ispettoreklute
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lunedì 9 marzo 2009
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presuntuoso e irritante.
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Un film molto presuntuoso. Scritto da una regista radical chic che non conosce la gente che descrive, che forse non esisite neanche. Ma fa "fa moda" descrivere questi personaggi. E' una costruzione intellettuale, film genere "tre camere e cucina" così in voga negli anni novanta e puzza di letteratura, mentre invece le immagini sono brutte o non funzionano. Brutti i costumi, la fotografia di Bigazzi esagerata: è tutto buio, non si vede assolutamente nulla. E' un film buonista, nel senso che non ha coraggio. Non ha coraggio di rappresentrare una piaga, quella della droga, non ha il coraggio di avere un'ambizione, di elevarsi a "cinema". E' fasullo, come le situazioni e le battute declamate dai personaggi.
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Un film molto presuntuoso. Scritto da una regista radical chic che non conosce la gente che descrive, che forse non esisite neanche. Ma fa "fa moda" descrivere questi personaggi. E' una costruzione intellettuale, film genere "tre camere e cucina" così in voga negli anni novanta e puzza di letteratura, mentre invece le immagini sono brutte o non funzionano. Brutti i costumi, la fotografia di Bigazzi esagerata: è tutto buio, non si vede assolutamente nulla. E' un film buonista, nel senso che non ha coraggio. Non ha coraggio di rappresentrare una piaga, quella della droga, non ha il coraggio di avere un'ambizione, di elevarsi a "cinema". E' fasullo, come le situazioni e le battute declamate dai personaggi. Nessuno parlerebbe così. Dette poi da questi attori suonano ancora più ridicole. Dionisi biascica le battute come se il drogato fosse lui, invece è l'avvocato yuppie (!) figlio di papà. La Golino si vede appena, il film grava sulle spalle del bambino che invece di ispirare simpatia , risulta odioso. Oggi è invecchiato malissimo, è molto datato pur essendo stato girato appena 10 anni fa.
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piris
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martedì 12 febbraio 2013
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emotivo e coraggioso
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Ho visto questo film per caso e sono rimasto molto colpito. E' la storia di un ragazzo di quattordici anni che si trova ad affrontare un problema serio senza poter chiedere aiuto agli adulti. La madre (una intensa Valeria Golino, mai vista così bella e brava) è una tossicodipendente e i due padri, uno del ragazzo e uno della sorellina, sono del tutto incapaci di capire anche se per problemi diversi.
C'è una atmosfera drammatica e cupa, perà dolce e fa anche ridere, insomma sono cose che non si vedono tutte insieme soprattutto in un film italiano.
Assomiglia all'ultimo film della regista "questione di cuore", assomiglia proprio nel modo di raccontare.
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Ho visto questo film per caso e sono rimasto molto colpito. E' la storia di un ragazzo di quattordici anni che si trova ad affrontare un problema serio senza poter chiedere aiuto agli adulti. La madre (una intensa Valeria Golino, mai vista così bella e brava) è una tossicodipendente e i due padri, uno del ragazzo e uno della sorellina, sono del tutto incapaci di capire anche se per problemi diversi.
C'è una atmosfera drammatica e cupa, perà dolce e fa anche ridere, insomma sono cose che non si vedono tutte insieme soprattutto in un film italiano.
Assomiglia all'ultimo film della regista "questione di cuore", assomiglia proprio nel modo di raccontare. Però questo ha una fotografia straordinaria.
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martedì 12 febbraio 2013
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emotivo e coraggioso
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Ho visto questo film per caso e sono rimasto molto colpito. E' la storia di un ragazzo di quattordici anni che si trova ad affrontare un problema serio senza poter chiedere aiuto agli adulti. La madre (una intensa Valeria Golino, mai vista così bella e brava) è una tossicodipendente e i due padri, uno del ragazzo e uno della sorellina, sono del tutto incapaci di capire anche se per problemi diversi.
C'è una atmosfera drammatica e cupa, perà dolce e fa anche ridere, insomma sono cose che non si vedono tutte insieme soprattutto in un film italiano.
Assomiglia all'ultimo film della regista "questione di cuore", assomiglia proprio nel modo di raccontare. Però questo ha una fotografia straordinaria.
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Ho visto questo film per caso e sono rimasto molto colpito. E' la storia di un ragazzo di quattordici anni che si trova ad affrontare un problema serio senza poter chiedere aiuto agli adulti. La madre (una intensa Valeria Golino, mai vista così bella e brava) è una tossicodipendente e i due padri, uno del ragazzo e uno della sorellina, sono del tutto incapaci di capire anche se per problemi diversi.
C'è una atmosfera drammatica e cupa, perà dolce e fa anche ridere, insomma sono cose che non si vedono tutte insieme soprattutto in un film italiano.
Assomiglia all'ultimo film della regista "questione di cuore", assomiglia proprio nel modo di raccontare. Però questo ha una fotografia straordinaria.
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