabile drammone su una storia d'amore alla Madame Bovary, trattata però svogliatamente e con superficialità. Personaggi costruiti a tavolino e poco credibili: la libertà d'azione di cui gode la protagonista e il suo comportamento a dir poco disinibito potrebbero forse essere credibili nella Parigi di fine Ottocento, non certo nell'Irlanda del 1914! Ma a un grande regista come David Lean si può perdonare questo passo falso, che d'altra parte si giova di una splendida fotografia e di bellissime musiche. Peccato: quanto talento sprecato! La cosa migliore è di ignorare la sciagurata sceneggiatura e godersi lo spettacolo audiovisivo come un puro mix di suoni e immagini.
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