tecmec
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lunedì 19 settembre 2011
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il capolavoro dei film d'azione
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Insuperabile capolavoro di Mc Tiernan, Die Hard 3 rappresenta l'apoteosi dei film d'azione.
Il ritmo è serrato, perfetto, né troppo frenetico né rallentato; mai cadute di stile, mai cadute di tempi, impeccabile.
Gli interpreti non solo sono perfetti nelle parti ma sono pure ispirati, specie Willis e Jackson che intavolano duetti irresistibili, quasi istintuali tanto sono genuini.
La trama è un trappolone sullo stile del primo ottimo film, non per niente il regista è lo stesso, e tiene incollati al video.
Jeremy Irons sempre bravissimo, anche nella parte del cattivo ma sfigura al confronto dei due protagonisti le cui battute al vetriolo e la cui gestualità isterica e compulsiva rendono ogni scena degna di un'ovazione! Non per niente entrambi sono reduci da Pulp Fiction, altro capolavoro di altro genere.
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Insuperabile capolavoro di Mc Tiernan, Die Hard 3 rappresenta l'apoteosi dei film d'azione.
Il ritmo è serrato, perfetto, né troppo frenetico né rallentato; mai cadute di stile, mai cadute di tempi, impeccabile.
Gli interpreti non solo sono perfetti nelle parti ma sono pure ispirati, specie Willis e Jackson che intavolano duetti irresistibili, quasi istintuali tanto sono genuini.
La trama è un trappolone sullo stile del primo ottimo film, non per niente il regista è lo stesso, e tiene incollati al video.
Jeremy Irons sempre bravissimo, anche nella parte del cattivo ma sfigura al confronto dei due protagonisti le cui battute al vetriolo e la cui gestualità isterica e compulsiva rendono ogni scena degna di un'ovazione! Non per niente entrambi sono reduci da Pulp Fiction, altro capolavoro di altro genere.
Regia perfetta, colonna sonora a tema, effetti speciali vecchio stile, bombe ed esplosioni che si facevano brillare davvero!
Stuntman eccezionali.
Che altro aggiungere? Nessun film d'azione potrà mai superare questo gioiello del genere; John Mc Tiernan si conferma sempre il numero uno dei registi di genere action.
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logan
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domenica 26 agosto 2007
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adrenalina e ritmo
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Il terzo film della saga di McLane vede McTiernan, regista del primo episodio, di nuovo al timone di regia. La nuova storia in realtà si discosta di molto dallo schema di costruzione dei primi due episodi. Ed in effetti ci si potrebbe trovare un poco spiazzati dalla nuova scelta. McLane non è più da solo, non deve più salvare Holly, e gli viene affidato un compagno, con cui non va d'accordo per molta parte del film. E poi l'unità di luogo non viene rispettata a favore di un film che è tutto movimento. La sceneggiatura è più o meno perfetta nel dare piccole informazione che poi torneranno utili al proseguio della vicenda. Ed il film va avanti con un ritmo narrativo forsennato e con delle scene d'azione favolose, tra tutte la corsa in taxi per central park.
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Il terzo film della saga di McLane vede McTiernan, regista del primo episodio, di nuovo al timone di regia. La nuova storia in realtà si discosta di molto dallo schema di costruzione dei primi due episodi. Ed in effetti ci si potrebbe trovare un poco spiazzati dalla nuova scelta. McLane non è più da solo, non deve più salvare Holly, e gli viene affidato un compagno, con cui non va d'accordo per molta parte del film. E poi l'unità di luogo non viene rispettata a favore di un film che è tutto movimento. La sceneggiatura è più o meno perfetta nel dare piccole informazione che poi torneranno utili al proseguio della vicenda. Ed il film va avanti con un ritmo narrativo forsennato e con delle scene d'azione favolose, tra tutte la corsa in taxi per central park. Divertente, mozzafiato, con ottimi colpi di scena, e con la classica canotta inzuppata di sangue e sporco. McLane l'eroe controvoglia rimane un modello di cinismo ed efficenza unico. Da antologia la scoppio iniziale. Se ne vedono pochi film d'azione così.
