Ispirato dal film denuncia "Una scomoda verità" di Al Gore e da una relazione dell'ONU, Kip Andersen, giovane attivista, coautore e interprete del film, decide di approfondire il tema degli allevamenti intensivi, che i report indicano quali principali responsabili dei gas serra, del consumo di acqua, della deforestazione e della creazione di innumerevoli zone morte negli oceani.
Con suo grande stupore, però, facendo ricerche nei principali siti ambientalisti del mondo, Kip scopre che l'argomento è completamente ignorato. Come è possibile, si domanda, che le "sue" associazioni tipo Greenpeace, 365.org, Oceana, Sierra Club, le più importanti del mondo, non riportino nemmeno un accenno sull'argomento? Solo Sea Shepherd del capt.
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Ispirato dal film denuncia "Una scomoda verità" di Al Gore e da una relazione dell'ONU, Kip Andersen, giovane attivista, coautore e interprete del film, decide di approfondire il tema degli allevamenti intensivi, che i report indicano quali principali responsabili dei gas serra, del consumo di acqua, della deforestazione e della creazione di innumerevoli zone morte negli oceani.
Con suo grande stupore, però, facendo ricerche nei principali siti ambientalisti del mondo, Kip scopre che l'argomento è completamente ignorato. Come è possibile, si domanda, che le "sue" associazioni tipo Greenpeace, 365.org, Oceana, Sierra Club, le più importanti del mondo, non riportino nemmeno un accenno sull'argomento? Solo Sea Shepherd del capt. Paul Watson ne parla. E molto apertamente.
La cosa lo solletica a tal punto che decide quindi di rispolverare il suo vecchio camper blu elettrico e di andare lui stesso a intervistare i responsabili direttamente nelle loro sedi. Magistralmente filmato in tempo reale, il docu-road-movie ci porta lungo sterminate praterie di ignoranza e dentro uffici governativi tanto lussuosi quanto imbarazzati e imbarazzanti, con scene paradossali al limite del grottesco. I dati che emergono sono di importanza planetaria e invitano ad un'attenta riflessione, oltre che a un secco cambio di rotta.
Presentato con successo a dicembre al parlamento europeo e poi a quello italiano a Roma, è stato invece scandalosamente snobbato dalla convenzione di Parigi COP21.
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