romina_m
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lunedì 8 settembre 2014
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xenia - la nuova definizione della parola
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Un film che parla di tante cose: omosessualità, immigrazione (irregolare pure), abbandono, xenofobia, riscatto, giovinezza. Eppur trattando temi così tosti non è un film pesante, non è un film che giudica o che ti dice cosa sarebbe "giusto" pensare. E' un film dove due fratelli provano a cavarsela in e tra tutti questi ruoli che hanno, in una società poco accogliente come la nostra. Mi fermo a quattro stelle solo perché nella seconda parte perde un poco il ritmo. Arrivo a quattro stelle perché uscita dalla sala sono rimasta con la voglia di pensare a tutte le cose di cui mi ha parlato e con la voglia di consigliarlo. Quindi ve lo consiglio.
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veritasxxx
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mercoledì 17 settembre 2014
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patty pravo vs platone
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Chi se lo sarebbe aspettato che gli effetti delle canzoni di Raffaella Carrà, Mina e Patty Pravo avrebbero colpito anche la Grecia, generando generazioni di giovani omosessuali e simpatizzanti tali da far andare su tutte le furie anche il più moderato sostenitore di Alba Dorata? Il giovane Danny, quindicenne con idee piuttosto chiare sul suo look e Odysseas, fratellone eterosessuale ma che ha il vizietto di interpretare i classici della canzone italiana degli anni '60, rimasti soli al mondo dopo la morte della madre albanese si mettono in viaggio alla ricerca del padre che potrebbe permettere l'accesso alla cittadinanza greca ed evitare loro l'espulsione dalle coste elleniche.
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Chi se lo sarebbe aspettato che gli effetti delle canzoni di Raffaella Carrà, Mina e Patty Pravo avrebbero colpito anche la Grecia, generando generazioni di giovani omosessuali e simpatizzanti tali da far andare su tutte le furie anche il più moderato sostenitore di Alba Dorata? Il giovane Danny, quindicenne con idee piuttosto chiare sul suo look e Odysseas, fratellone eterosessuale ma che ha il vizietto di interpretare i classici della canzone italiana degli anni '60, rimasti soli al mondo dopo la morte della madre albanese si mettono in viaggio alla ricerca del padre che potrebbe permettere l'accesso alla cittadinanza greca ed evitare loro l'espulsione dalle coste elleniche. Tra fughe da picchiatori fascisti, fermi della polizia e risse con violenti ragazzotti del luogo (apparentemente in Grecia non puoi indossare un sobrissimo collarino da cane che subito arrivano insulti e apprezzamenti non proprio amichevoli), i due protagonisti ritroveranno l'affetto fraterno e quello di un vecchio amico di famiglia e riusciranno persino a rintracciare il padre, fuggito di casa quando erano in fasce.
Detto così sembra un film strampalato e perdutamente camp ma il regista (e sceneggiatore) Panos H. Koutras, grazie anche ad una fotografia curata e molto colorata, riesce abilmente a mantenere acceso l'interesse dello spettatore raccontando le aspirazioni e le ingenuità di due adolescenti cresciuti in un mondo tutt'altro che accogliente. E come tutti i sogni che si rispettino, un talent show permetterà a Odysseas di avere la sua occasione di gloria cantando "Tutt'al più" in un italiano (quasi) perfetto davanti ad un'incredula commissione di giudici . Dopo un primo tempo avvincente la storia perde un po' di mordente nella seconda parte, ma complessivamente sta in piedi. Quello che colpisce più di tutto il resto sono le digressioni oniriche di Danny, che sdraiato su un prato sogna di accarezzare le villose distese pettorali del suo patrigno, e che ha un rapporto molto particolare con il suo coniglietto bianco che lo segue nelle sue avventure, il quale nel momento topico della storia si rivelerà essere solo un pelouche a cui dirà addio con un simbolico omicidio, celebrando il passaggio all'età adulta.
Un bravo al giovane Kostas Nikouli nella parte del più giovane dei fratelli, che riesce a convincere anche restando costantemente sopra le righe e che fa sorridere persino la vera signora Strambelli in un cameo inaspettato che conclude le avventure dei nostri. E dire che in Italia ci sono migliaia di storie come questa, eppure dubito che qualcuno avrebbe il coraggio di produrre una mattacchionata del genere nel nostro bello stivale.
"Non ci gioco più, quando giochi tu, sai far male da...." Piangere. Al pensare che sono già passati 46 anni, e sembra solo ieri. Vero Nicoletta?
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