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dragonia
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mercoledì 4 aprile 2012
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niente male
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Tanto per cambiare, John McClane è di nuovo nei guai, stavolta a causa di un pazzoide che semina bombe in tutta New York apparentemente senza uno schema preciso; toccherà a lui, riluttantemente spalleggiato dal malcapitato Zeus, risolvere per l'ennesima volta la situazione... Davvero niente male questa corsa sfrenata da un luogo all'altro della Grande Mela: a differenza dei primi due capitoli, ora di sceglie una strada diversa e, anziché ambientare il tutto in un luogo chiuso si cambia scenario ogni cinque minuti; in teoria, questo sarebbe un pregio, se non fosse che l'azione viene in buona parte sacrificata ai comunque strepitosi duelli fra Bruce Willis e la sua spalla, l'aggressivo Samuel L.
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Tanto per cambiare, John McClane è di nuovo nei guai, stavolta a causa di un pazzoide che semina bombe in tutta New York apparentemente senza uno schema preciso; toccherà a lui, riluttantemente spalleggiato dal malcapitato Zeus, risolvere per l'ennesima volta la situazione... Davvero niente male questa corsa sfrenata da un luogo all'altro della Grande Mela: a differenza dei primi due capitoli, ora di sceglie una strada diversa e, anziché ambientare il tutto in un luogo chiuso si cambia scenario ogni cinque minuti; in teoria, questo sarebbe un pregio, se non fosse che l'azione viene in buona parte sacrificata ai comunque strepitosi duelli fra Bruce Willis e la sua spalla, l'aggressivo Samuel L. Jackson, che formano una coppia inedita ed efficace. La regia, che torna di nuovo a John McTiernan, è dinamica e frenetica quanto basta, e una nota di merito va anche alla sceneggiatura, che, oltre a permettere un'avventura negli spazi aperti, offre una serie di dialoghi spumeggianti. Buono anche il sinistro Irons, ma d'altra parte c'era da aspettarselo da un attore del suo calibro. Tutto questo sarebbe uno spettacolo quasi perfetto (dico quasi a causa della minore azione, di cui parlavo prima), se non fosse per un finale che viene affrontato in modo estremamente sbrigativo, quasi di soppiatto, come se lo sceneggiatore Jonathan Hensleigh si fosse improvvisamente stancato di far sopravvivere il villain, e si ha quindi la sensazione di essere precipitati dal pieno della vicenda alla sua repentina conclusione in modo fin troppo spiccio. Per il resto, non c'è nulla contro cui obiettare.
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kayton
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venerdì 18 marzo 2011
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il ritorno di un john mcclane più umano
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Sospeso dalla polizia e lasciato in panchina dalla moglie, John McClane si ritrova a dover fronteggiare una nuova minaccia in questo terzo capitolo di "Die Hard". Ma stavolta non sarà solo. La trama si rinnova e cambia registro, concedendo al protagonista Bruce Willis due spalle di grande livello. Come in uno schema di Propp che si rispetti, c'è l'aiutante Samuel L. Jackson e l'antagonista Jeremy Irons.
Gli indovinelli del cattivo dal nome d'arte "Simon" danno quel pizzico di qualità in più a una storia precedentemente basata sull'azione e poco altro. Così i momenti criptici si mescolano alle turbolente peripezie del poliziotto dalla canottiera sempre sporca di sangue.
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Sospeso dalla polizia e lasciato in panchina dalla moglie, John McClane si ritrova a dover fronteggiare una nuova minaccia in questo terzo capitolo di "Die Hard". Ma stavolta non sarà solo. La trama si rinnova e cambia registro, concedendo al protagonista Bruce Willis due spalle di grande livello. Come in uno schema di Propp che si rispetti, c'è l'aiutante Samuel L. Jackson e l'antagonista Jeremy Irons.
Gli indovinelli del cattivo dal nome d'arte "Simon" danno quel pizzico di qualità in più a una storia precedentemente basata sull'azione e poco altro. Così i momenti criptici si mescolano alle turbolente peripezie del poliziotto dalla canottiera sempre sporca di sangue. Un John McClane che ora acquista anche una maggiore umanità. Il regista ce lo mostra stanco, invecchiato e malinconico. A livello emotivo è un protagonista più coinvolgente, diverso dallo stereotipo tutto muscoli e ironia dei primi due episodi della saga. Anche il cattivo, interpretato da Jeremy Irons, stavolta viene tratteggiato con maggiore spessore rispetto ai precedenti antagonisti. Questa caratterizzazione dei personaggi, unita ai potenti effetti speciali, fa spiccare "Die Hard III" e lo colloca un gradino sopra gli altri episodi.
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