luanaa
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mercoledì 11 febbraio 2015
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la grecia è proprio in crisi
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Un film inconsistente...ridicolo il finale sicuramente. Salvo solo il ritratto dell ragazzino gay...un buon ritratto ma fine a se stesso
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astromelia
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domenica 4 gennaio 2015
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non lo consiglierei
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francamente il film lascia a desiderare,avrebbe dovuto decollare verso altri lidi sopratutto nel finale assolutamente ridicolo,regia statica attori impalati,guai a gridare al miracolo
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veritasxxx
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mercoledì 17 settembre 2014
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patty pravo vs platone
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Chi se lo sarebbe aspettato che gli effetti delle canzoni di Raffaella Carrà, Mina e Patty Pravo avrebbero colpito anche la Grecia, generando generazioni di giovani omosessuali e simpatizzanti tali da far andare su tutte le furie anche il più moderato sostenitore di Alba Dorata? Il giovane Danny, quindicenne con idee piuttosto chiare sul suo look e Odysseas, fratellone eterosessuale ma che ha il vizietto di interpretare i classici della canzone italiana degli anni '60, rimasti soli al mondo dopo la morte della madre albanese si mettono in viaggio alla ricerca del padre che potrebbe permettere l'accesso alla cittadinanza greca ed evitare loro l'espulsione dalle coste elleniche.
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Chi se lo sarebbe aspettato che gli effetti delle canzoni di Raffaella Carrà, Mina e Patty Pravo avrebbero colpito anche la Grecia, generando generazioni di giovani omosessuali e simpatizzanti tali da far andare su tutte le furie anche il più moderato sostenitore di Alba Dorata? Il giovane Danny, quindicenne con idee piuttosto chiare sul suo look e Odysseas, fratellone eterosessuale ma che ha il vizietto di interpretare i classici della canzone italiana degli anni '60, rimasti soli al mondo dopo la morte della madre albanese si mettono in viaggio alla ricerca del padre che potrebbe permettere l'accesso alla cittadinanza greca ed evitare loro l'espulsione dalle coste elleniche. Tra fughe da picchiatori fascisti, fermi della polizia e risse con violenti ragazzotti del luogo (apparentemente in Grecia non puoi indossare un sobrissimo collarino da cane che subito arrivano insulti e apprezzamenti non proprio amichevoli), i due protagonisti ritroveranno l'affetto fraterno e quello di un vecchio amico di famiglia e riusciranno persino a rintracciare il padre, fuggito di casa quando erano in fasce.
Detto così sembra un film strampalato e perdutamente camp ma il regista (e sceneggiatore) Panos H. Koutras, grazie anche ad una fotografia curata e molto colorata, riesce abilmente a mantenere acceso l'interesse dello spettatore raccontando le aspirazioni e le ingenuità di due adolescenti cresciuti in un mondo tutt'altro che accogliente. E come tutti i sogni che si rispettino, un talent show permetterà a Odysseas di avere la sua occasione di gloria cantando "Tutt'al più" in un italiano (quasi) perfetto davanti ad un'incredula commissione di giudici . Dopo un primo tempo avvincente la storia perde un po' di mordente nella seconda parte, ma complessivamente sta in piedi. Quello che colpisce più di tutto il resto sono le digressioni oniriche di Danny, che sdraiato su un prato sogna di accarezzare le villose distese pettorali del suo patrigno, e che ha un rapporto molto particolare con il suo coniglietto bianco che lo segue nelle sue avventure, il quale nel momento topico della storia si rivelerà essere solo un pelouche a cui dirà addio con un simbolico omicidio, celebrando il passaggio all'età adulta.
Un bravo al giovane Kostas Nikouli nella parte del più giovane dei fratelli, che riesce a convincere anche restando costantemente sopra le righe e che fa sorridere persino la vera signora Strambelli in un cameo inaspettato che conclude le avventure dei nostri. E dire che in Italia ci sono migliaia di storie come questa, eppure dubito che qualcuno avrebbe il coraggio di produrre una mattacchionata del genere nel nostro bello stivale.
"Non ci gioco più, quando giochi tu, sai far male da...." Piangere. Al pensare che sono già passati 46 anni, e sembra solo ieri. Vero Nicoletta?
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m.barenghi
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mercoledì 17 settembre 2014
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ogni tanto ci si entusiasma ancora, dopo tutto...
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Film molto più impegnativo ed ambizioso di quanto il contenuto, a prima vista, potrebbe indurre a pensare: un road-movie in cui due fratelli -un sedicenne gay che gira con un coniglietto bianco in borsa, ed un diciottenne "normale" con ambizioni canore- orfani da poco di una madre ubriacona, albanesi di nazionalità ma nati in Grecia, cercano di raggiungere il padre greco che li aveva abbbandonati da piccoli e di ottenere da lui il riconoscimento di paternità (e quindi la nazionalità) e le sostanze materiali che loro spettano.
Il film si dipana in un'atmosfera oscillante fra il grottesco e il drammatico, anche a causa delle numerose "imprudenze" che il giovane gay -vera e propria mina vagante- inanella ad ogni minima occasione in un paese pervaso dai seguaci neonazisti omo- e xenofobi di "Alba dorata".
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Film molto più impegnativo ed ambizioso di quanto il contenuto, a prima vista, potrebbe indurre a pensare: un road-movie in cui due fratelli -un sedicenne gay che gira con un coniglietto bianco in borsa, ed un diciottenne "normale" con ambizioni canore- orfani da poco di una madre ubriacona, albanesi di nazionalità ma nati in Grecia, cercano di raggiungere il padre greco che li aveva abbbandonati da piccoli e di ottenere da lui il riconoscimento di paternità (e quindi la nazionalità) e le sostanze materiali che loro spettano.
Il film si dipana in un'atmosfera oscillante fra il grottesco e il drammatico, anche a causa delle numerose "imprudenze" che il giovane gay -vera e propria mina vagante- inanella ad ogni minima occasione in un paese pervaso dai seguaci neonazisti omo- e xenofobi di "Alba dorata". La "Pazza idea" del titolo italiano (molto indovinato, secondo me!) richiama la hit della "dea" Patty Pravo, modello di femminilità e mito canoro per i due giovani.
E di "MITO" è intriso tutto il film, a partire dal nome del fratello maggiore (Odi=Odysseas) a quello del coniglio-pupazzo Dido e, soprattutto, all'edipo irrisolto che troverà una rappacificazione nel folgorante scambio di battute fra i due giovani dopo l'incontro col padre:"Ma era davvero nostro padre quella merda?" "Non ne sono del tutto certo, ma ormai non ha più nessuna importanza!". Ed il mito, come sottolinea molto acutamente Marianna Cappi (Vv scheda del film, splendida!!) è il territorio in cui si incontrano classicamente realtà e sogno: a quest'ultimo si devono le sequenze più poetiche, compresa quella di chiusura in cui dal finestrino della vettura accostata al chiosco si affaccia un'improbabile Patty Pravo in prima persona. In questo caso verrebbe peraltro rinnegato il passaggio all'età adulta di Dany, che si era materializzato nell'uccisione/sepoltura di Dido..... o forse, più poeticamente, si vuole affermare il diritto a sognare anche da adulti!
Bravissimi gli attori.
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romina_m
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lunedì 8 settembre 2014
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xenia - la nuova definizione della parola
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Un film che parla di tante cose: omosessualità, immigrazione (irregolare pure), abbandono, xenofobia, riscatto, giovinezza. Eppur trattando temi così tosti non è un film pesante, non è un film che giudica o che ti dice cosa sarebbe "giusto" pensare. E' un film dove due fratelli provano a cavarsela in e tra tutti questi ruoli che hanno, in una società poco accogliente come la nostra. Mi fermo a quattro stelle solo perché nella seconda parte perde un poco il ritmo. Arrivo a quattro stelle perché uscita dalla sala sono rimasta con la voglia di pensare a tutte le cose di cui mi ha parlato e con la voglia di consigliarlo. Quindi ve lo consiglio.
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nino73
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lunedì 8 settembre 2014
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troppa carne a fuoco
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Avrebbe avuto bisogno di essere sfrondato un bel po', film troppo lungo, attraversa tanti generi senza agganciarne efficacemente nessuno. Bravi gli attori, il problema credo sia la regia.
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nino73
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lunedì 8 settembre 2014
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troppa carne a fuoco
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Avrebbe avuto bisogno di essere sfrondato un bel po', troppo lungo, attraversa tanti generi senza agganciarne realmente uno. Peccato, un'occasione persa.
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nino73
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lunedì 8 settembre 2014
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troppa carne a fuoco
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Avrebbe avuto bisogno di essere sfrondato un bel po', troppo lungo, attraversa tanti generi senza agganciarne realmente uno. Peccato, un'occasione persa.
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ralphscott
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sabato 6 settembre 2014
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un esigenza sincera
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Questo carrozzone sbanda,certo,ma ritrova pur sempre la strada del sogno e della fantasia. Sono tante le spezie che rendono il piatto saporito,forse troppe,ma non si può non dar merito a questo originale pellicola di essere fresca,vera,coinvolgente,decisamente genuina. Si perdonano tutto di fronte a trovate molto riuscite,su tutte la presenza del coniglio,piccolo e grande co-protagonista. Spassosi e surreali i dialoghie e le situazioni nella villa del padre. C'é tanto di Almodovar. A prevalere lungo le due ore di film é nettamente un atmosfera fiabesca. Belle,ben girate le scene nel bosco e sul lago.
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maresogno
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lunedì 1 settembre 2014
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dolce amaro con il sorriso in bocca
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ci ho trovato tanta tenerezza dentro questo film. Ironia spesso amara ma sempre con il sorriso in bocca con il sottofondo della grande Patty.
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